E’ tornato in libertà uno degli arrestati nell’operazione antidroga condotta dalla polizia, lo scorso 10 dicembre, sull’asse Palermo-Mazara. Si tratta di Giuseppe Focarino, 60 anni, considerato dagli inquirenti uno degli elementi di spicco dell’organizzazione criminale sgominata.
A rimetterlo in libertà (era stato rinchiuso in carcere) è stato il Tribunale del Riesame di Palermo, che, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori Luigi Pipitone e Monia Buffa, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Palermo per Focarino.
La scarcerazione, avvenuta alla vigilia di Natale, è stata disposta, spiegano i legali, “per carenza dei gravi indizi di colpevolezza con riguardo al reato associativo e per mancanza delle esigenze cautelari per le restanti contestazioni”. Lo scorso 10 dicembre, la Squadra Mobile di Palermo ha messo a segno una delle operazioni più imponenti degli ultimi anni, un intervento che ha scoperchiato la nuova geografia del narcotraffico siciliano e che, soprattutto, ha messo in luce come l’intero sistema avesse creato un asse diretto e iperattivo tra Palermo e Mazara del Vallo. È lì, lungo questo collegamento criminale, che si muoveva un flusso costante di hashish e marijuana, proveniente dalla Campania e dalla Calabria e distribuito capillarmente nelle piazze palermitane e in quelle della provincia di Trapani. Il blitz, con cinquanta persone coinvolte tra arresti, fermi e domiciliari, ha disarticolato una rete che sembrava aver raggiunto un livello di efficienza quasi industriale. E a Mazara, secondo gli investigatori, il punto di riferimento sarebbe stato Giuseppe Focarino, che sempre secondo l’accusa avrebbe gestito i contatti con Palermo, organizzando la distribuzione verso la provincia.