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21/03/2021 06:00:00

Trapani, Dario Safina: "Non vorremmo più fare multe, ma stop agli abbandoni di rifiuti"

 Dario Safina, assessore al Comune di Trapani. C’è stata l’inaugurazione del centro vaccinale a Trapani, in un immobile del Comune dato in comodato d’uso alla Regione e dove si possono fare, almeno duemila vaccini al giorno. E’ arrivato il presidente della Regione Nello Musumeci, ma il sindaco Tranchida non c’era. Ce lo spiega esattamente il perché?

Secondo me il sindaco ha fatto bene a non andare. Ho letto qualche polemica che mi sembra stucchevole. Non è che chi non va a non avere senso delle istituzioni, è chi va senza avere il buon gusto di invitare e comunicarla sua presenza e a chi ha permesso di avere quell’immobile. Un ringraziamento va ai nostri dipendenti comunali, a chi ne ha assicurato la custodia in queste settimane, agli operatori della protezione civile, ma un plauso non può andare al presidente della Regione che per qualche polemica del passato su questioni rilevanti come l’aeroporto, non ha avuto il piacere di interloquire con il primo cittadino della città di Trapani. Un sindaco che rappresenta una comunità deve essere rispettato, in quanto espressione di quella comunità che nella battaglia contro il Covid si sta spendendo quanto e se non più di altre.

Assessore Safina, a Trapani come anche qui a Marsala, ci sono tanti incivili che abbandonano indiscriminatamente in rifiuti in giro per il territorio cittadino. Fioccano le multe e si sono lette, a proposito, sui social, le lamentele di diversi cittadini che dicono che il Comune è giustizialista e mira solo a punire il cittadino.

A me che fiocchino le multe non piace, perché, tra l’altro, non so quante di queste multe verranno recuperate. Sicuramente può avere un effetto dissuasivo rispetto al ripetersi della brutta pratica. Quello che è certo è che grazie allo sforzo dell’assessore Romano e del sindaco, ma di tutta l’amministrazione e del consiglio comunale, siamo riusciti a passare da una percentuale da prefisso telefonico al 65%. Dopo di che, spendiamo ancora oggi 1 milione di euro per il recupero degli abbandoni. Questo è un danno ai cittadini perché questo ci impedisce di ridurre ulteriormente la Tari, per colpa di questi mascalzoni ci vanno di mezzo tutti i cittadini per bene di Trapani. Noi non ne vorremmo più fare multe, vorremmo che non ci fossero più abbandoni di rifiuti.

Assessore Safina, è stata ristrutturata la Casina delle Palme grazie all’intervento del suo assessorato.

Io appartengo ad una squadra che ha pensato nel 2019 di recuperare molti beni culturali, in particolare su sollecitazione mia e dell’assessore d’Alì si è deciso di ristrutturare la Casina. A giorni firmeremo la convenzione, abbiamo assegnato l’immobile all’Ente Luglio Musicale affinché possa tornare ai fasti d’un tempo, naturalmente Covid permettendo.

Come va l’illuminazione a Trapani?

L’impianto del Comune di Trapani è uno dei più efficienti del territorio. Abbiamo un impianto che ha consentito un grande risparmio energetico e abbiamo successivi investimenti da 7milioni di euro per efficientare ulteriormente l’impianto. Quello in cui ci siamo impegnati e per cui abbiamo intercettato notevoli risorse, è quello di tornare ad illuminare le strade delle frazioni compre quelle nella zona sud. Solo nel mese di dicembre abbiamo speso 50 mila euro nelle frazioni di Marausa, Guarrato, Rilievo e Salina Grande. Abbiamo riportato la luce a cittadini che pagano pure le tasse come gli altri ed erano stati privati di un diritto. Avevano vandalizzato un impianto a Salina Grande e noi nel giro di un mese siamo riusciti a recuperarlo. Adesso puntiamo su un nuovo progetto che speriamo vada a bando entro l’estate e che dovrebbe poi portare nel 2022/2023 a risparmi per circa 500mila euro all’anno con un ulteriore incremento del risparmio energetico e della sicurezza degli impianti e una maggiore sicurezza stradale. A breve sarà completo il nuovo impianto di illuminazione della Villa Margherita.

Il Partito Democratico ha un nuovo segretario che è Enrico Letta, c’è un nuovo vicesegretario che è Peppe Provenzano che è un suo amico, è finalmente un nuovo corso?

Io penso che Zingaretti vada applaudito nei mesi in cui è stato segretario perché ci ha fatti ripartire. Dopo di che, quello che Zingaretti ha denunciato a livello nazionale, molti di noi lo fanno a livello locale da anni. Quando ci si dimette bisogna apprezzare il gesto di chi lo fa e devio dire che ho aumentato la mia stima nei confronti di Zingaretti. Poi con Enrico Letta dico che abbiamo recuperato una straordinaria riserva. La scelta di Peppe Provenzano è un’ottima scelta, che da ministro per il Sud ha fatto sì che la questione meridionale divenisse una questione nazionale. Peppe Provenzano ha posto la questione del mezzogiorno come questione non dello sviluppo del Mezzogiorno ma per lo sviluppo del Paese.

Safina però il PD è strano, se davvero avesse voluto dare una ventata di novità doveva avere Peppe Provenzano come segretario.

Io penso che la scelta, con tutto il rispetto per il mio amico Provenzano, di ripescare una riserva della Repubblica come Letta sia corretta, e lo dimostra il fatto che Letta ha subito dato una risposta seria, perché l’indicazione di Provenzano vuol dire che nell’agenda del Partito Democratico la questione del Mezzogiorno, quale questione nazionale sarà una questione primaria. Così come la questione della parità di genere ha avuto un riconoscimento con la nomina di una donna vice-segretario esperta di questioni europee.

In provincia di Trapani il PD può trovare la quadra, state sempre a litigare. Ci sono fazioni che litigano eternamente.

Io penso che sulla questione di Trapani il segretario in termini politici abbia ragione, nel senso che la provincia di Trapani non può avere un vicerè. C’è un partito che discute, che decide, che litiga sulle questioni. Penso che bisogna chiarire questi aspetti, bisogna riconoscere il ruolo del segretario e il ruolo del gruppo dirigente ma bisogna trovare una sintesi. Questa sintesi non significa che abbiamo due segretari, ne abbiamo uno solo. Con il segretario bisogna trovare il modo per tutto il gruppo dirigente di esprimersi e di rappresentare la propria sensibilità.