"Solo contro tutti". L'attacco alle banche di Bulgarella alla Camera
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"Mi sento solo contro tutti". E' durato circa un'ora lo sfogo di Andrea Bulgarella, l'imprenditore di Trapani al centro di una vicenda più unica che rara. Coinvolto un un'inchiesta antimafia, è stato scagionato da ogni accusa ancora prima di arrivare a processo, con l'archiviazione prima della Procura di Firenze e poi di quella di Milano. Ma ugualmente le banche gli hanno chiuso tutti i rubinetti. E lui, imprenditore tra i più noti nel settore turistico alberghiero, oggi non è neanche in grado di avere una carta di credito, o un bancomat. E' stato molto duro il suo sfogo davanti la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
"Di recente mi sono dovuto operare, ho dovuto utilizzare la carta di credito del mio geometra per pagare le analisi" ha raccontato tra le altre cose Bulgarella, che ha fatto un paragone, per spiegare la sua esperienza: "E' come se con una bicicletta mi fossi andato a scontare contro un camion". "Possiamo capire quello che lei prova" gli hanno risposto i senatori.
"Non ce l'ho con le banche - spiega Bulgarella - ma con il mondo drogato fatto di fondi speculativi, derivati, furbetti della finanza senza scrupoli. E' un mondo che mi spaventa". Andrea Bulgarella ha raccontato poi la sua storia, non tanto dal punto di vista giudiziario, quanto dal punto di vista del rapporto con banche ed istituti di credito, una guerra infinita a colpi di perizie, ricalcolo di interessi, ore di attesa per essere ricevuto ("una grande mortificazione"). Bulgarella ha chiesto, invano, anche l'intervento della Banca d'Italia: "Le attività produttive oggi sono emarginate, ecco perchè sono qui: per farvi capire quanto è difficile fare impresa in queste condizioni, che riguardano non solo me, ma decine di migliaia di persone che hanno sempre lavorato, che hanno grande rispetto per tutti, ma che non possono lavorare".
Dai membri della Commissione è arrivato un impegno a "muoversi". "Il problema di Bulgarella è quello dell'intero Paese. Il sistema economico non può dipendere dal sistema giudiziario" è stato il commento di alcuni intervenuti. Ancora: "Le indagini e i processi vanno fatti. Ma quando una persona esce da un'indagine, non si capisce perchè un imprenditore non possa essere messo nelle condizioni di poter lavorare, lasciando tante famiglie senza un'occupazione".
Altri hanno ricordato storie simili, di imprenditori rovinati dall'investimento in prodotti finanziari sporchi o da inchieste della magistratura mai arrivate a conclusione. "Io non mi fermo - ha commentato Bulgarella - anche se a volte ho la sensazione di avere davanti un muro di gomma".
Ecco il video integrale della sua audizione.
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