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27/06/2021 06:00:00

La kermesse di Musumeci. Tra proclami, proteste e alleati che gli fanno il "bidone"

 E’ iniziata ieri mattina la kermesse del presidente della Regione, Nello Musumeci, insieme a tutti i componenti della sua giunta. La location è stata Palermo.


“Nessuna campagna elettorale- dice Musumeci in apertura- ma solo la volontà di comunicare ai siciliani quello che il governo ha fatto e sta facendo in questi anni”. Il presidente dice di avere comunicato poco perché la Regione non ha più quasi giornalisti, eppure sui social molti di loro sono attivissimi e soprattutto il governatore dimentica che oggi la comunicazione che deve arrivare al cittadino non è più quella istituzionale ma che parla alla gente.


Una lunga giornata di caldo afoso che ha visto relazionare i vari assessori su tutta l’attività svolta finora. L’arte oratoria a Musumeci non manca, anzi è il suo punto di forza.


Dalla digitalizzazione allo snellimento della macchina burocratica, a cominciare dal governo regionale per poi finire con gli Enti Locali, molti sono i dirigenti impegnati per arrivare all’obiettivo prima che i cinque anni si concludano.
Allo Spasimo, dove la manifestazione si è tenuta, è arrivato tra i primi il fedelissimo della provincia di Trapani, Paolo Ruggieri. Non è mancata la protesta dell’associazione Antudo, che con uno striscione hanno manifestato contro il governo regionale con una scritta incontrovertibile: “Tre anni di minchiate”.

 

 


Grandi assenti molti componenti della maggioranza, si sono defilati con la scusa di impegni personali, altri hanno farfugliato qualcosa, presente Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars.
Il fatto semplice ed unico è che non c’è la convinzione di sposare ancora una volta la candidatura di Musumeci alle prossime elezioni, quelle del 2022. Non c’è un buon equilibrio e la stampa presente ha potuto tranquillamente prenderne atto. Tutti soddisfatti gli assessori della giunta che per parte relazionano sulle proprie deleghe.


La Baglieri, che ha preso il posto del predecessore Alberto Pierobon, ha parlato un pò per frasi fatte e per cose che conosceva poco se non per sentito dire. Un assessore regionale che sostiene che si mira all’aumento della differenziata è quello che sostiene un semplice cittadino. C’è una Sicilia che ha gravi difficoltà a realizzare i termoutilizzatori, ha difficoltà a mettere in atto l’economia circolare di cui tutti parlano ma nessuno sa cosa sia e come applicarla.
C’è una idea di futuro-dice l’assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà- che prima invece non c’era, mancando di fatto la programmazione. È cambiato registro e adesso c’è soprattutto un coordinamento tra i vari assessori per migliorare l’intera Isola.


Atteso l’intervento di Ruggero Razza, che ha ammesso che errori ne sono stati commessi ma allo stesso tempo non c’era un manuale della pandemia e che la diffusione del Covid ha preso tutti impreparati. Sul suo ruolo ha chiarito che si occuperà solo di amministrazione e non più di politica: “Ho fatto una promessa di sangue al presidente della Regione e a me stesso: mi occuperò solo di amministrazione, ho abbandonato la suggestione della politica, perché mi sento in torto verso me stesso e verso mio figlio”. Ha funzionato, tiene a sottolineare, il piano vaccinale e nessuno è mai rimasto senza cure. Ogni affetto da Coronavirus ha trovato un posto letto e una massima assistenza con i medici che hanno coperto turni e mostrato la loro capacità di rendere a ritmi di lavoro estenuanti. Il 27 luglio si chiuderà in Sicilia il più importante concorso di bacino per anestesisti e rianimatori, oltre 300 i professionisti che vi prenderanno parte, insomma il sistema sanità siciliana pare abbia retto.

 

 


Così come ha retto la didattica a distanza, dice l’assessore Roberto Lagalla, nonostante le differenze tra le scuole primarie e le superiori fino ad arrivare all’università. Tanti saranno gli investimenti che permetteranno alla scuola siciliana di digitalizzarsi, si è lavorato insieme in tutta la giunta- continua Lagalla- grazie anche alla disponibilità di tutti gli insegnanti e di tutta la popolazione scolastica sempre in raccordo con i sindaci.

C’è un miliardo risparmiato nei conti della Sicilia, lo dice fiero del suo lavoro il vice presidente della Regione e assessore al Bilancio, Gaetano Armano, 80 milioni di euro per il fondo Sicilia, 200 milioni deliberati dalla giunta per sostenere le aziende regionali, a fine luglio partiranno altri 80 milioni di euro per professionisti,10 milioni sono già stati erogarti per l’editoria, 300 milioni ottenuti dallo Stato per Riscossione Sicilia.


Sulla impugnativa della legge di stabilità gli articoli impugnati sono appena 10, tiene a sottolineare Armao, e non 46, nessuna di tipo finanziaria e parla di un confronto leale con il governo nazionale e con il Ministero guidato da Maria Stella Gelmini, nessun disastro insomma.

 

 


Investimenti anche per le cantine siciliane, grazie ai bandi chiusi nel mese di dicembre del 2020, entro luglio arriveranno i soldi nelle tasche degli agricoltori siciliani, lo ha affermato l’assessore all’Agricoltura e Pesca Toni Scilla. Novità anche per il settore Turismo, guidato da Manlio Messina di Fratelli d’Italia, partito assente con i suoi vertici. La Sicilia, dice, ha degli imprenditori lungimiranti che si muovono molto bene ma tuttavia ci sono pochi alberghi adeguati, solo 4 strutture a 4 stelle e il turismo vive di una selezione certosina che fa il turista che chiede servizi ottimali. La nostra regione è la regione dell’abusivismo- denuncia Messina- ed è per questo che si sta lavorando ad una norma che rilasci un codice identificativo per le strutture che non potranno più accedere così liberamente ai portali di prenotazione se prima non saranno in regola con i parametri indicati.


Nuove infrastrutture per la Sicilia, sembra una chimera e un libro dei sogni, perché da anni si parla di rete ferroviaria e di autostrade rimesse a nuove ma la Sicilia continua ad essere un colabrodo. Marco Falcone, che detiene la delega alle Infrastrutture , ha relazionato su tutto quello che finora è stato fatto. Uno per uno gli assessori regalano ai presenti tutto quello il governo Musumeci ha messo in cantiere, eppure i siciliani non ne hanno percezione.