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17/03/2023 06:00:00

Covid, manca poco alla "fine" della pandemia. I casi al minimo in Sicilia

"Terminata l'emergenza è il momento di guardare al domani e di rilanciare la sanità, perché la pandemia ha fatto emergere le fragilità accanto alle capacità di risposta.

È fondamentale investire sul capitale umano del Servizio sanitario nazionale rendendo la sanità pubblica più attrattiva".

Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci all'evento a Montecitorio in vista della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus che si celebra il 18 marzo. "La valorizzazione del capitale umano del Ssn sarà la prova più eloquente di aver compreso la lezione del Covid - ha aggiunto - Bisogna puntare sulla attività di prevenzione e rafforzamento della medicina territoriale integrando ospedali di territorio - ha concluso - Il Covid può e deve rappresentare una occasione di rilancio e rafforzamento del Ssn".

"Sono fiducioso che a un certo punto quest'anno saremo in grado di dire che il Covid è finito come un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale e come una pandemia". Ad affermarlo è il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Il numero di decessi a livello settimanale che vengono segnalati è ora inferiore rispetto a quando abbiamo usato per la prima volta la parola “pandemia” tre anni fa. Il miglioramento è significativo” ha proseguito il numero uno dell'Oms.

L'Oms ha più volte ripetuto che nei prossimi mesi di quest'anno potrebbe arrivare la dichiarazione di fine Pheic (emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha scelto di depennare le ultime Omicron dalla lista delle varianti di preoccupazione, la Johns Hopkins University ha fermato il suo famoso conteggio delle varie voci della pandemia a livello mondiale.

Covid in netto calo in Sicilia

Infezioni da Covid-19 in netto calo in Sicilia, in linea con la tendenza nazionale. Nella settimana dal 6 al 12 marzo 2023 nell'Isola sono stati rilevati, attraverso i test antigenici o molecolari, 1085 nuovi positivi, il 9,66% in meno rispetto ai sette giorni precedenti. L'incidenza media è di 23 casi per 100.000 abitanti. Tassi più elevati si sono registrati solo nelle province di Agrigento (34/100.000 abitanti), Trapani (34/100.000) e Siracusa (30/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio sono quelle degli over 90 (51/100.000 abitanti), tra gli 80 e gli 89 anni (40/100.000) e tra i 60 e i 69 anni (34/100.000).

I dati sono riportati nell'ultimo bollettino settimanale a cura del Dasoe, il dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato per la Salute della Regione Siciliana.

Le nuove ospedalizzazioni sono stabili, sebbene la diffusione dei contagi pregressi si rifletta ancora su una prevalenza di ricoverati con concomitante positività da Covid. Più di metà dei pazienti in ospedale nella settimana di riferimento risultano non vaccinati.

Per quanto riguarda i vaccini, nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 23,19% del target regionale; mentre 61.429 bambini, pari al 19,93%, hanno completato il ciclo primario di vaccinazione. Nel target over 12 anni, i soggetti che hanno ricevuto almeno una dose sono il 91%, ha completato il ciclo primario l'89,63%, mentre il 9% del target è ancora da vaccinare.

I cittadini che non hanno effettuato la terza dose, pur avendo maturato il diritto a riceverla, sono ancora 1.120.656. I vaccinati con dose aggiuntiva/booster sono 2.774.050, pari al 71,23% degli aventi diritto, incluso il target 5-11 anni. Le somministrazioni di quarta dose sono 243.201, delle quali 213.817 a soggetti over 60. Le quinte dosi somministrate risultano complessivamente 10.036.

 

Salute, Regione avvia corsi di formazione per sanitari sul piano pandemico regionale "PanFlu"

Al via dal prossimo 31 marzo i programmi di formazione e di addestramento specifici per il personale sanitario e amministrativo delle aziende e delle Asp territoriali sui contenuti del "PanFlu" regionale, il piano pandemico 2021-2023, anche in vista della esercitazione nazionale che si terrà in Sicilia il prossimo mese di giugno.

«Quando è iniziata la pandemia di Covid-19 – dichiara l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – ci siamo ritrovati a dover affrontare tutte le emergenze sanitarie che si sono presentate apprendendo passo dopo passo quali fossero le soluzioni migliori. Abbiamo sviluppato così un’esperienza sul campo che adesso dobbiamo necessariamente mettere a frutto per non ritrovarci impreparati nel malaugurato caso in cui dovessimo affrontare una nuova emergenza pandemica. Ecco perché stiamo già lavorando per questo obiettivo».

L’organizzazione della formazione è affidata all’Area di coordinamento regionale del PanFlu, guidata da Lia Murè e Mario Palermo, con il supporto di Gabriella Accurso, e istituita presso il dipartimento per le Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, diretto da Salvatore Requirez.

«È essenziale – ha spiegato Requirez – che ogni azienda sia dotata di un piano fruibile e applicabile immediatamente in caso di eventuale dichiarazione di evento pandemico, in modo da ridurre le conseguenze sui servizi sanitari, al fine di proteggere la popolazione, tutelare la salute di tutto il personale coinvolto nell’emergenza e assicurare il mantenimento dei servizi essenziali».

I corsi hanno l’obiettivo di fornire informazioni complete e precise sui contenuti del "PanFlu" regionale, sulle attività e gli obiettivi già realizzati e sulla futura programmazione, creando un contesto che consenta di prefigurare in maniera chiara cosa accadrà e quale sarà il grado di coinvolgimento richiesto a ciascuna delle professionalità intervenute. Alla verifica operativa delle azioni previste nei PanFlu aziendali è preposto Mario Minore.