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07/06/2021 22:00:00

Covid, Sergio Abrignani (CTS): “Vaccinare gli adolescenti per evitare che contagino i fragili”

 “Bisogna vaccinare gli adolescenti per evitare che possano infettare dei soggetti fragili e soprattutto per non avere una popolazione di milioni di persone ad alto livello di interazione sociale, e quindi con di possibilità di infettarsi, in cui si possono sviluppare nuove varianti. La paura è che con queste varianti alla fine ne esca una che sfugge al vaccino”.

Lo ha detto  il medico originario di marsala Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico, ospite di ‘Mezz’ora in più’ su Rai3. In ogni caso, ha continuato, “la priorità è vaccinare i suscettibili, che sono gli ultra-sessantenni per abbattere la letalità”.

"Dobbiamo togliere terreno al virus, non farlo correre. Se riduciamo il bacino di persone che possono essere colpite, ridurremo anche lo sviluppo di nuove varianti" di Sars-CoV-2. E' una delle ragioni per cui Sergio Abrignani, immunologo dell'università degli Studi di Milano, fra gli esperti del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza coronavirus, in un'intervista al 'Corriere della Sera' lancia un appello agli adolescenti e ai loro genitori: "Fate un grande gesto nell'interesse della collettività", aderendo alla vaccinazione anti-Covid senza paura e con convinzione. "In Italia abbiamo pianto 126mila morti - ricorda - La vita di tutti noi è stata stravolta. I ragazzi hanno sofferto molto, privati delle loro libertà, e capiranno che ora devono partecipare alla ricostruzione della normalità".

"Le autorità sanitarie dei Paesi che hanno già vaccinato milioni di giovani tra i 17 e 25 anni d'età, come Israele e Stati Uniti - spiega Abrignani - hanno riaffermato che la protezione dei giovani, quindi anche degli adolescenti, è di primaria importanza nell'ambito di una strategia di contenimento del virus". Perché se è vero che "gli adolescenti non sono vittime del Covid e difficilmente hanno forme severe di malattia", comunque "vengono contagiati e a loro volta contagiano. Se non si vaccinassero il virus circolerebbe di più, creando problemi di sanità pubblica".