Trapani, la storia di Bulgarella e le Iene
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Finisce addirittura su Le Iene, su Italia 1, la storia di Andrea Bulgarella.
Nell'ultima puntata della nota trasmissione televisiva, infatti, è stata ricostruita la storia di Andrea Bulgarella, imprenditore trapanese a capo di uno dei più grandi gruppi alberghieri italiani, caduto in disgrazia perché accusato di essere un mafioso in rapporti addirittura con il super boss Matteo Messina Denaro. Tutto è finito poi con un'archiviazione, senza nemmeno arrivare a un processo.
Della storia ci siamo occupati più volte su Tp24, ed il direttore Giacomo Di Girolamo è anche tra le persone intervistate dall'inviato del programma. Potete vedere il servizio cliccando qui.
Gaetano Pecoraro, curatore del servizio, ha anche cercato di capirci qualcosa in più intervistando il grande accusatore di Bulgarella (e di altri), ovvero Nino Birrittella, imprenditore mafioso, oggi pentito, che però è l'unico collaboratore di giustizia in Italia che non solo non ha mai cambiato nome e città, cioè non ha alcun programma di protezione, ma continua a lavorare con la sua azienda. Una circostanza singolare, che non è sfuggita all'attenzione di Pecoraro.
Dalle accuse di Birrittella, e da altri "indizi" molto parziali e sfuggenti, per Andrea Bulgarella sono cominciati una serie di guai, mai terminati, dato che ancora oggi non è libero di fare l'imprenditore, come ha lui stesso denunciato in una lettera aperta che abbiamo pubblicato su Tp24.
Della sua vicenda, raccontata in due libri ("La partita truccata" e "Finale di partita"), si sono occupate diverse testate. A questo link c'è un articolo del Riformista.
"Ho svenduto tutto quello che avevo, pure gli orologi" racconta Andrea Bulgarella, intervistato da Le Iene, nel corso della trasmissione andata in onda mercoledì sera. "Ho dovuto cedere una compagnia di navigazione, altrimenti mi avrebbero fatto fallire - dichiara Bulgarella, spiegando gli enormi problemi che lo hanno riguardato in questi anni -. Mi avevano chiuso anche il conto personale, ho dovuto dare in gestione tutti i miei alberghi perché per gestire un’attività commerciale ci vuole il Pos e a me non lo danno". Ed è questa, secondo Le Iene, la ‘beffa più incredibile’. "Nonostante Bulgarella e i suoi collaboratori infatti siano usciti più che puliti dalla vicenda, per le banche Bulgarella è ancora persona non gradita. "Tutto perché per le banche permane l’allerta di rischio riciclaggio - prosegue Bulgarella - La responsabile delle poste di Trapani mi confessò che aprono conti a truffatori e criminali, ma per quanto mi riguarda la direzione generale le ha detto di chiudermi tutti i conti".
Secondo una stima del Sole24ore di un anno fa inoltre il gruppo imprenditoriale di Bulgarella possedeva 750 milioni di euro in beni immobili, ma il suo proprietario è sempre stato costretto a usare contanti anche per pagare un caffè perché nessuna banca gli rilascia un semplice bancomat. Assieme a Bulgarella fu indagato anche il suo braccio destro, Federico Tumbiolo, la cui posizione è stata allo stesso modo archiviata. "Ci hanno intercettato in tutto, dai telefonini alle macchine e movimenti bancari non ce ne sono mai stati - racconta Tumbiolo -. Per un anno mi sono vergognato di uscire di casa. A mia figlia non rivolgevano la parola, perché i genitori delle amiche le dicevano di non parlare con la figlia di un mafioso. In tre anni di indagini non hanno trovato mai niente". Le Iene, nel corso del loro servizio, mettono insieme prove, documenti e denunce sporte negli anni dallo stesso Bulgarella, a Trapani, dimostrando come non sia mai sceso a patti con la mafia e di come anzi volesse semplicemente essere lasciato in pace nel suo lavoro. "Nessuno risarcisce un imprenditore che neanche arriva a processo - concludono nel servizio Le Iene -. Paradossalmente se fosse stato condannato ingiustamente e poi assolto avrebbe potuto chiedere i danni. In questo caso invece nessuno lo ripagherà mai".
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