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11/05/2022 04:40:00

L'esperienza di un mercato ittico all'avanguardia a Trapani

Sicilia, terra stupenda e patria del Gattopardo. Nel "Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa c'è ancora una verità italiana e tanto siciliana: tutto cambia perché nulla cambi. Ossia: se tutto cambia esteriormente, tutto rimane com’è; se tutto rimane com’è, tutto può cambiare interiormente.

Frasi memorabili. Parlare di mercati agroalimentari 4.0 e quindi cercare cambiare il mercato tradizionale in uno ultra moderno in versione 4° millennio è possibile dovunque e comunque? Il cambiamento presenta la stessa opportunità o la stessa minaccia in tutti i territori? Potrebbe accadere che l’innovatore non risulti propheta in terra propria? Riflessioni di esperienze vissute! Il 10 Febbraio 2014 l’Organizzazione di produttori della Pesca di Trapani, brevemente O.P., inaugura l’apertura, dopo 5 anni di assenza, di un mercato ittico all’ingrosso, il nuovo Mercato ittico all’ingrosso di Trapani, moderno, all’avanguardia, filoeuropeo, un fiore all’occhiello per il settore soprattutto per l’innovativo sintema di rintracciabilità del prodotto commercializzato realizzato attraverso un portale web specialistico. La O.P. investì nell’opera fonti proprie poiché il progetto era finanziato con le risorse comunitarie del FEP Sicilia 2007/2013 solo all’80%, ma, era una scommessa, e per spirito imprenditoriale si affrontò il rischio. La realizzazione dell’opera rappresentava un obiettivo importante per la collettività ed era intensamente auspicata dagli organi di controllo di settore (Capitaneria di porto, servizio sanitario locale, carabinieri, annona e guardia di finanza) che si trovavano in difficoltà per l’inesistenza di un luogo fisico dove si concentrasse il prodotto ittico e quindi anche le transazioni della quasi totalità degli operatori commerciali. Ricordiamo ancora i plausi e gli apprezzamenti da parte delle istituzioni ed i riconoscimenti poiché un ente privato era stato in grado di realizzare un’opera per la collettività per espletare un servizio di carattere pubblico e di interesse economico generale (SIEG). Tra le tante ricordiamo l’intervista al Direttore Regionale della Pesca Dario Cartabellotta. Ma le cose non vanno per il verso giusto. Inaspettatamente, dopo l’avvio dell’esercizio, dopo solo pochi mesi, iniziano le difficoltà operative. Le regole europee minime, in vigore da anni, per la commercializzazione del prodotto ittico all’interno del Mercato vengono concepite dagli avventori come novità, norme che erano le stesse applicate dalle forze dell’ordine in sede di controllo ordinario all’esterno della struttura di mercato. In buona sostanza l’elevata regolamentazione del settore diventa la motivazione per cui il Mercato ittico all’ingrosso di Trapani doveva essere boicottato dagli operatori e la cosa più grave dagli stessi organi deputati al controllo ed alla salute pubblica che nulla fecero per evitare questa assurda consuetudine. La O.P. dopo cinque anni contrattuali, ed il mancato rinnovo della concessione da parte del Comune di Trapani, a fatica e con danni economici importanti conclude il ciclo di gestione. La vicenda adesso ha degli strascichi giudiziari poiché la O.P. ha citato in giudizio la Capitaneria di Porto di Trapani e lo stesso Comune di Trapani per inadempienze contrattuali ed extracontrattuali. La giustizia farà il suo corso e si spera che sia riconosciuta nei giusti termini.

 Il caso inizialmente suscitò scalpore ma poi, in ottica gattopardesca, si spense tutto con il risultato che dal 2019 a Trapani non esiste più un Mercato ittico all’ingrosso, e da quanto si comprende non è intenzione della amministrazione comunale rimetterlo in funzione; sul territorio l’assenza risulta pesante, non esiste un luogo fisico di incontro tra domanda e offerta di prodotto ittico di cui la filiera ha bisogno e che costringe pescherie e ristoranti a comprare a prezzi molto elevati. Ma forse tutto questo segue altre linee logiche che i comuni mortali non percepiscono. Qualche testata giornalistica riprese l’argomento successivamente ma il gattopardo è sempre vivo.

Dalla vicenda brevemente raccontata, ma vissuta tanto intensamente, la O.P. ha preso spunto per realizzare di un progetto denominato “Nemo propheta in Europa”, il titolo del progetto è stato emblematico e scelto per mettere in chiara evidenza due facce di una stessa medaglia: da un lato la ricerca frenetica della tutela del consumatore finale di prodotti ittici che attraverso un mercato ittico all’ingrosso risulta garantita, dall’altro la difficoltà operativa a raggiungerla, anche in contesti dove potevano sussistere le condizioni di attuazione, e comunque la finalità a base del progetto è stata quella di diffondere il concetto di eccellenza Siciliana.


Lo staff della O.P. ha iniziato a girare tutta la Sicilia svolgendo una serie di incontri/workshop di sensibilizzazione rivolti agli istituti scolastici sul tema “mangiare pesce Siciliano, di stagione rintracciabile”. Unendo, tradizione ed innovazione, Nemo propheta in Europa ha suggerito un nuovo modo di concepire la filiera ittica siciliana anche attraverso la promozione di un nuovo modello di consumatore consapevole e responsabile. Tracciabilità, conoscenza del pescato e stagionalità hanno costituito i punti cardine per promuovere e valorizzare il pescato siciliano e destinatari primari sono state le nuove generazioni. Il progetto, infatti, ha previsto il coinvolgimento di strutture scolastiche della Regione Siciliana, una per Provincia, ed il segmento degli alunni presi in considerazione è stato quello delle classi di 5^ elementare e 1^ media.


Una campagna di promozione dei prodotti della pesca della Regione Siciliana attraverso l’utilizzo del modello di commercializzazione di eccellenza sviluppato presso il Mercato Ittico all’ingrosso di Trapani che per mezzo della realizzazione di un sistema di tracciabilità a tutela dei consumatori era in grado di rispondere a tutte le prescrizioni previste dai regolamenti comunitari vigenti. I risultato alla fine del progetto è stato quello che il territorio siciliano ha fame di legalità e i mercati ittici all’ingrosso rappresentano un mezzo indiscutibile per raggiungerla, ma, se non esiste la collaborazione con le istituzioni pubbliche qualsiasi progetto risulta in salita. Di un Mercato 4.0 Trapani ne ha bisogno. La O.P. nel 2014 aveva generato una struttura all’avanguardia, forse troppo per il settore e per il contesto siciliano, poi la scarsa capacità di programmazione e miopia politica del territorio hanno consumato lo scempio di eliminare una fonte di legalità. La O.P. per l’apprezzamento riconosciuto al progetto Nemo propheta in Europa e alla validità dei suoi contenuti per due anni consecutivi è stata invitata a partecipare, come protagonista, all’evento dal titolo “Legalità e buone Pratiche; antitodo contro le mafie” svoltosi in un Istituto scolastico di Misilmeri (PA).

Se il progetto del Mercato Ittico all’ingrosso non ha soddisfatto le aspettative economiche dell’O.P. l’esperienza maturata ha arricchito la governance e si riscontrano anno dopo anno dei risultati, Tra i più importanti sicuramente essere stati da esempio per altri Mercati ittici all’ingrosso. Nel 2017 il progetto del Mercato ittico di Siracusa prese spunto dal Mercato Ittico di Trapani. più volte i dirigenti del Comune di Siracusa si sono recati in trasferta a Trapani per informazioni in merito alla gestione di un Mercato Ittico. Il Progetto del Mercato Ittico all’ingrosso di Siracusa è stato finanziato per una spesa totale di 3,3 milioni di euro con i Fondi Europei (FEAMP 2014/2020).

 

Poi nel 2015 in Colombia, a Bogotà, la l’Organizzazione di Produttori della pesca di Trapani firmò la carta di intenti nel settore della pesca e dell’acquacoltura con il SENA (Servicio Nacional de Aprendizaje). L’accordo, unico per tipologia siglato fino ad oggi tra Italia e Colombia per il settore della pesca e dell’acquacoltura, prevedeva una collaborazione bilaterale internazionale concentrata nel trasferimento di conoscenza, tecnologia, buone pratiche. L’O.P. della pesca di Trapani con la sua consolidata esperienza nel settore ha promosso la realizzazione di un piano di gestione della pesca artigianale sostenibile nel Golfo de Morrosquillo, golfo situato nel sud del Mar dei Caraibi, sulla costa settentrionale della Colombia, tra i dipartimenti di Sucre e Cordoba. Il piano di gestione della pesca mirava al raggiungimento di una pesca artigianale sostenibile e con azioni mirate alla diversificazione del pescatore artigianale colombiano, valorizzazione delle specie ittiche tradizionali e miglioramento della tracciabilità dei prodotti della pesca colombiani attraverso la realizzazione di un sistema di etichettatura all’avanguardia a tutela del consumatore.

Sicuramente gli accordi ed i riconoscimenti raggiunti sono stati le soddisfazioni che hanno compensato le tante delusioni, e ancora oggi in Italia notiamo che la etichetta del Mercato Ittico all’ingrosso di Trapani gestito dalla O.P. ed ideata nell’anno 2014 risulta essere quella più rappresentata da accademici ed esperti della materia di pesca.


Se Tomasi di Lampedusa non avesse scritto il "Gattopardo" il Mercato Ittico all’ingrosso di Trapani sarebbe ancora aperto.

 


Dott. Natale Amoroso Presidente dell’Organizzazione e di Produttori della Pesca di Trapani