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30/06/2022 06:00:00

Santangelo (M5S): "Di Maio vittima dei giochi di palazzo. Spero sia donna il presidente della Regione"

 Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore trapanese del Movimento Cinque Stelle. Le tossine del grande scisma sono ancora nell’aria. Di Maio dice che ha fatto bene ad andarsene e chi critica il governo poi va male alle elezioni. Voi siete pronti, ad andare male alle elezioni?

No, Di Maio è rimasto vittima dei giochi di palazzo. Io ritengo che il tipo di politica che il Movimento Cinque Stelle ha fatto e deve continuare a fare non può essere quello di sistema. Oggi ci troviamo ad appoggiare un governo non in maniera semplice e neanche a poco prezzo. Se Di Maio è cosi felice di stare da quella parte, ne prendiamo atto. Io sono convinto che la coerenza alla lunga paghi e i voti si contano poi alla fine, dopo che le persone libere hanno votato. Direi a Di Maio di stare un po’ cauto nel fare certe previsioni.

E’ vero che questa scissione nasce, non tanto sull'Ucraina quanto sul doppio mandato?

Né l’una né l’altra, io lo dico con molto dispiacere, ritengo che al di là dell’azione politica che un parlamentare o un gruppo di parlamentari possono riuscire più o meno a portare avanti, la coerenza deve rimanere sempre tale, e Di Maio, lo ripeto, è rimasto vittima dei giochi che si fanno all’interno dei palazzi. Una persona che, a mio parere stava facendo bene dal punto di vista del percorso all’interno delle istituzioni, ma ha perso di vista il vero obiettivo, il motivo per cui era entrato all’interno dei palazzi. Lui è entrato non per stare a fianco di Draghi, ma per farsi portavoce dei cittadini, se ha dimenticato quello, credo che lui abbia fallito l’obiettivo del suo mandato. Credo che avesse una sola via da seguire: dimettersi da ministro della repubblica e rassegnare le dimissioni da parlamentare della Repubblica. Dopo di che faceva il suo percorso magari anche condivisibile ma così no.

Santangelo, chi sarà il candidato alle primarie dei Cinquestelle per le regionali?

Oggi ci sarà la scelta di Conte, mi fido pienamente del suo operato. Il Movimento Cinque Stelle rivendica questa novità delle primarie di coalizione fatte online. Ho visto il nome del PD, la Chinnici, un nome non male, noi puntiamo a vincerle queste primarie.

Senatore Santangelo, concorda con i giornali che dicono che il candidato non sarà nessuno dei tre Sunseri, Di Paola e Cancelleri e che il candidato potrebbe essere donna?

Questi nomi sono sul tavolo anche se Cancelleri ha fatto un passo indietro. Io fidandomi pienamente di Conte, dico che è una scelta che faccio fare a lui. Io l’ho detto nel momento dell’elezione del presidente della Repubblica e lo ribadisco oggi, darei in politica lo spazio che meritano le donne. Mi auguro che il prossimo presidente della Regione possa essere donna e comunque un presidente che possa rendere orgogliosi tutti quanti i siciliani, di avere una persona valida e che possa fare il bene della Sicilia.

Santangelo, dopo lo scisma oggi i Cinque Stelle sono sotto attacco, e c’è chi punta il dito direttamente su di Conte.

I gravi attacchi a Giuseppe Conte sono strumentali e diretti in realtà all'intera comunità del MoVimento 5 Stelle. Siamo sempre stati il bersaglio preferito dei media che a reti unificate non ci hanno mai risparmiato la loro avversione, ma mai prima d'ora si era giunti arrivati a questo livello con attacchi frontali provenienti direttamente dalle più alte Istituzioni del Governo che nonostante tante difficoltà sosteniamo. Arrivare a chiedere la testa di Giuseppe Conte per il solo fatto di essere stato critico contro certe scelte del Governo, come fatto dal Premier Draghi, rappresenta un fatto molto grave che va ad interferire nel naturale processo democratico interno a un partito ed è quindi irrispettoso della volontà della Comunità del MoVimento e di milioni di cittadini che credono nel nostro progetto.
Chi ci attacca evidentemente non ha onestà intellettuale o è ancora troppo abituato alle logiche della vecchia politica lontana dai bisogni della gente e interessata solo alla spartizione di poltrone e potere. Noi siamo in Parlamento per portare avanti gli interessi dei cittadini. Non ascoltare le nostre istanze, significa ignorare il grido d'allarme che viene da fuori i palazzi. Mai ci apparterranno queste logiche.