La nuova variante del coronavirus, identificata inizialmente nel Botswana e poi in Sudafrica, si è già diffusa in tutto il mondo ed è arrivata anche in Italia.
L’Oms l’ha chiamata variante Omicron.
Fino a giugno, le varianti più preoccupanti del virus Sars-CoV-2 venivano individuate dal nome del Paese dove erano state identificate per la prima volta. Ma per evitare l’effetto-stigma, l’Oms ha deciso di assegnare le lettere dell’alfabeto greco alle varianti cosiddette «di preoccupazione» in ordine cronologico: Alpha la variante inglese B.1.1.7, Beta la sudafricana, Gamma la brasiliana», Delta l’indiana. Dopo, sono state classificate Lambda, Epsilon e Mu. Venerdì, con la nuova variante, sarebbe toccato alla lettera Nu, ma l’Oms ha deciso di saltarla. Lo stesso con Xi. Il motivo lo ha spiegato la portavoce dell’Oms Margaret Harris: «Nu suona, in inglese, troppo simile a “new”, cioè nuova». Il che avrebbe creato confusione. Quanto a Xi, spiega Harris, «è un cognome molto comune». Così si è arrivati a Omicron.
La prima persona contagiata con la variante Omicron in Italia è un uomo campano, dipendente dell’Eni, che l’11 novembre era tornato in Italia dal Mozambico, dov’era stato per lavoro. È atterrato all’aeroporto di Roma
Fiumicino, e da lì è andato a Caserta, dove vive e dove ha contagiato i familiari. Il 15 novembre è andato Milano, dove si è sottoposto a un tampone in vista di un nuovo viaggio in Africa ed è risultato positivo. A quel punto avrebbe viaggiato in macchina, da solo, da Milano a Caserta, e si sarebbe isolato in casa con la famiglia. Il genoma è stato sequenziato presso l’ospedale Sacco e l’Istituto superiore di sanità fa sapere che il paziente, vaccinato contro il Covid, è in buone condizioni di salute, così come i suoi parenti. Al momento non sono stati identificati contatti positivi in Lombardia.
Sono stati attivati i test sui 133 passeggeri sul volo proveniente dal Mozambico e atterrato a Fiumicino l’11 novembre scorso e sul quale viaggiava il dipendente dell’Eni risultato poi contagiato dalla variante Omicron, il cosiddetto paziente zero per l’Italia. I tamponiverranno sequenziati all’Istituto Spallanzani per verificare eventuali altri casi di variante Omicron.
Venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza «che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini». L’Unione Europea ha annunciato un blocco temporaneo dei voli dagli stessi sette Paesi.
In Olanda, in totale, ci sono 61 positivi alla nuova variante. Sono stati messi quasi tutti in isolamento in un albergo vicino al’aeroporto di Amsterdam.
Tra casi di variante Omicron sono stati individuati finora in Gran Bretagna (anche se uno dei positivi, arrivato dall’Africa, meridionale, ha già lasciato il Paese). Da domani, in Inghilterra, la mascherina diventerà obbligatoria
nei negozi e sui mezzi pubblici. Per tre settimane, «in via precauzionale», per entrare nel Regno Unito servirà un tampone molecolare entro il secondo giorno e l’isolamento fino al risultato negativo.
Tre casi anche in Germania, due in Danimarca.
L’Australia ha confermato che due dei passeggeri arrivati dall’Africa australe nel fine settimana sono positivi alla variante Omicron.
L’Organizzazione mondiale della Sanità è contraria alle drastiche restrizioni ai viaggi applicate all’Africa meridionale di fronte alla propagazione della nuova variante e chiede che le frontiere restino aperte. «Le restrizioni ai viaggi possono avere un ruolo nel ridurre leggermente la diffusione del Covid-19, ma impongono un pesante fardello su vite e mezzi di sussistenza», ha fatto sapere l’ufficio Oms per l’Africa. «Se le restrizioni vengono attuate, non dovrebbero essere inutilmente invasive o invadenti e dovrebbero essere basate sulla scienza» .
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