"Cannes" al vento. Cosa abbiamo imparato dal caso che ha mandato in tilt il centrodestra in Sicilia
Chissà che cosa avrebbe detto Leonardo Sciascia, che era esperto in materia, di questa nuova linea della palma degli anni ‘20. Che sale su su dalla Sicilia, come aveva teorizzato il maestro, e poi però gira, va oltralpe, in un luogo dove di palme, nel lungomare, ce ne sono parecchie.
E’ Cannes, la città della Costa Azzurra, e del festival del cinema più famoso al mondo, ed è il centro del nuovo scandalo tutto siciliano, che rischia anche di degenerare in una clamorosa crisi di governo.
Tutto inizia, come sempre nelle cose serie, quasi per gioco. E’ il gioco che si fa nelle redazioni dei giornali (le poche ancora aperte, eh) a fine anno, quando il ritmo meno frenetico delle giornate permette di controllare un po’ gli albi pretori, di aprire quel vaso di pandora delle “spese della Regione”, per scrivere su qualcosa. Perché, in materia di soldi pubblici e how to spend it, in Sicilia qualcosa si trova sempre. E si comincia dall’acquisto di un tv color da 48 pollici e 7000 euro di costo, comprato per la sede della Presidenza della Regione, e si passa poi a singolari spese per tendaggi, salotti, piante, vestiario del personale e arredi. E fin qui, siamo nell’ordinario. Poi si sale di livello: la Regione Siciliana, si scopre, è il primo ente pubblico che diventa sponsor del programma televisivo “Ballando con le stelle”. In particolare la Sicilia è stata “partner istituzionale” di uno spin-off del fortunato programma di Rai Uno, “Ballando on the road”, una specie di caccia a nuovi talenti della danza, andato in onda a Novembre. Costo: mezzo milione di euro. Altri 700mila, euro, invece sono stati spesi nelle reti Mediaset.
Ma il meglio deve ancora venire. Perché tra una spesa e l’altra spunta fuori una cifra bella grossa: quasi 4 milioni di euro, per partecipare al Festival di Cannes. Nello specifico, si tratta di allestire una mostra fotografica a Cannes, in occasione del Festival del cinema che quest’anno si terrà dal 16 al 27 maggio. Il titolo della mostra è Sicily, Women and Cinema. Per realizzarla, è stato accordato dall’assessorato al Turismo siciliano un finanziamento di 3,7 milioni di euro, destinati alla società organizzatrice della mostra, la lussemburghese Absolute Blue. . L’amministratore delegato della società si chiama Patrick Nassogne, nativo del Congo Belga, classe 1958. E’ anche fotografo. E la società dichiara tre dipendenti.
Gli aspetti singolari della vicenda sono tanti: è il secondo anno che la Sicilia fa questo investimento, e, tutto avviene con affidamento diretto. Al centro del caso c’è questa società lussemburghese, Absolute Blue s.a, che a partire dal 2021 ha beneficiato di quasi 6 milioni pubblici per realizzare progetti di marketing finalizzati ad attrarre produzioni sull’isola.
Alla notizia, il Presidente della Regione, Renato Schifani, salta sulla sedia. Ma com’è possibile? Perché, incrediible, lui non ne sa nulla. La vicenda diventa quasi farsesca. Schifani chiede lumi al suo assessore al ramo, tale Scarpinato, voluto da Fratelli d’Italia. Qui bisogna aprire una parentesi: non solo anche il precedente assessore era del partito di Giorgia Meloni, ma, a ben guardare, si scopre che Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto tutti gli assessori al turismo nelle regioni italiane a guida centrodestra. Così come è di Fratelli d’Italia la ministra al ramo, Daniela Santanchè. Fidatevi: questa strategia porterà altre sorprese.
Le opposizioni, tanto per cambiare, insorgono. La Corte dei Conti, che non aspetta altro, apre un fascicolo. La Procura di Palermo, idem. La Guardia di Finanza fa visita alla Regione e chiede agli atti.
Ma come si arriva a spendere tutti questi soldi per una mostra fotografica in quel di Cannes? Analizzando il fascicolo, ci sono 2,7 milioni di euro per l’affitto di Casa Sicilia a Cannes e lo svolgimento di vari eventi nella città francese, innanzitutto. E poi: 227 mila euro per “spese d’agenzia”, 920 mila euro per “affitto salone e decorazione”, 306 mila euro per i pannelli pubblicitari, 51 mila euro per “animazioni e conferenza stampa”, 790 mila euro per la manodopera, e 30 mila euro per le spese relative agli ospiti della Regione in Costa Azzurra nei giorni del festival.
Schifani, nel frattempo, revoca ogni affidamento, in autotutela. Dall’avvocatura della Regione fanno sapere, infatti, che ci sono vizi nell’assegnazione, in contrasto con il Codice degli Appalti.
Ma da Fratelli d’Italia non ci stanno. Hanno gestito politicamente tutto loro, d’altronde. Prima fanno presente che anche nel 2022, quando era governatore Musumeci, si è finanziata la mostra a Cannes, ed era costata “solo” 2,2 milioni di euro. E nessuno ha detto bic.
Poi, l’assessore spiega che si tratta di investire nella visibilità della Sicilia per attrarre produzioni cinematografiche.
Nel frattempo si scopre che l’assessore Scarpinato, per si e per no, un sopralluogo a Cannes l’ha pure fatto. E così, dal 5 al 7 dicembre scorsi, si è recato in «missione istituzionale» a Cannes. Costo totale: 2.157 euro, 797 «a titolo di rimborso spese», 1.000 «a titolo di rimborso forfettario» e 360 «a titolo di indennità diaria lorda. “Sono andato per la fiera del turismo del lusso” si giustifica Scarpinato, che poi cambia ancora una volta versione: "Non ho mai firmato alcuna autorizzazione nè tanto meno un aumento del budget per il finanziamento dell'evento a Cannes, ho solo preso visione di un progetto che era ancora in fase di aggiudicazione …".
Ma Schifani non molla, e va avanti per la sua strada. “Mi sento su Scherzi a parte” sbotta, chiedendo all’assessore un passo indietro.
Ma da Fratelli d’Italia parte il contrattacco: alla fine accusano il presidente, in un botta e risposta che sembra il copione di un film (magari lo presentano a Cannes in concorso). Il capolavoro lo si raggiunge quando ad un certo punto si scopre che la contrattazione, ed i termini su quanto e come spendere quei soldi viene fatta a fine ottobre, quando la Giunta Schifani ancora non c’era (il governatore è stato eletto a fine Settembre, e la Giunta è stata nominata a metà Novembre). Dunque, la responsabilità sull'affidamento diretto di 3,7 milioni di euro per la mostra fotografica a Cannes non è di nessuno. Non è del nuovo assessore Francesco Scarpinato perché non era ancora assessore quando è stato fatto l’affidamento, non è del suo predecessore Manlio Messina (sempre Fratelli d’Italia, oggi vice capogruppo di Fdi alla Camera) perché non lo era più, non è di Renato Schifani perché all'oscuro dell'intera vicenda.
Alla fine finisce con il “gioco delle tre carte”, con uno scambio di deleghe fra due assessori di Fratelli d’Italia, l’uno ai Beni culturali l’altra al Turismo.. Sono trascorsi due mesi dall’insediamento della giunta siciliana, e il presidente Schifani, di Forza Italia, ha già effettuato il primo “rimpastino”: declassando l’assessore Scarpinato ai Beni culturali, e promuovendo Elvira Amata al Turismo.
“Lo scambio di assessorati - dice il capogruppo del Pd all’Ars, Michele Catanzaro - è solo un trucco che non basta certo a nascondere la realtà: all’interno della giunta Schifani, dopo appena due mesi, si respira già un clima da separati in casa”.
Intanto, a Cannes la Regione non va più. Le palme della croisette le vedranno solo in cartolina. Sono capacissimi di pagare carissima anche quella.
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