Oscar, Nomadland miglior film. La Pausini e Garrone restano a bocca asciutta
Ecco cosa è successo questa notte agli Oscar.
Nessuna sorpresa alla 93esima edizione degli Academy Award. Come nelle previsioni vince "Nomadland", che si porta a casa i premi principali: miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista (Frances McDormand). La regista Chloé Zhao è la seconda donna a ottenere questo riconoscimento, dopo Kathryn Bigelow con "The Hurt Locker" (2009) e la prima asiatica. L'Italia, invece, torna da Los Angeles a mani vuote nonostante le tre candidature.
L'Oscar 2021 è stato il primo grande evento in presenza dopo questi mesi difficili a causa dell'emergenza Covid-19. Lo ha introdotto Regina King che non si è limitata a fare la padrona di casa e ha subito voluto fare un riferimento alla condanna del poliziotto Derek Chauvin per l'omicidio di George Floyd: "Se la settimana scorsa a Minneapolis le cose fossero andate diversamente, oggi non mi sarei messa le scarpe con i tacchi ma gli stivali. È stato un anno dura e ancora ci siamo in mezzo e piangiamo la perdita di tante persone. So che molti cambiano canale se pensano che stiamo predicando ma se le cose fossero andate diversamente oggi invece che i tacchi alti mi sarei messa stivali. Sono la madre di un figlio nero e so con quanta paura dobbiamo combattere e non c'è fama che tenga".
Dallo storico Dolby Theater e da una nuova location, l'inedita Union Station, la "Notte delle Stelle" è stata ancora una volta una cerimonia senza presentatore, ma con una serie di star che si sono alternate sul palco per premiare i colleghi, da Brad Pitt a Harrison Ford. Mentre i candidati era sparsi per tutto il mondo, da Seul a Sydney, da Parigi a Kilkenny in Irlanda.
Super favorito alla vigilia, "Nomadland" trionfa agli Oscar 2021. Il film che racconta la comunità nomade americana vince non solo la categoria per il miglior film, ma anche quella per la miglior regia e la migliore attrice protagonista. Il personaggio interpretato nel film, vale a Frances McDormand il terzo Oscar in carriera dopo quelli nel 1997 per "Fargo" e nel 2018 per "Tre manifesti a Ebbing, Missouri". "Guardate il nostro film sullo schermo più grande possibile, e andate a vedere al cinema tutti i film presentati stasera", ha detto l'attrice, che ha chiuso facendo il verso all'ululato dei lui: un omaggio alla natura di Nomadland, "un richiamo alle radici dell'America profonda".
Con il premio conquistato, Chloé Zhao, 39 anni, nata a Pechino, è la seconda donna della storia, prima di origine asiatica, a vincere l'Oscar per la miglior regia dopo Kathryn Bigelow. "Ho pensato parecchio ultimamente a come si fa ad andare avanti quando le cose si fanno dure. Crescendo in Cina con mio papà imparavo testi cinesi classici, delle poesie, ne ricordo una la cui prima frase dice 'Le persone alla nascita sono intrinsecamente buone'. Continuo a crederlo anche oggi. Questo Oscar è per tutti quelli che hanno fede e coraggio a tener fede alla bontà in se stessi e negli altri nonostante le difficoltà", ha detto la regista ritirando il premio che poi ha dedicato "alla resilienza e alla gentilezza" dei nomadi.
La sorpresa della serata arriva con il premio riservato al miglior attore protagonista. Sembrava scontata la vittoria "postuma" di Chadwick Boseman, invece l'Academy premia Anthony Hopkins di "The Father": l'attore, 83 anni compiuti lo scorso 31 dicembre, non era presente in sala e nemmeno collegato. E' il suo secondo Oscar, dopo quello per "Il silenzio degli innocenti".
DELUSIONE PER L'ITALIA - Trasferta hollywoodiana senza fortuna per l'Italia che torna da Los Angeles senza Oscar nonostante le tre candidature. Non ce l'ha fatta Laura Pausini con la sua "Io sì" , canzone originale per "La vita davanti a sè" di Edoardo Ponti (ha vinto "Fight for you" di HER per "Judas and the Black Messiah") nè Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti per il trucco di "Pinocchio" e Massimo Cantini Parrini per i costumi sempre di "Pinocchio" di Matteo Garrone. Il Belpaese è stato ricordato durante la serata, in occasione del memoriale per gli esponenti dello spettacolo scomparsi nell'ultimo anno: il compositore Ennio Morricone, il produttore Alberto Grimaldi e il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno.
GLI ALTRI PREMI - Miglior attore non protagonista è Daniel Kaluuya per "Judas and the Black Messiah", mentre miglior attrice non protagonista è la sudcoreana Yoon Yeo-jeong per "Minari", 74 anni a giugno che sul palco si rivolge a Brad Pitt che le consegna il premio: "Mister Pitt felice di conoscerla!". Doppietta si premi "tecnici" per "Mank" che si aggiudica quelli per la fotografia e la scenografia.
"Un altro giro" del danese Thomas Vinterberg vince l'Oscar per il miglior film internazionale. "Un film sulla perdita del controllo", afferma dal palco il regista, che racconta la lenta discesa all'inferno di un gruppo di amici che decide di iniziare a ubriacarsi "consapevolmente". E' la quarta affermazione per la Danimarca in questa categoria. Un altro danese, Mikkel E. G. Nielsen è il primo montatore scandinavo a ricevere prima una nomination e ora addirittura l'Oscar per il miglior montaggio con "Sound of Metal".
Emerald Fennell vince per la sceneggiatura originale di "Una donna promettente", di cui è anche regista del film sul palco al settimo mese di gravidanza. L'Oscar per la sceneggiatura non originale va invece al francese Florian Zeller e all'inglese Christopher Hampton ("The Father"), autori dell'adattamento cinematografico di "Le pere", la piece teatrale dello stesso Zeller portata con enorme successo prima sulle scene francesi e poi in tutto il mondo. Per Hampton è il secondo Oscar per la sceneggiatura a 32 anni dal primo, vinto per il copione de "Le Relazioni Pericolose" di Stephen Frears. Miglior film d'animazione è "Soul", l'ultimo capolavoro Pixar di Pete Docter, già Oscar nel 2010 (con "Up") e nel 2016 (con "Inside Out"). Il film si aggiudica anche la miglior colonna sonora. "Una lettera d'amore verso il jazz", ha detto Docter sul palco.
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