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28/03/2021 06:00:00

Andreana Patti: "Nuovi strumenti per la parità di genere. Recovery opportunità importante per Trapani"

 Andreana Patti, assessore a Trapani, in questi giorni si è parlato molto dell'istituzione della commissione pari opportunità. Avrà una nuova composizione e nuovi strumenti per lavorare nella direzione della parità di genere. Di cosa si tratta?

E' stato approvato in consiglio il nuovo regolamento sulle pari opportunità. E' un regolamento che ammoderna le politiche sulla parità di genere. Tenta di coinvolgere quanto più possibile i portatori d'interesse in un organo che deve supportare l'amministrazione sulle politiche di genere. Ha ampliato di molto la composizione, ci saranno studenti, i rappresentanti del patto dei sindaci per la cultura, ci sono i rappresentanti della consulta delle frazioni. C'è una partecipazione attiva e più moderna rispetto a prima, aperta senza distinzione di sesso.

Qual è l'obiettivo?

Chi partecipa non rappresenta se stesso, ma una serie di interessi qualificati, quindi le organizzazioni sindacali, i datori di lavoro, ad esempio. Andiamo verso la costituzione di una commissione che non è un banco di discussione, ma organismo che propone e consultivo, che ha degli obiettivi, come quello di eliminare gli ostacoli di ordine economico e sociale alla parità di genere e rappresentare le migliori politiche di contrasto alla violenza sulle donne. Lavorare in termini programmatici e con competenza. Non si improvvisa, non si va in commissione per dire la propria e basta, ma portare proposte in relazione di obiettivi specifici. Sono temi che si devono attuare secondo logiche precise. E' importante in questo senso l'ampliamento della rappresentatività, come la presenza delle donne straniere.

Perchè si è alzato tutto questo polverone? Ci sono state molte polemiche.

Io mi sono assunta la responsabilità di dare voce e corpo a una richiesta che era stata fatta, cioè quella dell'intitolazione di una sala 8 Marzo, all'interno di Palazzo Cavarretta, e sono orgogliosa di aver recepito i suggerimenti di intitolare quella sala alle vittime trapanesi dell'incendio di New York del 1911 da cui nasce la Giornata delle Donne. Un'iniziativa importante, perchè prima si era pensato all'intitolazione di uno spazio all'aperto, poi si è pensato di intitolare una sala all'interno del palazzo comunale, dentro la casa dei cittadini trapanesi. Questa è solo la pietra d'inizio, non è l'arrivo di un percorso. Un percorso all'inizio che segna la svolta. Nessuno vuole dire che con una targa abbiamo risolto la questione della toponomastica al femminile, o sulla parità di genere o sul fare memoria delle grandi battaglie delle donne. Anzi, abbiamo costituito un luogo affinchè la commissione possa fare di questa sala una sala polivalente, e dedicata ai bisogni delle donne. Questo non l'ho voluto fare io, l'abbiamo voluto, con i consiglieri comunali, e l'amministrazione. Nelle contestazioni vedo qualcosa di più personalistico, perchè ci sono stati complimenti all'amministrazione di cui faccio parte. Quindi se ho sbagliato in qualche passaggio del cerimoniale me ne dolgo, ma andiamo avanti.

C'è una difficoltà nelle donne di raggiungere vertici importanti in tutti i settori, non solo politici. Il vero ostacolo è una cultura difficile da smantellare per crearne un'altra che permetta l'autodeterminazione delle donne.

Non bastano le singole azioni, infatti. E' un percorso culturale, politico, economico, sociale, che va continuato con azioni mirate. Obiettivi mirati con la capacità di valutarne l'impatto. In questo senso la commissione deve poter lavorare insieme con tutti gli enti locali del territorio. E' necessario consentire alle donne non solo una rivoluzione culturale nell'accesso al lavoro ma anche nell'eliminazione di disparità attraverso il welfare, con la capacità di creare infrastrutture sociali che possano permettere alla donna di permanere nel mondo del lavoro. Abbiamo incontrato gli assessori alle pari opportunità della provincia di Trapani in cui abbiamo cominciato questo tavolo di discussione nell'analisi e nella necessità di creare un osservatorio provinciale sulle politiche di genere e sull'eliminazione delle disparità di genere. Ci sono una serie di politiche comunitarie e di risorse che arriveranno con il Recovery Plan, e la donna deve non solo partecipare alle scelte sul territorio, ma anche accedere alle professionalità che si svilupperanno in vista dell'utilizzo di questi fondi. Una capacità di incidere sul mercato del lavoro sostenendo e formando la donna su questi campi, facendo partecipare la donna ai sistemi di scelta e di decisione, anche politica, ma tutto questo deve essere funzionale a dare l'opportunità a chi non ha voce e non ha questa capacità di interrelazione. Questo è quello che ci siamo detti con gli altri colleghi, un accordo di rete sulla parità di genere c'è la maturità per poterlo elaborare e programmare con tutto il territorio. Chiaramente Trapani deve fare la propria parte.

Il recovery può cambiare il volto della provincia di Trapani?

Ce lo auguriamo. La sfida è epocale. Perchè abbiamo preso in prestito i soldi delle prossime generazioni, tant'è che si chiama Next Generation EU. Noi abbiamo non solo risorse aggiuntive ai fondi strutturali per lo sviluppo, diciamo così, “normalizzato”. Ma con il Recovery si parla di uno sviluppo straordinario per il quale serve uno sforzo altrettanto importante sia in termini di governance che di partecipazione femminile allo sviluppo. Il piano nazionale di ripresa lo avremo entro il 30 aprile, il dibattito è aperto, noi dobbiamo fare la nostra parte individuando gli obiettivi, e i percorsi di sviluppo strategici, in linea con gli obiettivi dell'Unione europea. Non possiamo farci passare sopra la testa queste risorse, ma dobbiamo essere vigili, competenti, e il territorio è maturo per poter incardinare tavoli di discussione su questo.