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28/04/2022 19:29:00

La finanziaria di Musumeci mette a rischio la Riserva delle Saline, e non solo 

 Tagli ai fondi per le Riserve Naturali Orientate in Sicilia. Lo prevede l'ultima legge finanziaria preparata dal governo Musumeci, che mette a rischio la sopravvivenza della Riserva delle Saline di Trapani, e non solo. Anche Torre Salsa, la riserva di Lampedusa,l'area protetta di Monte Pellegrino, delle saline di Priolo, della grotta di Entella, della valle dell'Imera, della grotta dei Puntali.

A lanciare l'allarme l'intero cartello delle associazioni ambientaliste: Cai, Gre, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Rangers d'Italia-Sezione Sicilia e Wwf, che "stigmatizzano - si legge in una nota congiunta - i contenuti della finanziaria che per le aree naturali protette prevede pesanti tagli".

Secondo gli ambientalisti il taglio sarebbe di 600 mila euro (da 3,9 milioni di euro a 3,3 milioni) sulle riserve naturali affidate in gestione alle associazioni e all'Università di Catania. Ma a preoccupare è soprattutto il congelamento di 1,45 milioni di euro in attesa dell'accordo tra Stato e Regione. "Se la Finanziaria passasse con queste previsioni - è l'allarme delle associazioni - si avrebbe nell'immediato un taglio del 50 per cento con una dotazione finanziaria sufficiente solo sino alla metà del mese di giugno, data oltre la quale le attività inevitabilmente si interromperebbero con il rischio concreto anche di licenziamento del personale".

"Quanto sta accadendo è grave - aggiungono gli ambientalisti - mette a rischio i risultati ottenuti in tanti anni di buona gestione, mortifica i lavoratori, espone a un gravissimo indebitamento gli enti gestori (come avvenuto già nel 2019) e costituisce uno scenario in assoluta controtendenza con le strategie dell'Unione Europea che impongono di giungere al 30% di territorio protetto e ben gestito, con un significativo aumento del numero di parchi e riserve naturali".

Le organizzazioni fanno appello all'Assemblea regionale e all'assessore al Territorio "affinché questa prospettiva drastica venga scongiurata, garantendo le risorse necessarie al funzionamento delle aree naturali protette e approvando il ddl sul gestore unico "Sicilia Natura" già passato dalla commissione Ambiente e che costituisce un buon punto di partenza per il riordino della governance dell'intero sistema".