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25/05/2021 06:00:00

Monte Bonifato inaugura la stagione degli incendi in provincia di Trapani ?

 Statene certi: Monte Bonifato è solo l'inizio. Domenica scorsa un vasto incendio ha colpito la montagna vicino Alcamo e, statene certi, sarà il primo di una serie, dato che ormai la piaga degli incendi dolosi è una triste abitudine dell'estate in provincia di Trapani. 

L'incendio, appiccato domenica pomeriggio, è stato spento solo lunedì mattina grazie ai Canadair, alla Forestale e a Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia Municipale, Protezione Civile e Polizia di Stato.

L'incendio ha interessato il lato nord ovest del Monte Bonifato, la fascia pedemontana e poi a causa del vento si è spinto verso la zona Fastuchera; per fortuna non ci sono stati danni a cose e persone, mentre non sono ancora quantificabili i danni alla montagna.

Sono state cinque le squadre di Vigili del Fuoco impegante, con 27 uomini e 10 automezzi.  Il rogo è stato completamente spento nella mattinata con l'intervento di due canadair.
Sul posto è rimasta una squadra impegnata nelle attività di minuto spegnimento dei tizzoni ancora fumanti.

CAMPAGNA ANTICIPATA.  La campagna antincendio in Sicilia partirà con grande anticipo, il prossimo 3 giugno. È la principale iniziativa di prevenzione e contrasto degli incendi boschivi e di vegetazione messa in campo dal governo Musumeci, assieme a una serie di accordi con gli enti territoriali e le associazioni per fare fronte comune contro l'attacco dei piromani. In particolare, l'assessorato dell'Ambiente e l'Associazione dei Comuni hanno posto alcuni punti fermi per rendere più efficace la prevenzione e il contrasto degli incendi: promozione del flusso di informazioni tra gli enti, rimozione delle condizioni favorevoli all'innesco e alla propagazione delle fiamme, vigilanza del territorio, ottimizzazione delle risorse umane e delle attrezzature nelle aree e nei periodi a maggior rischio. Un percorso di collaborazione e scambio dati, conoscenze e competenze, allo scopo di rendere sempre più incisiva ed efficace la difficile ma necessaria azione di lotta agli incendi estivi, migliorando la sinergia tra i vari organi competenti nell'attività antincendio, riducendo i tempi di intervento e ottimizzando mezzi e forze in pattugliamento. Il coordinamento sarà attuato dalla sala operativa regionale del Corpo forestale e dalle nove sale operative provinciali. Con il coinvolgimento dei Comuni si intende potenziare l'attività di vigilanza del territorio per verificare il rispetto delle ordinanze comunali e la pulizia di spazi e aree a ridosso di edifici strategici, ospedali, cliniche, scuole, vie di comunicazione. In particolare, si prevede la realizzazione di nuovi punti fissi di avvistamento incendio, ad integrazione di quelli già esistenti e di competenza del Corpo forestale della Regione Siciliana, e il pattugliamento anche a cavallo e con autovetture. Percorsi e frequenze del pattugliamento saranno stabiliti nelle apposite convenzioni da stipulare tra le organizzazione di volontariato di Protezione civile e i Comuni interessati e comunicate alla sala operativa provinciale dell'Ispettorato forestale competente per territorio.

LA SICILIA DORME! “Mentre la Sicilia brucia, la Regione dorme. L’incendio del monte Bonifato è la dimostrazione di una disattenzione cronica della Regione Siciliana. Basti pensare che il servizio antincendio partirà a giugno mentre del servizio di prevenzione e manutenzione che prevede ad esempio l’attivazione dei viali parafuoco non v’è traccia alcuna. Se il servizio antincendio fosse stato già attivo, quest’ultimo rogo non si sarebbe propagato in maniera tanto devastante. La Regione non sia complice dei piromani”. A dichiararlo è il deputato nazionale di Facciamo Eco - Federazione dei Verdi Antonio Lombardo a proposito della nuova ondata di incendi che sta colpendo il Trapanese e la Sicilia. “Il diffondersi degli incendi in Sicilia - spiega Lombardo - non è una novità. Ci chiediamo pertanto come possa la Regione farsi trovare cronicamente impreparata con campagne antincendio che partono sempre in ritardo. Inutile parlare di nuove tecnologie quali droni e tecnologie militari per la prevenzione degli incendi, quando in Sicilia manca proprio l’ABC. Ad oggi non è stato realizzato nemmeno un metro quadrato di opere colturali di prevenzione, ovvero i viali parafuoco, così come non hanno fatto una sola ora di servizio i lavoratori forestali addetti allo spegnimento degli incendi. Il disastro per il 2021, e' annunciato come dimostrano i roghi che stanno interessando alcune zone della Sicilia a partire da Alcamo. Solo mandando tutti i forestali subito in cantiere a ripulire i boschi ed a presidiare il territorio sarà possibile ridurre i danni che abbiamo avuto anche lo scorso anno a causa della mancata programmazione degli interventi colturali. Anche le amministrazioni territoriali ovviamente non sono esenti da responsabilità. Il rogo di Monte Bonifato è probabilmente frutto anche della scarsa programmazione dell'Ente gestore della relativa riserva che è l’ex consorzio provinciale di Trapani. Non possiamo permetterci di fare la conta dei danni e correre il rischio gravissimo di mettere a repentaglio la vita delle persone a causa della mancata prevenzione. La Regione ponga immediatamente rimedio” - conclude Lombardo.

ENNESIMO INCENDIO. "L’ennesimo incendio, su vasta scala, è stato perpetrato ai danni del nostro Monte Bonifato. Un fatto gravissimo e inaccettabile, specie se ripetuto nel tempo. Ormai denunciamo da diversi anni la scarsa attenzione al tema ambientale da parte dell' Istituzioni - scrive in una nota il presidio di Libera di Alcamo -. Chiediamo ancora una volta a tutte le Istituzioni competenti, oltre ad accertare le responsabilità sui fatti accaduti ieri, di intervenire in modo organico nelle misure di prevenzione e contrasto ai roghi dei nostri territori.Ringraziamo, inoltre, tutti coloro impegnati in queste ore per lo spegnimento del fuoco".

TUTTA COLPA DELLA STUPIDITA'. “A quanto sembra l'incendio scoppiato a Monte Pellegrino sarebbe imputabile alla stupidità di alcune persone. Nulla da eccepire, anche la Regione, che dorme sulla riforma dei Forestali, ha le sue colpe in questa vicenda e sulla gestione degli incendi in genere”. Lo afferma il deputato del M5S all'Ars, Giampiero Trizzino. responsabile nazionale delle politiche ambientali del M5S. “A parte le cause scatenanti dei roghi - dice Trizzino – il problema sta alla radice. Manca una riforma organica dei Forestali. Nei giorni scorsi ho raccolto il grido di allarme di molti operatori, i quali pare abbiano avuto rassicurazioni dal governo Musumeci di una manovra legislativa che li riguarda. Ora, il M5S è pronto, come tra l’altro ha già fatto in altre occasioni, ad ammainare la bandiera di partito, per lavorare a testa bassa su un testo condiviso da tutto il Parlamento. Ma questo testo, sempreché esista, va prodotto in fretta. Noi, lo diciamo chiaramente a Musumeci, siamo disponibili al confronto”. “E’ chiaro - continua Trizzino - che la partita non si può chiudere solo con la riforma dei Forestali. Il sistema di prevenzione e repressione degli incendi boschivi va affrontato anche tenendo conto del fondamentale supporto offerto dai Vigili del Fuoco. E sulla città di Palermo, tra le altre cose, grazie al lavoro della deputata M5S alla Camera Roberta Alaimo, abbiamo chiesto in più occasioni con note ed interrogazioni al Ministero dell’Interno di implementare il presidio dei Vigili del Fuoco all’aeroporto Boccadifalco di Palermo. Questo darebbe sicuramente maggiore respiro alla attività di monitoraggio e spegnimento in buona parte del territorio. Insomma, il M5S c’è e non guarda ai colori politici quando si tratta di tutelare il territorio”.

UNA REGIA. “In queste ore stanno bruciando contemporaneamente decine di ettari di aree a verde in tutta la Sicilia, dal bosco di Alcamo a Licodia, passando per Calatafimi. E’ evidente che siamo sotto attacco e che ci sia una regia dietro gli incendi dolosi, appiccati in contemporanea sfruttando lo scirocco. Siamo di fronte ad un gravissimo attentato al nostro patrimonio ecologico, che provoca danni irreversibili, reso possibile anche dalle gravi inadempienze della Regione Siciliana”. A dichiararlo è l’europarlamentare del gruppo Greens - EFA a proposito degli incendi che in queste ore stanno divampando in Sicilia. “Proprio la settimana scorsa - spiega Corrao - ho chiesto alla Commissione Europea di intervenire attraverso ispezioni e verifiche delle responsabilità in capo delle istituzioni regionali, incapaci di tutelare il nostro patrimonio boschivo. Com'è possibile una tale inerzia e la totale assenza di azioni di prevenzione? La Regione anche quest'anno attiverà in maniera assolutamente tardiva il servizio anti incendio. Il risultato è che i roghi che si susseguono regolarmente in Sicilia stanno riducendo drasticamente la nostra biodiversità. Nella stagione 2020 è andato in fumo una superficie di 35.900 ettari, dal 1 giugno al 30 ottobre 2020. Purtroppo nel 2021 siamo appena all'inizio. Auspico che la Regione attivi immediatamente tutti gli strumenti in proprio possesso per prevenire gli incendi” - conclude Corrao.

 

 



Ambiente | 2024-05-14 19:15:00
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