Totò Cuffaro è ricoverato da qualche giorno in Terapia Intensiva al Civico di Palermo, ha contratto il Covid-19 e lo aveva comunicato attraverso il suo canale social.
Ieri si sono scatenati gli odiatori seriali, quelli che la giustizia umana vale come sfogatoio per le frustrazioni personali, quelli che se non vomitano cattiveria ogni giorno e per tutto il giorno non riescono nemmeno a respirare.
Totò Cuffaro è l’ex presidente della Regione Siciliana, è un uomo che ha pagato il suo conto con la giustizia, facendosi i suoi anni di carcere, non ha seminato zizzanie, non ha alimentato la cultura del sospetto e del dubbio.
Ha pagato per gli errori, che certamente non sono stati tutti suoi. Questo al popolo dei social non basta, invocano la pena più forte per un uomo: la morte.
Al degrado non c’è mai fine, alla cattiveria nemmeno.
Queste persone che si sono affannate ad augurare ogni cosa a Cuffaro, all’uomo di Raffadali, non sono tanto diversi dall’ex presidente condannato anni fa, solo che Cuffaro ha espiato la sua pena, per questa gente resta solo la vergogna di essere “qualcosa” o “qualcuno” all’interno dei social.
Ognuno si descrive per quello che è, parla la lingua che conosce e scrive solo con le parole di cui dispone.
La pandemia finirà, l’odio e la stupidità umana no.