Quantcast
×
 
 
10/09/2021 06:00:00

Il Covid, il vaccino e l'ignoranza: lo sfogo e le reazioni

 Ha suscitato un vivo dibattito tra i lettori di Tp24 lo sfogo, ospitato ieri dal nostro giornale di Delia, un lettrice che si dice sconfortata per quanto sta avvenendo intorno al Covid, con la paura e lo scarso senso civico che hanno la meglio sulla voglia di vaccinarsi e i medici costretti a fare la terza dose, dato che la copertura della popolazione non li mette al sicuro: "Abbiamo creduto che chi ci amava avrebbe porto il braccio per poterci abbracciare un attimo dopo, piuttosto che fare la rivoluzione e mettere al primo posto la guerra contro le case farmaceutiche!" scrive Delia che parla di "angoscia", ed è "arrabbiata e delusa", perchè lei ha fatto la sua parte, mentre molte persone non la fanno.

"Quello che scrive è verità pura - commenta Annarita -: io che ho avuto il covid, quello brutto brutto, e non l'asintomatico, che dopo quasi un anno non riesco ancora a fare le scale senza avere l'affanno ,che ricordo ancora la terapia intensiva come un incubo, io dico ha ragione Delia. Ha vinto l'ignoranza che contagia ...".

Contagia più il Covid o l'ignoranza? Anche Lilla era "molto fiduciosa sul vaccino", e adesso è invece "molto delusa dall'ignoranza". C'è anche chi, provocatoriamente, si chiede cosa sarebbe successo se il vaccino fosse stato a pagamento anzichè gratis per le persone. "Magari ci sarebbe stata la corsa per farselo" è il commento di qualcuno. 

Purtroppo sul vaccino ci sono molte informazioni false, tanta confusione, e c'è chi lo fa apposta, e crea allarme e scetticismo perché magari in questa emergenza ci guadagna. Uno dei ritornelli è ad esempio che "in Israele il vaccino non sta funzionando". Ma in realtà i dati di Israele, come di tutto il mondo, registrano l'efficacia complessiva del vaccino nel prevenire l'infezione e  i ricoveri. Il problema è che, continuando la circolazione del virus, si rende necessaria una terza dose per le categorie fragili.

Ancora, scrive Ivan: "La lettera di Delia, ci fa capire quanto siamo piccoli davanti al virus, e quanto si sentivano grandi, coloro che adesso occupano le terapie intensive ... Brava Delia, che Dio ci aiuti".