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15/12/2020 18:25:00

Mafia ed elezioni a Calatafimi: il sospetto sui voti "comprati" dal Sindaco Accardo

 Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonino Accardo, il Sindaco di Calatafimi Segesta indagato per corruzione elettorale nell'ambito dell'operazione antimafia che oggi ha portato a decine di arresti. 

Secondo la Procura Antimafia Accardi sarebbe diventato sindaco di Calatafimi “comprando” i voti e godendo dell’appoggio dei mafiosi.

Oggi il Sindaco è stato interrogato dai magistrati e e ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, nell'attesa di vedere tutte le carte dell'indagine che lo riguarda. 

Al momento contro di lui ci sono le intercettazioni telefoniche. Come quella del 15 Aprile scorso.  Un uomo, tale Paolino Loria, che vive nelle case popolari,  chiama il sindaco. Chiede il suo intervento per zittire i vicini troppo rumorosi. Il Sindaco lo invita ad essere meno volgare e ... Questa è l'intercettazione:

LORIA :-             … come che ci entra...fanno bordello tutta la notte e nemmeno mi fanno dormire, possibile mai la ma ehhh ... o siete solo buoni a bussare a quella cazzo di porta per un .. cazzo di voto.?!

ACCARDO:          -... chi??? ma che stai dicendo, devi cercare di parlare pulito innanzitutto e in maniera educata come come le persone civile

LORIA :-             … educato sono inc...

ACCARDO:             -... allora e allora e allora mhh modera il linguaggio .. parla pulito...ehh

LORIA :-             … io pulito parlo la ... inc ... questa cazzo di testa (si accavallano le voci)

ACCARDO:-             ... inc ... questo .. questo … questo, questo non è modo, questo, questo non è modo di esprimersi, in ogni caso questi cani sono... 

LORIA :-             … io questo sono, per ora sono agitato … sono quattro giorni che non dormo lo volete capire 

ACCARDO:-... va be .. non so cosa farti ehhh

 

LORIA :-             … ahh non ha niente da fare la...è solo per venire a bussare alla porta la per il cazzo di voto inc...volete

 

ACCARDO:               -... a te non ti ha domandato niente nessuno Loria

 

LORIA :-              … certo .. sono venuti anche cristiani qua ... lì … che mi hanno dato i soldi… mi hanno dato per farlo salire a lei

 

ACCARDO:-          ... e allora vai da questi che...che...che ti hanno cercato, a me non ti ho cercato  

LORIA :-             … ora vado in caserma e denuncio pure a lei 

ACCARDO:           -... benissimo...vai in caserma...

 

LORIA               :-… che lei è salito grazie la coi voti che gli abbiamo fatto comprare qua


L'uomo viene covocato dai poliziotti e  ammette: “A casa mia si presentò una persona che mi promise la somma di 50 euro per ogni voto che avrei fatto convogliare in favore del candidato sindaco Accardo Antonino. In tale occasione mi vennero consegnati piccoli volantini elettorali, già compilati, sui quali era riportato il nome dell’Accardo Antonino… in effetti dopo l’elezione dell’attuale sindaco di Calatafimi Segesta, Accardo Antonino, mi vennero consegnati i soldi promessi direttamente da parte della persona che era venuta in precedenza cercarmi. Sottolineo che diversamente da come promesso mi vennero consegnati 30 euro, cosa che mi infastidì tanto che chiesi spiegazioni. Questi rispose che quella era la somma che gli era stata data dal sindaco, Accardo Antonino, per pagare i voti ricevuti da parte di colore che lo avevano votato”.


L’uomo dice di conoscere bene il sindaco perché lo ha visto incontrare il suo ex datore di lavoro, Nicolò Pedone, assieme a Rosario Tommaso Leo nella masseria di quest’ultimo, in contrada Sasi.

Al cognato in macchina il signor Paolino Loria spiega di avere raccontato la verità: “… ascolta ci pensi quando è venuto lo zu Cola?… per il fatto per il fatto delle votazioni… e ci hanno dato i soldi lì… a tutto il quartiere lì… che ha pagato le persone che hanno votato per il sindaco”.