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18/07/2021 06:00:00

Elezioni regionali: manovre, frizioni e strategie in campo nei due schieramenti

Gianfranco Miccichè, presidente dell’ARS, commissario di Forza Italia in Sicilia non mette veti alla ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione, tuttavia dice che ha sbagliato il governatore ad affermare di essere il candidato.

Agli occhi dei più sembra una contraddizione, invece sono i giochi della politica dettati dalle alleanze, c’è chi anche in Sicilia vorrebbe ricalcare il modello Draghi e dunque ne resterebbe fuori Fratelli d’Italia, Musumeci però è molto vicino a Giorgia Meloni che esprime in giunta l’assessore Manlio Messina, ma è anche vero che la Meloni, a Catania, non si è sbilanciata su Musumeci facendo intuire che ci sono più nomi in ballo, come ad esempio quello di Raffaele Stancanelli.

Miccichè ha lo sguardo lungo, sa che gli equilibri dipendono molto da Forza Italia, non crede al Grande Centro messo in campo da alcuni deputati, sostiene che non esiste altro centro al di fuori di Forza Italia e vorrebbe capire poi chi sono questi che ne farebbero parte, visto che (lo ha dichiarato a Repubblica) Edy Tamajio e Nicola D’Agostino pare non siano più in Italia Viva.

Tutto passa anche dalle elezioni amministrative di Palermo, Miccichè è in campo, non lo esclude e non fa un passo indietro, non lascerà spazio a Francesco Scoma ma pretende che la candidatura sia di bandiera.

Giochi aperti nel centro destra, che a Palermo potrebbe fare i conti con la candidatura di Giuseppe Milazzo di Fratelli d’Italia, mentre alla Regione si dialoga ancora su molti nomi non escludendo Musumeci.

Nel centrosinistra si gioca la partita delle primarie sia a Palermo che per le regionali, dopo avere incassato l’adesione di Leoluca Orlando non ci saranno candidature imposte da Roma o per auto proclamazione, come fece Claudio Fava qualche mese fa, ma adotteranno lo strumento delle primarie.

L’incognita resta il M5S, l’alleanza sarà con i dem oppure andranno da soli? Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd, ha aperto sia ai grillini che a i Cento Passi bollandola come “Strada maestra”. Insomma nel centrosinistra hanno scelto lo strumento per la scelta del candidato governatore ma non ne hanno ancora scritto le regole, primarie che dovrebbero celebrarsi in autunno.