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30/12/2020 18:00:00

Sicilia, DDL per il riconoscimento sociale e educativo degli oratori

 Un Ddl che riconosca il valore sociale ed educativo degli oratori. L’iniziativa di legge riconosce che gli oratori integrano l’attività educativa della famiglia e sono finalizzati alla realizzazione personale e alla socializzazione dei minori, adolescenti e giovani.

“Il gruppo parlamentare all’Ars di Forza Italia ha presentato  il disegno di legge che intende riconoscere il ruolo educativo, formativo, aggregativo e sociale svolto nella comunità, dalle parrocchie, dagli istituti religiosi cattolici e dagli oratori appartenenti a specifiche associazioni nazionali, da soggetti appartenenti alle altre confessioni religiose”. Così la deputata azzurra, Daniela Ternullo, sul Ddl presentato il 23 dicembre scorso.

“Con questo nostro Ddl – spiega Daniela Ternullo – viene riconosciuta la titolarità della Regione Ecclesiastica Sicilia ad essere consultata in fase di elaborazione delle linee di programmazione regionale degli interventi nelle aree dei minori, degli adolescenti e dei giovani e a far parte di commissioni consultive ed organismi regionali che hanno competenze in questi ambiti”.

Per raggiungere questo scopo, la Regione Siciliana stipulerà appositi protocolli di intesa con la Regione Ecclesiastica Sicilia anche per concordare altre forme di collaborazione ritenute utili a favorire ulteriori processi di sviluppo, nonché con i singoli enti di culto con cui lo Stato ha stipulato un’intesa riconosciuta dalla Costituzione.

“Le parrocchie, gli Istituti religiosi cattolici e gli oratori appartenenti a specifiche associazioni nazionali, nonché gli enti delle altre confessioni religiose – conclude la deputata azzurra – potranno presentare individualmente o in collaborazione, entro il 31 gennaio di ogni anno, i progetti concernenti le attività di educazione, formazione, socializzazione, solidarietà e iniziative culturali. Rientra inoltre nella programmazione degli interventi la concessione in comodato d’uso gratuito dei beni immobili di proprietà della regione o degli enti locali, nonché di quei beni confiscati alla criminalità organizzata”.