"C’era una volta... Un re! - diranno subito i miei lettori. - No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta Arpanet".
Per svelare il mondo di internet dobbiamo fare qualche passo indietro nel tempo fino ad arrivare al 1958 quando il governo degli Stati Uniti decise di creare ARPA, un istituto di ricerca che aveva il compito di creare innovazione tecnologica. La sua missione principale era quella di realizzare una rete di comunicazione in grado di resistere ad un attacco nucleare su vasta scala.
Negli anni '60 l'unico sistema allora esistente per archiviare e condividere le informazioni era quello di stamparle e inviarle via posta, nacque dunque la necessità di collegare i vari centri di ricerca e i centri accademici per coordinare meglio i progetti scientifici e trarne un vantaggio sull’Unione Sovietica.
All’inizio Arpanet aveva uno scopo prettamente militare ed era amministrata direttamente dal Dipartimento della Difesa USA. Il primo step evolutivo si ebbe quando a quel network primordiale entrarono a far parte le grandi università americane: University of California Los Angeles (UCLA), Stanford Research Institute, University of California Santa Barbara (UCSB) e University of Utah, in questo processo di innovazione fu determinante anche l’adozione della licenza GNU GPL (GNU General Public License), la GNU GPL si contrappose alle licenze Closed Source (software proprietario) e assicurò all’utente la libertà di utilizzo, copia, modifica e distribuzione del software.
Questa premessa costituisce il terreno in cui presero vita grandi eventi che furono la base del successo di internet e dell'innovazione informatica; molti degli standard tecnologici e dei software che usiamo tuttora sono il frutto delle ricerche di quegli anni: HTTP, HTML, CSS, PNG, DOM, Linux, Mosaic (il primo browser per internet poi diventato Firefox), LibreOffice/OpenOffice, Gimp, VLC (solo per citarne alcuni).
Gradualmente Arpanet cessò di esistere e negli anni novanta la rete venne rinominata Internet, nacque così il World Wide Web (WWW) e i primi tentativi di uso commerciale della rete. La forza e l'importanza di Internet fu talmente rivoluzionaria da essere paragonabile all'invenzione della tecnica di stampa del 1453-55.
La diffusione di internet in ambito casalingo fu determinata dal successo delle piattaforme di file-sharing (una rete di comunicazione in cui ciascun nodo comunica direttamente con gli altri senza la mediazione esterna) che permisero lo scambio anonimo di file in violazione più o meno evidenti del diritto d'autore e dall’accesso ai siti pornografici (YouPorn e soci).
Napster fu il primo programma che permise lo scambio dei file musicali tra gli utenti ed ebbe così tanto successo che divenne il padre di tanti eredi: WinMX, eMule, eDonkey e più recentemente BitTorrent.
Questi software furono il primo accesso a quella parte sommersa di internet inaccessibile alla normale navigazione, programmi teoricamente legali che hanno permesso lo scambio in forma anonima di materiale anche illegale bandito dai motori di ricerca (es. Google, Bing).
Per rendere l’idea di quanto sia attualmente espansa la parte nascosta della rete basta evidenziare un dato: 4%, è questa la percentuale della rete (Clear Web) indicizzata dai motori di ricerca e che risulta visibile alla navigazione attraverso i browser (Chrome, Firefox, Edge) mentre il 96% costituisce quella parte sommersa della rete (Deep Web) usata sia per fini lodevoli fino a quelli più discutibili e illegali.
Il Deep Web è talmente vasto ed esteso da trovarci di tutto, un mondo nel mondo dove vengono svolte attività dalle più lodevoli ed encomiabili fino a quelle più opinabili e riprovevoli. Dalla diffusione di informazioni provenienti dalle zone sottoposte a censura o, peggio ancora, regimi dittatoriali fino alla vendita di armi, droghe, maltrattamento di animali, torture su persone, killer a pagamento, vendita di organi e materiale pedo-pornografico.
Il Deep Web e i contenuti del dark web non nascono per scopi illeciti ma furono creati dai ricercatori per salvare documenti nella parte invisibile della rete e per scambiare queste informazioni con altri soggetti.
Oggi il Dark Web è il luogo preferito da hacker, cracker e criminali, usato per scambiare file e documenti di ogni genere in quanto è quasi impossibile risalire al mittente e al destinatario. Un luogo dove non è consentito navigare con leggerezza e imprudenza ed è fortemente sconsigliato agli utenti alle prime armi e a soggetti impressionabili.
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