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08/04/2021 06:51:00

Scrivono Eleonora Lo Curto e Cesare Maddalena, sul caso del Convitto di Marsala

 Gentile Direttore,

intervengo nel merito delle questioni legate all’Istituto audiofonolesi di Marsala del quale sono stata nominata reggente, per la mia funzione di dirigente scolastica, poco prima di essere eletta deputato regionale.

Desidero fare qualche puntualizzazione utile a comprendere che le controversie tra il dirigente scolastico e il commissario regionale che sostituisce il CdA e lo rappresenta sono difficilmente comprensibili, soprattutto se si guarda all’interesse dei convittori e semiconvittori di cui si occupa e dei dipendenti che vi operano.

È utile rappresentare che l’Istituto non è più una scuola e lo stesso eroga servizi educativi e terapie riabilitative per alunni audiofonolesi che frequentano le scuole del primo e del secondo ciclo dell’istruzione della città. La denominazione “audiofonolesi” si deve ad una delibera del Consiglio provinciale che io stessa ho sollecitato quando, nel 2006, ho ricoperto la carica di vicepresidente e di assessore alla Pubblica istruzione e ai Servizi sociali della stessa provincia. Tale definizione si è resa necessaria per consentire alla provincia di continuare a pagare le rette per i ragazzi ospiti in regime di convitto e semiconvitto, compresi quelli non sordi ma con disturbi dell’ apparato audiofonologico. Con la cancellazione delle province operata dal governo Crocetta e con la legge di stabilità approvata (se non ricordo male) nel 2016 le competenze e i relativi oneri a carico delle ex province sono passate in capo ai comuni. È agli atti dell’Istituto la nota con la quale il dirigente provinciale dott. Diego Maggio oppone formale rifiuto di corrispondere allo stesso il pagamento delle rette allora da me richiesto in ragione della succitata legge di stabilità regionale. E sempre agli atti del comune di Marsala si trova la richiesta a quel tempo da me inoltrata al riguardo e a cui non è mai seguita risposta. Oggi mi viene contestato l’intervento legislativo con il quale si assegna un contributo di 70 mila euro per consentire la sopravvivenza dell’Istituto e soprattutto la possibilità di erogare prestazioni terapeutiche e riabilitative ai ragazzi che ne hanno diritto al di là di chi abbia la competenza e l’onere di erogarle. Ma tant’è. Per quanto mi riguarda non mi aspetto alcun ringraziamento perché ciò che ho inteso fare, anche in questo caso risponde al profondo senso del dovere che anima ogni mia azione nel rispetto del mandato conferitomi dai cittadini. Senza vena polemica, vorrei fare notare che l’Istituto non riceve finanziamenti per spese di funzionamento ne’ dallo Stato e neppure dalla Regione per il fatto che non è una scuola e neppure un ente regionale a tutti gli effetti. Ne consegue che ho ritenuto indispensabile per la sopravvivenza dell’Istituto audiofonolesi fare arrivare 70 mila euro in attesa di un ragionamento complessivo da fare con l’assessore regionale Lagalla per rilanciarne le sorti. E per quanto non interessi alcuno, affermo senza timore di smentita che l’Istituto è riuscito a sopravvivere grazie alla mia intuizione da assessore provinciale che ha permesso di erogare rette anche per chi non è sordo. Bisogna pur ammettere che quella dell’Istituto è una storia singolare: ci si trova di fronte ad un ibrido sul piano giuridico poiché il personale educativo e tutti i dipendenti sono statali, il Miur nomina un Dirigente scolastico e un Direttore dei servizi generali ed amministrativi come se si trattasse di una scuola, a latere viene nominato un CdA nel quale un componente è nominato dall’Ens (Ente nazionale sordomuti), la regione ne nomina un altro e se non ricordo male sempre la regione nomina il Presidente nella persona del Dirigente scolastico. In assenza del CdA l’assessore Lagalla ha nominato un commissario che ad oggi sostituisce in toto il Consiglio di amministrazione. Sono certa che la mia collega e amica Antonella Coppola saprà farsi valere per determinare che in sede di bilancio del comune di Marsala siano approntate le risorse per le rette dovute all’Istituto. Per ciò che attiene alle nomine fatte dal commissario Maddalena, il revisore è stato meritoriamente selezionato con procedura di evidenza pubblica, mentre mi risulta che le altre nomine siano state fatte a titolo gratuito. Concludo gentile Direttore queste precisazioni a beneficio dei lettori di TP24 e per amore della verità da cui chi fa informazione non può prescindere. Poiché conosco la sua onestà intellettuale, anche quando in modo critico cerca sempre di rappresentare fatti e circostanze, da lettrice affezionata del suo giornale mi sono sentita in dovere di fornirle un quadro più chiaro e completo.

Cordialmente.

Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana

***

Spett.le Redazione,

Riguardo all'articolo “Marsala, il caso Convitto. L’Istituto per sordomuti, abbandonato dalla Regione”, mi preme fare soltanto alcune precisazioni.

Non capisco, onestamente, l’ostinazione che sta ponendo in essere la dott.ssa Coppola sulla faccenda che di fatto allontana l’attenzione dalle difficoltà in cui versa il Convitto che richiederebbero una comunione di intendi. La questione si sta trasformando in un braccio di ferro in cui il sottoscritto non aveva, nè ha nessuna intenzione di prendere parte.

Devo dire, in tutta onestà, che in diversi anni oramai trascorsi a gestire i commissariamenti regionali non mi è mai capitato un caso simile.

Non prendo posizione su questioni giuridiche, seppur sia abbastanza chiara la qualifica regionale del Convitto, non più scuola da tanti anni, ma l’incarico commissariale mi impone di dover operare con le responsabilità che ne derivano ed a cui non posso sottrarmi. Il mio incarico è quello di provvedere ad un risanamento delle finanze, sperando di poterlo svolgere nel più breve tempo possibile e ritornare alle mie incombenze quotidiane, ma ho trovato un muro di gomma: evidentemente questa mia posizione ha “infastidito” chi oramai ritiene di avere raggiunto posizioni cementate e radicate, ritenendole quasi intoccabili.

Non è mia intenzione voler negare le posizioni ed i ruoli degli attori coinvolti, proprio perché la mia è un’attività temporanea e contingente, ma continuo ad essere bersaglio di illazioni, offese e prevaricazioni a cui non posso voltare le spalle.

Infine gli incarichi dei professionisti citati sono stati accettati dai medesimi a titolo GRATUITO compreso quello del sottoscritto, mentre il revisore è stato selezionato con procedura di evidenza pubblica.

Per quanto sopra precisato auspico che possa raggiungersi un punto d’intesa per il bene dei soggetti disabili a cui il Convitto da assistenza e supporto.

 

Il Commissario Straordinario

Cesare Maddalena

 



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