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22/07/2022 20:00:00

Una folle legislatura

 Una folle legislatura. È la 18^ quella nata dopo l'elezioni poliche nazionali del 2018,non che quella prima non lo fosse stata dopo tre governi Letta-Renzi- Gentiloni, con il primo quello a guida dell'attuale segretario del PD con prove di grande intese insieme al Popolo delle libertà, ma con il neonato FdI all'opposizione anche se con solo 9 deputati, successivamente con l'NCD di Angelino Alfano: ve lo ricordate?

Uno dei più improbabili ministri, eppure lo è stato degli esteri, interni e giustizia. Gli ultimi 5 anni ci hanno regalato, Di Maio, Salvini e Bonafede quello degli innocenti non finiscono in carcere, chiedere alla figlia di Tortora o al meno famoso ex sindaco calabrese Rocco Femia.

L'ex presidente del consiglio dei ministri M.Draghi dopo la cortesia istituzionale nei confronti del presidente della Repubblica che aveva respinto le dimissioni, è tornato in parlamento prima al Senato, l'indomani alla Camera, ribadendo anche aspramente i motivi della sua decisione e con un bizantinismo di palazzo Madama ha si raccolto la fiducia ma con 95 voti ben lontana dai 262 ricevuti al suo insediamento,a Montecitorio solo la comunicazione che si stava recando al Colle,dopo diciassette mesi quando fu chiamato per il fallimento del governo giallorosso ordito da Renzi&Co.

L'ex governatore della Bce dichiarò il suo programma dando 3 priorità emergenziali: la sanitaria-campagna vaccinale-, economica -attuazione Pnrr-e sociale - aiuti per i danni generati dal Covid - , si è aggiunta la guerra in Ucraina. La fine del governo l'ha sancita il malumore del M5S,già bersaglio della scissione capitanata da Di Maio, bacchettato nuovamente su superbonus 110% e RdC tema identitario del movimento unitamente al no Trivelle e stop alla precarietà, aiutato da Forza Italia che ha assunto le sembianze di :"Tu quoque, Brute, fili mi!", e la Lega decisamente biasimata per il comportamento sul ddl Concorrenza, riguarda anche le concessioni balneari e dei taxi. Il banchiere aveva posto una "conditio sine qua non" che terminasse il mandato con la maggioranza iniziale. Le responsabilità sono chiare, il Pd d'altro canto deve esprimere tra i suoi esponenti un abitante di

Palazzo Chigi, non rincorrere Conte o lo stesso Draghi. Indubbiamente una folle legislatura.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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