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06/02/2021 07:21:00

Sicilia, matrimoni ed eventi al collasso. La manifestazione di protesta a Palermo

 Gli imprenditori dei settori della ristorazione ed eventi sono scesi in piazza, rispettando tutte le regole di comportamento che il periodo richiede, decisi a rivendicare i loro diritti con uno slogan: "Ripartiamo insieme'.

Si tratta di quattro associazioni: Fipe Confcommercio Palermo, Silb locali da ballo, Assocom e Associazione Wedding Planner, che rivendicano i propri diritti al lavoro e agli aiuti economici previsti. Non è possibile, infatti, prescindere da adeguati “ristori” economici e fiscali per il crollo dei fatturati, addirittura del 70%, come sostiene Maurizio Cosentino (presidente dell’Assocom).

La manifestazione si è svolta intorno alle ore 10, in via Americo Amari, di fronte alla sede della Confcommercio di Palermo. Insieme alla delegazione degli imprenditori ha manifestato una rappresentanza di dipendenti, per evidenziare come la chiusura di molte aziende abbia determinato e determinerà una profonda crisi all’interno di un settore già colpito dall’emergenza Covid della prima ondata. Le imprese hanno reso pubbliche le loro richieste attraverso una lettera rivolta al Governo nazionale e regionale, perché prenda atto dello stato di difficoltà in cui si trovano molti imprenditori.

In particolare, le richieste degli imprenditori nel settore ristorazione ed eventi vertono su alcuni punti fondamentali: sostegni economici e fiscali per riuscire a sostenere le aziende dopo un anno di provvedimenti restrittivi; una futura maggiore garanzia per riuscire a mantenere un certo livello occupazionale; una riconsiderazione dei provvedimenti restrittivi attraverso proposte “correttive” finalizzate a riprendere l’attività lavorativa con la dilatazione degli orari, rispettando le regole più rispondenti all’attuale situazione sanitaria. Si chiede, inoltre, una differente valutazione dei diversi profili di rischio nel settore della ristorazione, consentendo l’apertura fino alle 18 (durante il periodo della zona arancione) per chi ha una maggiore disponibilità di spazi e sedute per potere consumare cibi e bevande e l’apertura fino alle 22 (in caso di zona gialla) fermo restando la possibilità di asporto e delivery. Queste modifiche sono oggetto di trattativa tra Governo e associazioni di categoria condivise da esperti del Comitato tecnico scientifico ma dovranno essere applicate concretamente nel prossimo Dpcm. Le associazioni chiedono anche rimborsi in base alle reali perdite del fatturato, detassazioni per gli anni 2020 e 2021, l’accesso al credito bancario con garanzia da parte dello Stato e della Regione e tutele per i dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro.

Significative le parole di Antonio Cottone, Presidente di Fipe Confcommercio di Palermo: ”Saremo noi stessi, nel nostro interesse, a garantire il rigoroso rispetto dei protocolli sanitari all’interno dei locali come peraltro abbiamo fatto nei mesi in cui abbiamo potuto riaprire”.

Anche Michela Cannatella,presidente AWPP, sottolinea la necessità di una ripartenza fondendo le esigenze sanitarie con quelle del mondo imprenditoriale in cui è necessaria una programmazione, per non rischiare di arrestare l’attività anche per il 2021.

Infine, il presidente della Silb locali da ballo, Vincenzo Grasso, pur comprendendo responsabilmente che per il settore non è il momento di riaprire, chiede comunque “un salvagente” per le loro aziende chiuse da un anno, eccetto un brevissimo periodo.