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16/03/2023 06:00:00

I sì della scuola elementare di Castelvetrano: sarà intestata al piccolo Di Matteo. VIDEO

 C’è il sì dei collegi scolastici per il cambio di denominazione della scuola elementare “Ruggero Settimo” di Castelvetrano, che sarà intitolata a Giuseppe Di Matteo. All’assemblea di ieri pomeriggio, presso l’ex convento dei Minimi sono stati letti da due docenti gli estratti dei relativi verbali.

E’ il primo passo ufficiale dell’intitolazione proposta dal giudice Fabrizio Guercio, presidente della sottosezione locale dell’Associazione Nazionale Magistrati che, prima di concludersi, dovrà passare dal consiglio comunale, dall’Ufficio scolastico provinciale e dalla Prefettura.  

Il giudice Guercio è stato molto chiaro sui motivi della proposta di quest’intitolazione: “Perché questa è stata la scuola frequentata da Matteo Messina Denaro. E perché, oltretutto, insiste a pochi metri di distanza dall’abitazione della sua famiglia. Chi dimentica è complice e connivente col fenomeno mafioso. E la criminalità organizzata si nutre di connivenza, di omertà e di ignoranza”.

 

Sarà un momento di decontaminazione del territorio – ha detto il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano - Noi dobbiamo raccontare di questo bambino sequestrato per più di 770 giorni. E le maestre sapranno come raccontarlo agli alunni. I bambini lo capiscono e porteranno questo segnale a casa”.

 

L’ex magistrato ed ex presidente del senato Pietro Grasso, intervenuto in videoconferenza, sottolineando la necessità di raccontare ai bambini la storia del piccolo Di Matteo, ha detto di intuire quanto lavoro nel corso del tempo abbiano messo in campo docenti e alunni.

Ha preso la parola anche il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella che, auspicando che la scuola non venga lasciata sola, ha affermato: “Vogliamo dire apertamente e pubblicamente quale sarà la nostra direzione, ma anche da che parte stare. E cioè dalla parte della legalità e della giustizia. Il virus più terribile è l’individualismo. Ma questo è il momento in cui tutte le forze sane della società devono impegnarsi a lavorare in sinergia, a pensare insieme. E’ necessario che la comunità civile, scolastica, familiare ed ecclesiale si mettano insieme per sconfiggere l’individualismo”.

 

C’era anche Silvio Schembri, l’inviato di La7, che ha chiesto un commento sull’insegnante indicata da Matteo Messina Denaro come esempio di educazione nei confronti della propria figlia “nel senso che la sua famiglia viene indicata come esempio di educazione e rispetto dei boss. A questa insegnante è stato chiesto di dissociarsi, ma non ha mai preso una posizione. Dal momento che si è parlato dei simboli, dell’educazione dei ragazzi e della necessità di prendere una posizione chiara, secondo voi c’è qualcosa da fare?”.

 

Sono arrivate tre risposte.

Quella di Fabrizio Guercio, che ha considerato la domanda fuori luogo, visto il momento di festa: “Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso. Questa non è la sede opportuna per discutere di questa circostanza, che andrà affrontata nelle opportune sedi”.

Quella del sindaco Alfano: “Occorre individuare un percorso per decontaminare un territorio che purtroppo ha vissuto con la presenza della mafia. Ognuno, per la propria parte, dovrà fare in modo che avvenga questa decontaminazione”.

Quella del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Giuseppe Pierro: “Come autorità scolastica potremo essere sicuri che in quella scuola ci siano progetti per l’educazione alla legalità, ai quali partecipi anche la signora in oggetto”.

 

Egidio Morici