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13/01/2023 06:00:00

Covid, l'anno comincia con i casi in crescita in Sicilia. "Kraken variante contagiosissima"

Continua a farsi vedere l’effetto delle feste nei contagi Covid in Sicilia.


Anche nella prima settimana del 2023 si è registrato un aumento dei casi. Una lieve crescita del 3,4% dei casi, ma in aumento anche le ospedalizzazioni. In provincia di Trapani, invece, nella prima settimana dell’anno c’è stata una diminuzione del 7% rispetto alla settimana precedente per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi casi.

Sull’isola però si cerca di monitorare l’evoluzione del virus anche in relazione alla nuova, e temuta, variante Kraken.
Per molti sembra un brutto dejavu, le notizie e le immagini che arrivano dalla Cina fanno venire alla mente quelle di inizio 2020, quando poi nel giro di due mesi scoppiò la pandemia in Italia e in tutto il mondo. La situazione oggi è diversa, abbiamo imparato a convivere con il virus, ci sono i vaccini, ci sono gli strumenti per arginare la malattia.


Il bollettino settimanale in Sicilia
Nella settimana dal 2 all’8 gennaio in Sicilia si è assistito a un lieve incremento delle nuove infezioni da Covid, in linea con la tendenza nel territorio nazionale. I nuovi positivi sono stati 11.284 (+3,47% rispetto alla settimana precedente), con un'incidenza di 235/100.000 abitanti. Il tasso più elevato rispetto alla media regionale si è registrato nelle province di Ragusa (295/100.000 abitanti), Palermo (264/100.000) e Messina (244/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano gli over 90 (371/100.000), quella tra i 70 e i 79 anni (361/100.000) e tra gli 80 e gli 89 anni (356/10.0000).

Questi i dati diffusi nell'ultimo bollettino settimanale del dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve aumento, sebbene la diffusione dei contagi pregressi si rifletta ancora su una prevalenza di soggetti ospedalizzati con positività concomitante da Covid. Più della metà dei pazienti in ospedale, nella settimana di riferimento, è risultata non vaccinata.

Per quanto riguarda le vaccinazioni, i soggetti nel target 5-11 anni con almeno una dose si attestano al 24,09%. Sono 63.827 i bambini, pari al 20,71%, che hanno completato il ciclo primario. Nel target over 12 i vaccinati con almeno una dose sono il 90,93%. Sono ancora 1.057.593 i cittadini che non hanno ancora fatto la terza dose. Nello specifico, i vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.772.333 pari al 72,39% degli aventi diritto. Le somministrazioni della quarta dose sono complessivamente 226.408 di cui 200.259 a soggetti over 60. Le quinte dosi somministrate risultano complessivamente 7.173.


La variante Kraken

Intanto preoccupa la variante Kraken. Per gli esperti è tra le varianti più contagiose mai viste fino a questo momento. La variante si candida a diventare dominante nel mondo. Certo, le informazioni che trapelano dalla Cina preoccupano, ma per gli esperti nei Paesi ad alta immunizzazione l’impatto dovrebbe essere meno forte.
In Italia sarà importante vaccinare anziani e fragili.11,7 milioni di over 65 e fragili non hanno ancora fatto la quarta dose.
La sottovariante XBB.1.5, nota come Kraken, ha "un'impressionante capacità di diffondersi": lo scrive sul Washington Post Eric Topol, fondatore dell'istituto californiano Scripps e fra i ricercatori che stanno seguendo fin dall'inizio l'evoluzione della pandemia di Covid-19.
La comparsa di una "forma dominante" come XBB.1.5, osserva l'esperto, indica che il virus SarsCoV2 "ha trovato un nuovo modo per colpire e che si sta evolvendo molto rapidamente", tanto che "è responsabile del 75% delle infezioni in almeno quattro Stati (New York, Connecticut, New Jersey e Massachusetts)"e che "i ricoveri degli anziani sono confrontabili a quelli visti nel periodo nella prima ondata di Omicron".

In sostanza, prosegue, "il virus ci sta parlando e ci sta dicendo che ha molti modi di evolversi".
Prevederne l'evoluzione è difficile, ma "l'eventuale comparsa di una nuova variante ci troverebbe impreparati. L'attività di sequenziamento ha infatti avuto un calo del 90% dal 2022 in tutto il mondo", ha aggiunto riferendosi ai dati della banca internazionale Gisaid, che raccoglie le sequenze genetiche del virus SarsCoV2.