Un'operazione della polizia ha fatto luce su una rete di spaccio di cocaina tra Palermo e Trapani, con base operativa a Partinico. Ben 30 le ordinanze emesse all'alba di oggi, con 26 persone arrestate. Sono stati individuati gruppi di spacciatori in grado di rifornire clienti fino a Mazara del Vallo e Gibellina. Documentati centinaia di passaggi droga. Tutto è partito dalla denuncia della madre di uno dei consumatori di cocaina, mentre, tra le altre cose, si è scoperto che un uomo della banda faceva contare i soldi ad una bambina di otto anni.
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Partinico fulcro del traffico di droga, soprattutto cocaina tra le province di Palermo e Trapani. 26 arresti sono stati messi a segno questa notte dalla polizia del capoluogo nel corso di un'operazione vasta quanto il territorio che coinvolge. Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato di Partinico, hanno messo in luce quanto fosse fiorente l'attività illecita e quanto lunghi fossero i suoi tentacoli che toccavano anche altri comuni della Sicilia occidentale.
Il mercato della cocaina, dall'approvvigionamento allo smercio, si estendeva infatti ben oltre i confini di Partinico, coinvolgendo anche Balestrate, Trappeto, Camporeale, San Cipirello e grossi centri del Trapanese come Alcamo, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Santa Ninfa, Gibellina.
Gli arresti di oggi segnano un duro colpo al traffico della droga a cavallo tra le due province, in grado di produrre negli ultimi anni ingenti volumi di affari anche grazie all'uso della forza e a modalità violente per il recupero dei crediti.
Spaccio al dettaglio e non solo, le indagini hanno svelato le modalità con cui è cresciuto il mercato degli stupefacenti, la pluralità dei canali di approvvigionamento, i meccanismi dello smercio e l'ampiezza della clientela, in buona parte fidelizzata.
L’organizzazione è accusata di gestire grossi traffici di droga con un rilevante giro d’affari per la numerosissima clientela che nel tempo era stata fidelizzata in vasta zona del territorio. Gli uomini che gestivano le basi di spaccio facevano ricorso anche a modalità violente per il recupero dei crediti. L’attività andava avanti nella completa indifferenza dalle operazioni di polizia giudiziaria.
Nella notte il blitz. Undici persone sono finite in carcere, quindici agli arresti domiciliari, ma ci sono anche quattro indagati a cui è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziraia.