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29/03/2022 06:00:00

Il "calvario" di Andrea Bulgarella, oggi sarà ascoltato dalla commissione parlamentare

 Finalmente, dopo anni qualcuno ascolterà Andrea Bulgarella, l’imprenditore trapanese accusato di aver riciclato i soldi della mafia trapanese.  Da anni, dopo ben due archiviazioni, sta vivendo un vero calvario economico, suo personale, e delle sue imprese. Del suo caso ce ne siamo nuovamente occupati qualche settimana fa, quando è stato ripreso dalle Iene (potete leggere qui).

Questa mattina, Bulgarella sarà ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, presieduta dalla senatrice Carla Ruocco. Bulgarella da tempo sta conducendo una battaglia contro il sistema bancario che da quando è finito sotto indagine gli nega l’apertura di un conto corrente personale. Oggi potrà spiegare ai rappresentanti del Parlamento quello che sta subendo dalla burocrazia del mondo bancario.

Il suo disagio è quello di non poter disporre, normalmente di un bancomat o di una carta di credito e ovviamente tutto ciò si ripercuote sulle attività imprenditoriali. Ma è il principio alla base del diniego che fa indignare l’imprenditore.

Sono vittima di un arbitrio intollerabile da parte del sistema bancario – dice Bulgarella a Il Tirreno -. Con le banche ho sempre lavorato, ma le ho anche combattute quando mi chiedevano interessi non dovuti. Ora mi negano l’apertura di un conto corrente e lo fanno senza alcuna ragione che abbia un riscontro legale. Finalmente la commissione parlamentare ascolterà in quale terribile storia sono finito”.

I guai giudiziari di Bulgarella iniziano nell’ottobre 2015, con l’indagine della Dda di Firenze e l’accusa di aver riciclato i soldi di Matteo Messina Denaro. Nel 2018 arriva l’archiviazione chiesta dalla stessa Procura. Nel 2019 arriva la seconda archiviazione a Milano, per appropriazione indebita e per i suoi rapporti con la Banca di Cascina e Unicredit.

Ma nonostante queste due archiviazioni che dovevano restituire l’affidabilità dell’imprenditore – proprietario di oltre 25 tra alberghi e resort – le banche continuano a considerarlo un soggetto pericoloso e così, fino ad oggi, nessun istituto bancario in tutta Italia è disponibile ad aprirgli un conto corrente.

Nei sistemi elettronici di controllo delle banche è ormai impostata una procedura per la quale, non appena si digita il nome Bulgarella, compare una allarme che blocca ogni operazione. In questi anni l’imprenditore si è sentito abbandonato dallo Stato: “Mi ha costretto a cessare le mie attività e a chiudere le mie imprese. E a svendere gli attivi delle mie aziende, per evitare di rimanere strangolato da questo sistema, per rimanere nella legalità e, soprattutto, per non perdere la mia dignità di uomo e di imprenditore”. Oggi Bulgarella si troverà davanti a quello Stato che dovrà ascoltarlo.