Mappare il fenomeno degli incendi boschivi in Sicilia e contrastarlo tramite la filosofia del Rewilding: da Palermo a Gela, da Menfi a Mazara del Vallo, dieci tra studiosi, appassionati ed esperti locali ed internazionali osserveranno da vicino, nel corso di una visita itinerante in regione, alcune delle più significative esperienze di lotta al fenomeno dei fuochi incontrollati nelle aree di interesse naturalistico.
L’obiettivo è quello di progettare pratiche volte a utilizzare i pascoli naturali, ripristinare abbondanti e diversificate popolazioni di fauna selvatica, creare dal basso paesaggi forestali più selvatici ed ecologici per rendere le aree del Mediterraneo maggiormente resilienti nei confronti degli incendi. Il workshop di cinque giorni (dal 16 al 20 novembre prossimi) interesserà, tra gli altri, l’area naturale protetta privata di Gela “Geloi wetland”, la riserva naturale del Bosco di Ficuzza e alcune realtà di aziende agricole che usano la pastorizia come pratica di prevenzione degli incendi.
Gli incendi in Sicilia sono spesso causati dall’intreccio tra tre fattori cruciali: interessi politici ed economici contrastanti, mancanza di paesaggi selvaggi equilibrati e bestiame mal gestito. Il progetto pilota Re-wildfires, finanziato dal Bosch Alumni Network (BAN) e dall’International Alumni Center (IAC) di Berlino, ha preso piede all’inizio del 2022 su iniziativa dei Coordinatori nazionali per l’Italia del network BAN e dietro la spinta entusiasta di Hanna Rasper, appassionata designer sociale tedesca da anni radicata a Palermo, la quale ha partecipato e vinto una selezione di idee sul tema. Preparato tramite diverse call e seminari da aprile in poi, il progetto vede il suo culmine nella cinque giorni siciliana che si concluderà il 19 novembre con un evento pubblico presso la sede di “Periferica” a Mazara del Vallo.
I partecipanti alla visita in Sicilia sono: Wouter Helmer (avvocato di Rewilding e co-fondatore di diverse organizzazioni per la conservazione della natura, tra cui Rewilding Europe), Georg Messerer (ecologo e guida della natura selvaggia), David Martín (scienziato ambientale con un forte interesse per la gestione degli incendi boschivi in collaborazione con la Fondazione Pau Costa), Salvatore Bondì (conservatore, ricercatore scientifico e permaculturista), Enrico Guzzo (conservatore specializzato in biodiversità aviaria), Marc Arcarons (capofila del progetto “Fire Flock” dedicato alla gestione del rischio incendio attraverso il pascolo presso la Fondazione Pau Costa) con la guida organizzativa dei rappresentanti italiani della Bosch Alumni Network (Giorgia Floro, Giuseppe Scandone e Giuseppe De Simone) con Hanna Rasper.
I soggetti finanziatori del progetto sono:
Bosch Alumni Network (BAN): Riunisce ex e attuali borsisti, beneficiari e membri del personale della Robert Bosch Stiftung e dei suoi partner. Mette in contatto i membri della rete con interessi comuni e background diversi per favorire lo scambio intersettoriale e le collaborazioni internazionali.
International Alumni Center Berlin (IAC): La iac Berlin è stata fondata dalla Robert Bosch Stiftung per supportare lo sviluppo di reti a impatto sociale. È un Do & Think tank, collabora con fondazioni, università, istituzioni pubbliche e organizzazioni senza scopo di lucro, sviluppa soluzioni pratiche per la progettazione di reti orientate all'impatto.