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10/08/2021 06:00:00

Tamponi rapidi. Quanto costano, chi può farli, quali servono per il Green Pass

 Vi ricordate le tre T? Testare, Tracciare e Trattare.

Erano le armi principali per combattere il Covid-19. Ma dall’inizio della pandemia, in Italia non le hanno certo usate in tanti. Oggi però una delle tre T sta facendo il botto. E’ la T di “Testing”.

E allora tutti in farmacia per il tampone.

Ma attenzione, perché non sono tutti uguali. Come si sa, c’è quello molecolare e quello rapido (antigenico).

E tra quelli rapidi ci sono ulteriori differenze. C’è  il self test, un tampone che permette di scoprire da soli, a casa, se si è positivi o negativi al Covid. Oppure c’è quello che viene eseguito direttamente in farmacia (se autorizzata).

Il primo costa intorno alle 10 euro, il secondo 15, come da prezzo stabilito dalla Regione Siciliana.

Per l’ottenimento del Green Pass, ovviamente, quello fai da te non è valido, perché ne occorre uno con la certificazione di chi lo ha eseguito, con tanto di data e orario di somministrazione.

 

Anche se fatto in farmacia, però, potrebbe  non bastare.

Soprattutto se il farmacista non è autorizzato e, al posto di venderti il self test a 10 euro, te lo somministra lui a 15 euro (oppure a 17), senza fornirti alcuna certificazione.

Ad alcuni è capitato di ricevere il bugiardino del self test con il timbro della farmacia e la semplice scritta “Mario Rossi, Negativo”. Nessuna data.

Altri hanno perfino ricevuto la “piattina” del tampone, attaccata al bugiardino con una spilla. In realtà un rifiuto speciale che, nel caso del tampone fatto a casa, sarebbe cosa buona restituire al farmacista per lo smaltimento.

Inutile dire che quei 15 euro che il cliente paga, comprenderebbero anche la certificazione di avvenuta somministrazione, con la quale (se l’esito è negativo) è possibile ottenere il Green Pass.

 

Purtroppo però il boom del Testing non ha comportato un adeguato aumento del Tracciamento (l’altra T) e dell’attendibilità dei risultati.   

La “colpa” è dei self test. Non tutti infatti sono in grado di fare entrare da soli il tampone nel naso per i centimetri che servono. Ed in caso di positività, raramente avvertono il medico, l’Asp o l’Usca.

 

Ad ogni modo, la Sicilia va verso la zona gialla a grandi falcate. E’, al momento, la prima regione d’Italia per contagi e morti, ma l’ultima per copertura vaccinale.

E l’autunno si avvicina.

 

Egidio Morici