Denise Pipitone, la testimonianza choc di Veronica Panarello:"L'ho vista a bordo di un'auto"
Di segnalazioni e possibili avvistamenti di Denise Pipitone, la bimba scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004 ce ne sono stati tanti, ma quella segnalazione fatta direttamente al telefono della mamma di Denise, Piera Maggio, appena due settimane dopo la scomparsa della figlia è molto strana, se non singolare. E' il 15 settembre del 2004 e Piera Maggio riceve una chiamata da una ragazzina di 16 anni, che le dice che ha visto sua figlia a bordo di una Fiat Punto color bordeaux assieme con due uomini e mentre vomitava.
Quella ragazza all'altro capo del telefono era Veronica Panarello, la donna condannata a 30 anni di reclusione per l'omicidio del figlio Lorys Stival, avvenuto il 29 novembre del 2014. Una bugia, una grande invenzione, che mai ha avuto un reale riscontro. Dopo la sua testimonianza del 2004. Oggi, alla luce di quella testimonianza, portata alla ribalta dal programma "Quarto Grado", ci si chiede il perché di quella chiamata, di quella confessione e testimonianza mai riscontrata.
La giovane Veronica Panarello, che viveva a Santa Croce Camerina, il 15 settembre del 2004 aveva sedici anni, aveva già avuto qualche problema, con un tentativo di suicidio, e decise di chiamare la mamma di Denise. Le ha raccontato di averla vista due giorni prima, vicino alla casa di sua zia.
Questo il racconto di allora: “Mi sono avvicinata alla bambina e le ho posato una mano sulla fronte da fornirle un minimo di assistenza”. Disse allora che era convinta che fosse Denise perché l'aveva vista in Tv, riportando nella conversazione con Piera di aver notato, sotto l’occhio sinistro della bambina, un graffio, ricevendo come risposta dalla madre di Denise, che non si trattava di un graffio, ma di una cicatrice”.
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