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19/03/2022 06:00:00

Maurizio Miceli (FdI):"Per le regionali ci candidiamo ad essere il partito del territorio"

 Maurizio Miceli, coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia. Il suo partito fa gola a tanti, forse troppi, perché se ora si votasse aumenterebbe i parlamentari nonostante il taglio. Il consigliere Randazzo è approdato nel suo partito.

Sì, c’è il consigliere Randazzo ma non solo, sono entrati tanti che erano in forza alla Lega, che sono stati nella destra e che ora sono tornati alla “Casa del Padre”, che è rimasta, con il suo patrimonio fisico e ideale e non solo. La nostra classe dirigente è forse quella più strutturata che c’è in Italia e soprattutto quella che ha fatto una covata propositiva. Basta pensare che i dirigenti provinciali in provincia di Trapani sono tutti giovani.

Quanti si avvicinano a Fratelli di Italia perché vogliono candidarsi?

Le richieste sono incommensurabili, ma il nostro partito non è come gli altri. Le richieste vengono valutate, ma bisogna essere in opposizione alla sinistra, bisogna avere una propria capacità e un ruolo sociale, essere immuni da censure penali, ma quello è un pre-requisito e devo dire che ci sono tante belle figure che stanno bussando alla nostra porta, e noi con molta disponibilità stiamo ragionando.

A Mazara c’è Randazzo, a Marsala Dugo, a Erice Torre, a Trapani Marcello Campione. Miceli, siete tantissimi, raccogliete consensi virtuali, fate politica, ma forse manca il grande salto, la candidatura espressione del territorio?

Il grande salto sarà in queste elezioni regionali. Stiamo preparando una lista per le regionali che sia, quella di Fratelli d’Italia, il partito del territorio.

Una lista che arrivi prima?

Il nostro obiettivo è sempre quello di arrivare primi, anche perché riteniamo essere l’unico partito che può raggiungere consensi di opinione al di fuori di quelli di ciascun candidato, e noi ci candidiamo ad essere espressione del territorio cosa che è stata in difetto da parte degli altri: Udc non ha rappresentato né un partito coerente né un partito del territorio; la Lega, mi dispiace dirlo, ma si è affacciata tardi in provincia di Trapani, è guidata da Maricò Hopps, che è un’ottima segretaria, che è una gran persona per bene, lavora in tutta la provincia per il suo partito ma la Lega non ha lo stesso appeal per l’elettorato e la gente siciliana che ha Fratelli d’Italia.

La fortuna di Fratelli d’Italia è anche il governo Draghi, siete l’unica forza di opposizione.

Non è una fortuna, perché se il governo Draghi fosse andato bene, noi saremmo stati più contenti di quelli che ci governano.

Qual è la posizione di Fratelli d’Italia rispetto al caro carburante e al caro energia e alla situazione energetica del Paese?

La posizione di Fratelli d’Italia è chiara, piuttosto che dare bonus a vuoto, fare un intervento sulle accise e attaccare gli speculatori. Per quanto riguarda l’energia, sottolineo che Fratelli d’Italia è all’opposizione dal 2011 e chi governa non hanno fatto nulla per le centrali nucleari ad impatto zero, per investire sul green, nulla rispetto al conto energia che tanto era caro ai governi di centro destra. La verità è che, se si vuole dare al Paese una svolta energetica si devono dare degli incentivi. Siamo per sgravare la tassazione e investire nel green in maniera intelligente ed evitare che si verifichino, come successo con il superbonus, le truffe sistematiche ai danni dello stato.

Miceli, Musumeci è il vostro candidato alle regionali.

E’ il nostro candidato per una questione di coerenza e di appartenenza politica. Fratelli d’Italia ritiene che l’uscente sia meritevole di essere ricandidato.

Su Musumeci ci sono molte critiche e quella che è tornata di attualità e la vicenda di Razza, con l’indagine sui dati falsi del Covid. Razza si era dimesso, Musumeci lo ha difeso e lo ha rivoluto, ora c’è questo possibile rinvio a giudizio.

L’assessore Razza che è un penalista, si difenderà nelle sedi opportune e sono sicuro che avrà argomenti tecnici, scientifici e documentati per potersi difendere.

Al di là dell’aspetto penale, c’è un tema legato al troppo accentramento sulla figura di Razza nella gestione della Sanità in Sicilia?

Se non la gestisce l’assessore alla Sanità chi la deve gestire. Ricordo che la sanità pubblica in questi anni in Sicilia non ha trovato grandi progettazioni. I deficit che viviamo oggi in termini strutturali ce li portiamo da lontano. Razza ha cercato di dare un’altra rotta alla sanità siciliana, speriamo che ci sia riuscito o che abbia innestato gli anticorpi per riuscirci.

Le elezioni ad Erice sono un importante test. Si ricandida il sindaco uscente Daniela Toscano che è espressione di Giacomo Tranchida sindaco di Trapani. La previsione è che vince la Toscano per la divisione degli alleati. Voi di Fratelli d’Italia appoggiate la Catalano.

Giacomo Tranchida è il ventriloquo di Daniela Toscano. Abbiamo un sindaco e una facente funzione. Non sono convinto che la Toscano vinca al primo turno, sono convinto che se avessimo compattato gli avversari della Toscano avremmo avuto una possibilità, forse di vincere in prima battuta.

Non è questo forse il merito di Tranchida-Toscano, di dividere gli avversari?

E’ sempre colpa degli avversari. Abbiamo cercato di trovare una sintesi, il problema è che, oggi trovare la sintesi su un programma è complicato. Devo dire che in questa competizione tutti i candidati sono di altissimo livello. Spina, funzionario dell’Asp, il professore universitario Oddo e la nostra Silvana Catalano, un’insegnante che vive il territorio.

Sembra che la procura avrà meno da scrivere.

Io spero che la procura sia scrupolosa nel verificare situazioni, che meritoriamente il vostro giornale ha esposto in tempi passati e fuori dalle competizioni elettorali, per evitare che qualcuno si avvantaggi sugli altri in modo sleale.

Miceli, ricordiamo il caso del tentativo di corruzione della musicista che l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina ha denunciato. Questa signora per fare questo concerto disse: “Noi questo concerto ve lo vendiamo a 50mila euro in più, ma questi soldi ve li dividete voi perché noi siamo tutti di Fratelli d’Italia…”. Lei Miceli c’entra perché è il primo contatto e in questa vicenda è finito in alcuni messaggi.

Si, mi hanno chiesto di creare il contatto con il direttore d’orchestra, sono finito in qualche messaggio, non sono stato neanche sentito, tanto è irrilevante la mia figura. Tra l’altro invitai io Rao Russo a promuovere la denuncia nei confronti di questa signora. Io quello che contesto a voi è il titolo che avete utilizzato: “Il ruolo di Miceli”, per me è ambiguo. Non dico che io non meriti critiche, ma ci sono rimasto male, mi è sembrato un atto, non dico ostile, perché so che non è fatto in mala fede, ma che poteva essere evitato.