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02/12/2020 11:14:00

Coronavirus, Marsala: la famiglia prigioniera dell'Usca ... 

 C'è una famiglia a Marsala, la famiglia Bellomonte, che si trova a casa in isolamento da un mese.

Cinque componenti, risultati positivi al Covid-19 e che sono in attesa del tampone da oltre 10 giorni, l'ultimo, per verificare la negativizzazione al virus.

L'appuntamento era per il 27 novembre, l'USCA non si è presentata e dopo vari tentativi finalmente il signor Bellomonte riesce a parlare con un operatore, il quale rinvia ulteriormente la visita domiciliare per effettuare il tampone al 4 di dicembre. Nel frattempo si ritrovano a casa da oltre un mese, ci restano rispettando tutti gli obblighi di legge.
L'USCA però chiama perchè vorrebbe fare il tampone al suocero del signor Bellomonte, l'anziano è ricoverato da tre settimane per Covid al Paolo Borsellino di Marsala. E' evidente che c'è un problema non solo nel tracciamento ma anche nella comunicazione tra i vari dipartimenti dell'ASP....

La famiglia Bellomonte non è un caso isolato, altri cittadini si ritrovano nelle medesime condizioni.
Il problema riguarda l'USCA, le unità operative che sono poche rispetto al numero di tamponi da fare.
Durante la prima ondata del virus, infatti, i positivi in città erano pochi adesso il numero è di 545 mentre gli operatori sono sempre gli stessi, impossibilitati quindi a ricoprire tutto il fabbisogno.
Si consuma così un altro effetto trascinamento di questa pandemia: troppe famiglie bloccate, soggetti in attesa dell'ultimo tampone. Passano i giorni e le settimane, al problema del virus si aggiunge quello delle condizioni psicologiche di stress di chi vorrebbe sapere se si è negativattizato e quindi tornare alla vita, fuori le mura domestiche, seppure con tutte le cautele del caso.
Il tracciamento, pertanto, subisce non solo dei ritardi, ma in tutta la Sicilia è stato bocciato.