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03/03/2023 06:00:00

Mentre i deputati si aumentano lo stipendio, la Sicilia rischia di perdere fondi del Pnrr

I deputati regionali hanno un problema non indifferente: come arginare tutte le polemiche che si sono scatenate contro l’aumento, scriteriato e anacronistico, della loro indennità di ulteriori 890 euro.


Uno schiaffo in faccia a chi manco lo percepisce quello stipendio mensile e fa i conti con bollette, mutui, una famiglia da campare.
Fatto il pasticcio si cerca di rimediare, contro questo modo di fare politica i cittadini hanno detto la loro e non sono certamente carezze quelle arrivate.

Il presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, seppure sia giovane conosce i rischi che questa strada comporterà, tanto da ricercarne un’altra che consenta di rinunciare all’adeguamento Istat, a cominciare però dal prossimo anno, oramai il danno è fatto. Un danno che ammonta a a 750mila euro. Non sono caramelle, i siciliani hanno ragione ad essere arrabbiati e cresce l’indignazione verso la classe politica siciliana.
Perfino la Consulta regionale delle aggregazioni laicali della Sicilia ha scritto una lettera al presidente dell’Ars, invitandolo a intraprendere: “Ogni iniziativa, politica, parlamentare, di governo, perché siano rimossi e bonificati gli effetti di un provvedimento improvvido".

Quello che i deputati potranno fare al massimo sarà quello di fermare il prossimo adeguamento, quello del 2024, che porterebbe l’indennità ad un aumento di altri 600 euro. E non sono i soli aumenti che si registrano, anche i vitalizi degli ex deputati o le pensioni sono stasti adeguati al caro vita, l’ intervento legislativo per cancellare l’adeguamento Istat però avrà ad oggetto solo i deputati in carica.

Tutto questo accade mentre Zingale, il procuratore della Corte dei Conti, all’inaugurazione dell’anno giudiziario, lancia un allarme chiaro e serio: “Ammonta a 72,84 miliardi di euro il totale delle risorse finora assegnate in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Circa il 10% di queste andranno alla Sicilia. Si tratta di importi rilevantissimi che, oltre ad attrarre, come è quasi naturale, l’interesse della criminalità organizzata, potrebbero anche fallire l’obiettivo se non tempestivamente impiegati, attesi i termini rigorosi imposti dall’Unione Europea per il loro concreto utilizzo”.

Sono fondi che potrebbero davvero cambiare il volto della Regione e delle singole città, lo dice Pino Zingale: "A tal riguardo è necessario che le varie amministrazioni si sappiano attrezzare adeguatamente dal punto di vista operativo e delle risorse umane e professionali dedicate, evitando di accampare la ricorrente giustificazione della paura della firma che, in presenza dell’attuale disciplina, dichiaratamente (e realmente, si spera) transitoria, che prevede la perseguibilità dei danni erariali solo in caso di dolo, per le ipotesi di comportamenti commissivi, e di colpa grave per quelli omissivi, dovrebbe stimolare al fare piuttosto che all’inerzia” Zingale segnala come “di particolare rilievo l’attività di controllo concomitante che sarà svolta, a livello centrale, dall’apposita sezione di controllo, che si concentrerà su digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale, salute, istruzione e ricerca, innovazione, sport e infrastrutture”. 



Regionale | 2024-05-14 18:05:00
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