Quantcast
×
 
 
12/04/2021 06:00:00

Sicilia, dopo la Finanziaria partiti lacerati. Musumeci e la grana del dopo-Razza

A Finanziaria regionale approvata restano i problemi politici sia all’interno della maggioranza che dei singoli partiti.

Forza Italia ha una guerra interna con cui fare i conti, le diverse aree vorrebbero adesso una guida regionale diversa da quella di Gianfranco Miccichè, che invece pare avere ancora la piena fiducia del presidente Silvio Berlusconi.


Da almeno tre anni Miccichè chiede che il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, venga rimosso dallo stesso Nello Musumeci, l’assalto non è ancora terminato e adesso la faida interna è rivolta pure al catanese Marco Falcone.


Nessuno dei due lascerà il governo regionale, né è stato messo in dubbio il loro ruolo all’interno del partito azzurro, Berlusconi ha chiamato Musumeci e ha blindato la posizione di entrambi dopo che lo stesso Miccichè ne ha chiesto l’ennesima fuoriuscita. Il presidente dell’ARS vorrebbe una Forza Italia a sua immagine e somiglianza ma finora ha ottenuto una segreteria che si è interamente dimessa per contrasti con il commissario regionale e un parlamentare europeo, Giuseppe Milazzo, che si è autosospeso dal partito fino a quando in Sicilia i forzisti non avranno una guida diversa.

A sua volta la lettera che ha blindato la figura di Miccichè non è stata firmata da alcuni forzisti, da Falcone a Stefano Pellegrino compreso Armao.
Dal canto suo Musumeci ha altri problemi a cui pensare, c’è un intero parlamento siciliano che gli chiede di fare chiarezza sulla gestione dell’assessorato alla Salute, diretto fino a pochi giorni fa da Ruggero Razza, lo scandalo dei numeri ha creato una frattura insanabile e ha portato le opposizioni a chiederne le dimissioni. Il Pd ha lanciato una petizione online rivolta ai cittadini per defenestrare il governatore e tornare al voto anticipatamente, i dem forse vivono in mondi paralleli. Votare adesso non avrebbe alcun senso: non ci sono le condizioni di tutela della salute pubblica, siamo in piena pandemia, la Sicilia ha metà regione in zona rossa.

Molto critico anche Carmelo Pullara, deputato regionale e segretario regionale di “Onde”: “Hanno gestito questa regione con propri uomini nel governo, nei gabinetti degli assessori, nelle direzioni generali di assessorato, di sanità, di società regionali, di sottogoverni. E ora – afferma Pullara – cosa vorrebbero rifarsi una verginità dopo avere per oltre 3 anni gestito ed affondato questa regione? Ed al chiuso cosa vorrebbero spartirsi la poca roba rimasta “cu mortu mezza a casa”?! Eh no chiarezza e coerenza!. Occorre umiltà, coerenza e passi indietro. Chi dice di non sentirsi coinvolto basta uscire dal governo, lasciare le poltrone ed andare all’opposizione per oltre un anno e mezzo. Vedremo come qualcuno arriva alla scadenza elettorale. Il presidente Musumeci li butti fuori e vada avanti per la sua strada trovando la collaborazione di chi non ha alcun interesse per la poltrona ma solo per il bene dei siciliani che durante questa terribile pandemia hanno resistito fino allo stremo delle loro forze e che ora hanno bisogno di aiuti e ristori per poter rialzarsi”.