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17/08/2021 06:00:00

Marsala: i funerali di Francesco Pantaleo. Il silenzio e il dolore 

11,35 - Silenzio e dolore hanno davvero caratterizzato i funerali di Francesco Pantaleo. In Chiesa Madre non tantissima gente, gli ex compagni di scuola e gli amici, in jeans e maglietta nera, occupavano i posti alla destra del pulpito, ma nessuno di loro ha preso la parola. Così come nessuno ha voluto parlare dopo la cerimonia. La famiglia, anzi, ha rinunciato a ricevere le condoglianze dai presenti. 

10,40 - Il feretro di Francesco Pantaleo, il giovane di 23 anni studente di ingegneria informatica, il cui corpo è stato trovato carbonizzato nelle campagne di Pisa, è arrivato pochi minuti fa in Chiesa Madre a Marsala per la celebrazione dei funerali (ne parliamo qui).

Ci sono tanti giovani in chiesa per l'ultimo saluto a Francesco, ma all'arrivo in piazza c'era poca gente, forse per il caldo ma anche per il Covid.

"Restiamo in silenzio di fronte a tanto dolore", le parole dell'arciprete Don Marco Renda.

E purtroppo, si nota come i bar che si trovano nella piazza, non abbiano provveduto a togliere i tavolini, sarebbe stato un ulteriore gesto di rispetto verso questa giovane vita spezzata e per i suoi familiari.

06,00 - Questa mattina, alle 10:30, presso la Chiesa Madre si svolgeranno i funerali di Francesco Pantaleo, il giovane marsalese di 23 anni, studente di ingegneria informatica all'Università di Pisa, trovato morto a San Giuliano Terme. Ieri la Procura di Pisa ha dato il via libera per il rientro della salma a Marsala.

Lutto cittadino - A Marsala sarà lutto cittadino. Le bandiere del Palazzo di Città e di Palazzo VII Aprile saranno esposte a mezz’asta in segno di partecipazione e di vicinanza ai familiari di Francesco. I negozianti sono stati invitati ad abbassare le saracinesche in segno di lutto e raccoglimento in concomitanza e per la durata dei funerali. 

Vanno avanti le analisi e consulenze tecniche - I risultati dell’autopsia hanno reso il quadro ancora più chiaro sulla drammatica morte del 23enne di Marsala. Il cadavere “non presenta lesioni attribuibili ad azioni di terzi”. Già la tac in un primo momento aveva escluso la possibilità che Francesco avesse subito violenze.

La pista del suicidio - La pista del suicidio è quella sempre più accredita, ma bisogna attendere ancora l’esito degli esami tossicologici, compreso quello fondamentale sulla presenza di monossido di carbonio nei polmoni del giovane. È ancora da chiarire infatti se il ragazzo abbia deciso di uccidersi dandosi fuoco oppure se il suo corpo senza vita sia stato bruciato dopo essere stato ucciso. L’assenza di monossido di carbonio nel sangue singnificherebbe che il giovane è stato bruciato morto da qualcuno dopo essere stato ucciso. Questa ipotesi, per adesso accattonata, stravolgerebbe completamente le indagini.

La scomparsa di Francesco - Sabato 24 luglio di Francesco non si hanno avuto più notizie. Il padre Tonino Pantaleo, lanciato l'appello sui social e chiede di condividerlo soprattutto nella zona del Pisano e in Toscana, dove il ragazzo vive da tempo. Ha lasciato l'appartamento che nella città toscana occupava con altri due universitari portando via soltanto uno zaino e le chiavi di casa. Nella sua stanza sono stati trovati il telefono cellulare, il portafoglio con documenti e bancomat, gli occhiali da vista e il computer, ritrovato senza più alcun dato salvato e con ultimo accesso dalle 9.15 alle 9.30 di sabato mattina. 

Ultima telefonata con la madre - La mamma di Francesco, la signora Franca è l’ultima persona a sentire il figlio venerdì sera. La mattina dopo Francesco lascia l’appartamento di Pisa e da allora non si hanno più notizie. I genitori lo sentivano un po’ stressato nelle ultime settimane, ma nulla di particolarmente grave. Si sospetta che Francesco, sia rimasto indietro con qualche esame e non l’abbia detto ai genitori per non deluderli. 

Le tracce - I cani molecolari fiutano le tracce di Francesco dalla sua casa alla stazione di San Rossore, non lontano dalla sua residenza. Tracce che si fermano al binario tre. Ma non è certo che Francesco abbia preso il treno. Si analizzano le immagini delle telecamere di sicurezza piazzate nella zona. Da quelle della stazione, alle telecamere nelle vie vicino casa. 

Il ritrovamento del corpo - Venerdì 27 luglio, c'è la conferma che il corpo carbonizzato trovato domenica sera nelle campagne di San Giuliano Terme (Pisa), è quello di Francesco. È stato identificato attraverso i campioni di Dna concessi dai genitori agli inquirenti.

Il corpo di Francesco era lì da una settimana - Da una settimana il suo cadavere era, in pratica, sotto gli occhi di tutti. Ma non lo aveva capito nessuno. Francesco Pantaleo è morto. Il suo corpo, carbonizzato, è stato trovato vicino la sponda di un torrente, ad Orzignano nelle campagne in provincia di Pisa, accanto ad un campo di girasoli. Solo che, fino ai risultati dell'autopsia, nessuno aveva fatto il collegamento tra quel corpo irriconoscibile - per la cui identificazione, infatti, sono serviti cinque giorni - e il giovane studente universitario di Marsala di 23 anni che aveva fatto perdere le sue tracce. 

Intanto su facebook un cittadino di Marsala, ricorda al sindaco Grillo, di una morte bianca, quella di Giuseppe Rallo, di 46 anni, che ha colpito la città a causa di un incidente sul lavoro avvenuto in Emilia Romagna, e per la quale chiede, anche in questo caso, un gesto di solidarietà nei confronti dei familiari - Egregio Sindaco, si legge sulle testate locali che domani è stato proclamato il lutto cittadino per la prematura e triste scomparsa del giovane Pantaleo. Nulla da eccepire!!!
Direi a nome della cittadinanza che sia un atto doveroso!!
Mi chiedo, tuttavia, perché non si sia mostrata attenzione alcuna o sensibilità minima delle istituzioni per la grave e tragica scomparsa di un altro giovane cittadino, Giuseppe Rallo, morto a soli 46 anni a seguito di un grave incidente sul lavoro in Emilia-Romagna, la cui tragica morte, per una dinamica assurda oltre che poco chiara, ha mobilitato anche i sindacati e quotidiani del nord Italia .
Nessun riflettore accesso dalle nostre istituzioni locali su un argomento spinoso, il diritto alla sicurezza dei lavoratori compromesso al punto da sacrificare giovani vite.
Eppure i funerali di Giuseppe sono stati celebrati sabato anche in sua presenza.
Come capo delle Istituzioni locali non crede sia opportuno un gesto di solidarietà ai genitori e ai familiari o un riconoscimento istituzionale per una “ingiusta” ennesima morte bianca? 

 

 

 

 

 

 

 



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