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28/04/2023 06:00:00

"Mi sembrava giusto che lei lo sapesse": Trapani, Erice le elezioni e quelle telefonate ... 

 Diciamo che un consigliere così, in campagna elettorale, lo vorremmo tutti. Una sorta di “telefono amico”, che ti dice con chi devi parlare, con chi no, con chi è meglio non avere a che fare. Uno che è preparato, che sa se a quello lì gli hanno sequestrato dei beni, se l’altro invece sta collaborando, se quell’altro lì è persona seria. Un profondo conoscitore delle cose, che risponde quando hai bisogno, e ti dice cosa fare. Una specie di angelo custode, se vogliamo. Ti dice se quella persona è indagata, se è chiacchierata, cosa si fa negli altri comitati elettorali, e se qualcuno di insospettabile magari ti tradisce. Si, un conoscente così vorremmo averlo tutti. Soprattutto se ti da del lei, e mantiene anche quel distacco che gli dà ancora più autorevolezza: "Mi sembrava giusto che lei lo sapesse ...". 

Ecco, un consulente così vorrebbero averlo tutti quelli che fanno politica, soprattutto chi si candida alle elezioni, in queste terra difficile, dove sono tanti i “portarobbe”, dove qualche stretta di mano, una telefonata di ringraziamento o un abbraccio può costare molto, e dove sottilissimo è il filo che separa un genuino interesse a sostenere un candidato da un voto di scambio.

Quel punto di riferimento qualcuno un po' ce l’ha avuto. E’il Sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida.  All’origine delle sue fortune politiche, nel salto da Sindaco di Valderice a sindaco di Erice, preludio della sua sindacatura a Trapani, ci sono molte cose. La sua capacità amministrativa, indubbiamente, la sua penetrazione nell’elettorato, ci mancherebbe, la sua bravura, e chi la mette in dubbio. Ed anche, nel loro piccolo, alcune telefonate con una persona: Giuseppe Linares. L’ex capo della Squadra Mobile di Trapani, oggi alto dirigente di polizia e a capo del Servizio Centrale Anticrimine, della polizia di Stato a Roma, ha fornito all’allora candidato Sindaco ad Erice, Giacomo Tranchida, durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2007, più di qualche prezioso suggerimento.

Peppe Linares, in quegli anni, è tra gli investigatori più noti in Sicilia. E’ stato dirigente della squadra mobile di Trapani dal dicembre del 1995 al 31 dicembre 2010, ha catturato importanti latitanti come il capo mafia mazarese Vincenzo Sinacori, il killer Francesco Milazzo, i fratelli Giacomo e Tommaso Amato, il super latitante capo del mandamento di Trapani Vincenzo Virga, i capi mafia di Mazara e Marsala Andrea Mangiaracina e Natale Bonafede. A lui si deve anche la riapertura delle indagini sull'attentato mafioso del giornalista e sociologo Mauro Rostagno. Sotto la sua dirigenza, tra il 2001 e il 2007 vengono arrestati tutti i capi dei più importanti uffici appalti della Provincia di Trapani. Particolare l'azione investigativa anche sul fronte delle connivenze tra mafia e politica. La sua promozione, con contestuale trasferimento, fuori dalla Sicilia (non viene più a Trapani da anni) è stata una grave perdita per il territorio. 

Sono fatti del 2007, cose vecchie qualcuno potrebbe obiettare. Ma a Trapani cosa c’è di vecchio, in questa città contorta e labirintica, che vive sempre di corsi e ricorsi? Questa vicenda ha invece una sua attualità, dato che  apre uno squarcio interessante sui rapporti tra politica e apparati investigativi nel nostro territorio. Ecco perchè sono di interesse pubblico anche oggi, nel 2023: sono fatti inediti, che la collettività ha diritto di sapere, con serenità. 

Ma andiamo con ordine. Dei file girano da un po' di giorni a Trapani. Sono una dozzina. Sono file audio relativi a delle conversazioni telefoniche tra Giacomo Tranchida e Giuseppe Linares. Si riferiscono al periodo che precede il turno di ballottaggio del Maggio del 2007. Fanno parte di un’indagine per corruzione elettorale, poi archiviata. Era stato Tranchida a fare denuncia, ai Carabinieri. Ed era finito intercettato. Tra tutte le telefonate che Giacomo Tranchida, intercettato, faceva, allora, c’erano anche quelle al capo della Mobile, Linares.

Prima di andare al contenuto delle telefonate, bisogna spiegare il “come”, che giustifica anche l'attualità della storia che raccontiamo. Queste intercettazioni a Trapani, ce le hanno diverse persone. Da tempo si diceva che esistessero. Insieme a tante altre cose che da tempo si dicono su Tranchida. Fa un po’ parte del gioco della politica. Quando sei un politico potente, cominciano a girare maldicenze, finti dossieraggi, e c’è gente che sostiene di avere le prove più diverse rispetto a crimini grandi e piccini. Anche in questo, Trapani non è seconda a nessuno. Questi audio, in realtà, esistono. Ne parlano tutti, ecco. Tanto che già alcuni articoli di stampa sulla vicenda sono usciti, ma sono serviti a creare più confusione che altro. 

Sappiamo che si vota a fine Maggio, e infatti a Trapani, tanto per cambiare, le persone si dividono:  gli avversari di Tranchida sostengono che queste telefonate sono una dimostrazione di un'eccessiva confidenza con gli investigatori. I suoi sostenitori invece dicono che, al contrario, dimostrano la sua serietà. Proprio per questo, dato che tutti ne parlano, e nessuno si decideva ad affrontare la questione, abbiamo deciso di occuparcene. Questo deve fare il giornalismo: raccontare le cose. 

Torniamo al contesto delle intercettazioni. Breve riassunto della situazione: è il 2007, Giacomo Tranchida si candida Sindaco ad Erice alla guida di una coalizione di centrosinistra, contro l’uscente Ignazio Sanges, centrodestra. Terzo incomodo è Nicola Milana, di centro. Al primo turno, il 13 Maggio, Tranchida prende 7700 voti circa, il 45%. E Sanges 7400 voti, il 41%. Il terzo, Milana, si ferma a 2200 voti, il 12%.

Al ballottaggio, il 28 - 29 Maggio (che coincidenza, le stesse date del 2023), vincerà Tranchida, di poco: 7700 voti (ed il 53%) contro i 6800 di Sanges (il 47%).

In quelle elezioni, adesso, veniamo a sapere di un candidato che prima di fare degli incontri con qualcuno chiedeva al dirigente della polizia chi fossero quelle persone, e lui spiegava, consigliava. Oppure diceva se un assessore che aveva scelto andava bene o no.

In un’occasione Tranchida dice che deve incontrare i fratelli Rodittis, imprenditori molto famosi a Trapani, anche per le  vicende giudiziarie.  L’incontro è organizzato dall’architetto Alberto Messina, tramite l’avvocato Enzo Scontrino.Deve stare attento” lo ammonisce Linares. E spiega tutte le indagini sui Rodittis, soci in affari - dice - dei cugini Marino di Paceco (ai tempi coinvolti nel delitto dell’imprenditore bresciano Cottarelli). Ed anche su Messina non ha parole tenere, nonostante per anni l’architetto sia stato consulente della stessa Procura di Trapani...

C’è il caso della candidata avvicinata per voto di scambio: “Hanno tentato di corrompere una mia candidata. Questa sera la incontrerò. Gli hanno promesso dieci mila euro e un posto di lavoro. Siccome alle 20 la incontrerò per farla parlare ho bisogno di essere imbottito di materiale. Ce ne avevo uno l’ho lasciato in Procura e non me l’hanno dato più…”. Linares gli dà appuntamento prima, ma lui non può: pertanto lo farà chiamare. Chissà come è andata a finire, probabilmente con un nulla di fatto. E’ un bene riferire subito all’autorità un tentativo di corruzione. E c'è questo candidato Sindaco che si appresta a registrare una sua candidata, intercettandola con del materiale che la Procura gli mette a disposizione. La frase di Tranchida, tra l’altro, sul fatto che ha bisogno di “essere imbottito di materiale”, e che ne aveva uno e lo ha lasciato in Procura fa intuire che non fosse la prima volta. In quante altre occasioni il politico Tranchida si è comportato così? E perché? Quanti altri politici lo hanno fatto in provincia?

Tranchida usa Linares come uno archivio vivente. Altro che intelligenza artificiale, altro che Google, verrebbe da dire. Esempio: “Ma quel tale socialista democratico, fu arrestato una volta?”. “Ora mi informo”.

Nel 2007, Tranchida si preparava all’assalto del Comune di Erice con poche possibilità di vittoria. Di fronte aveva il Sindaco uscente, Sanges, alla guida della coalizione di centrodestra. E fu grazie alla spaccatura degli avversari che Tranchida potè vincere, al secondo turno. In quella concitata campagna elettorale Linares informa Tranchida su quello che avviene negli schieramenti avversari. “C’è uno spaccatura dell’Udeur … c’è un asse La Porta - Milana”. E ancora: “Domani esce un articolo molto pesante …”. Alcuni giornalisti vanno bene, tra l'altro, per altri i giudizi non sono, diciamo, eleganti.

“Attenzione ad un certo... - avverte ad un certo punto Linares -. Va dicendo a tutti che è vicino a Tranchida ma sta facendo campagna elettorale per Sanges”. Tranchida è meravigliato. Linares insiste: “E meglio che faccia una chiacchierata con lui: ma tu con chi sei? con me o contro di me?”.

Chi conosce Linares dice che lui era aperto con tutti: "Era un ottimo investigatore, perché come uno squalo stava sempre in giro a raccogliere informazioni - raccontano a Tp24 alcuni suoi ex collaboratori - e pertanto non aveva un filo diretto con Tranchida, con il quale i rapporti sono stati sempre distaccati, ma con tutti coloro che lo chiamavano, di centrodestra o di centrosinistra, per avere aiuto ed informazioni". Va detto che Linares dice a Tranchida, in quelle telefonate, che non è disponibile per tutti tutti: “Mi vuole venire a trovare Milana. Non so cosa vuole, ma non lo riceverò, non è una persona che mi piace”. Fa anche da intermediario con un gruppo che vuole sostenerlo: “Non la vogliono incontrare, ma hanno già detto che non appoggeranno Sanchez, perché non hanno gradito alcune cose … Non vogliamo niente in questo momento, poi se avrà la disponibilità a prendere un caffè… Noi siamo di centrodestra, ma non possiamo appoggiare Sanges perché ci ha traditi…. mi hanno telefonato quattro o cinque volte”. “Ma un po’ di campagna elettorale la fanno?” chiede il candidato. Risposta: “Mi hanno detto di si, daranno indicazione a 100, 200, 300 persone … “

Quando l’architetto Messina organizza un incontro con gli imprenditori Rodittis, Linares avvisa Tranchida: “Sono tutti indagati per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Hanno ammesso di pagare tangenti”. E ancora: “L’architetto Messina è compare di Franco Virga, ci sono relazioni di servizio che è stato più volte fermato con Virga”. Addirittura il padre fu riconosciuto fotograficamente da uno dei pentiti più famosi, Antonino Calderone.  E che si fa? Linares dice: “Li può comunque incontrare, ma per irretirli …”.  L’incontro è organizzato dall’avvocato Enzo Scontrino, “che non è un cattivo ragazzo, solo un po’ superficiale". Contattato dalla redazione di Tp24, Scontrino conferma quegli incontri, e ne ricorda uno in particolare, alla “Cozza Ubriaca”. 

Dopo l’incontro con i fratelli Rodittis, Tranchida chiama. “Mi hanno parlato di alcune pratiche di sanatoria, che sono bloccate all’ufficio tecnico. Poi mi hanno chiesto quali idee avessi sulla promozione turistica. Poi mi hanno portato da Mazzara, quello della segheria…”. Tranchida racconta che davanti a lui l’architetto Messina ha fatto delle telefonate alle due segretarie per “tirare fuori gli elenchi su Erice… Tranchida, Tranchida, Tranchida”. Linares lo avverte: “Sono dei truffatori, non hanno niente: solo debiti”. E poi: “Messina è Sanchez. Com’è che va con Tranchida? Si sono visti ben tre volte …”. Dalla politica alla giudiziaria: “Ci sono ben tre magistrati che indagano su Alberto Messina ..”. I Rodittis, in particolare, avevano un progetto per uno stabilimento balneare proprio nel tratto di costa dove è avvenuta la terribile strage di Pizzolungo, del 2 Aprile 1985: un progetto che i  due criticavano, essendo quello, piuttosto, un luogo della memoria. 

Altre telefonate, altre dritte: “E’ stata depositata un'intercettazione su Nino Croce, domani ci sarà un articolo” avvisa Linares. Tranchida chiede: “Quel tizio, anche se vicino a Peppe Bianco, mi pare picciotto serio. Mi serve per rompere il fronte dei consiglieri del centrodestra”. E Linares dà l’ok: “Non ci sono controindicazioni”. Oppure per un altro: “E’ un lebbroso”. In un’altra occasione Linares avverte che un tizio di Napola, che aveva portato molti voti, lo hanno nominato assessore nello schieramento avversario. Tranchida chiama, ancora: ci sono persone che fanno cortile al bar contro di lui. Linares: “Se vuole posso approfondire”.

Tranchida poi si arrabbia perché un candidato consigliere avversario lo vuole mettere in relazione con l'imprenditore Masino Coppola (“io ho preso già le distanze nel 2001” dice).  Suggerisce Linares: “Risponda dicendo che lui va a cena con condannati per mafia”. E ancora: “Lei può dire così: “Non credo che nell’ordinanza Mafia e appalti ci sia il mio nome. I nomi usciti sono altri…. L’assicuro che non c’è mai una volta”.

Il giorno delle elezioni Linares è pessimista: “Sono tutti sguinzagliati, la vedo male” dice a Tranchida. I due si rammaricano perché la Procura ha le carte per qualche importante operazione, ma non ha il coraggio di andare avanti. “Faccio due, tre telefonate e la richiamo” dice a Tranchida per aggiornarlo su quello che avviene nello schieramento avversario. E poi gli racconta: “D’Alì ha preso dieci telefonini che aveva in un cascione dicendo a tutti di andare a votare. Sono molto preoccupati ..."- Alla fine facevano bene ad esserlo, perchè Tranchida vince. E da allora le vincerà, tra l'altro, tutte.  Dopo due mandati ad Erice, adesso è Sindaco di Trapani. 

Queste intercettazioni sono state consegnate da chi scrive alla Procura della Repubblica. Le abbiamo fatte idealmente tornare in casa, in qualche modo. Restano sullo sfondo, tante domande. Per alcuni le risposte sono scontate, per altri no.  Uno rilegge certe dichiarazioni e certe alleanze di Tranchida nel tempo, e le domande aumentano. Anche certe vicende che lo hanno riguardato più o meno direttamente e che abbiamo raccontato su Tp24. Non c’entra nulla con i fatti che abbiamo fin qui riportato - anche perché Linares è via da Trapani da anni - però uno degli episodi che vale la pena riportare riguarda gli arresti e gli indagati dell’operazione Scrigno, del 2018, che Giacomo Tranchida, con alcune sibilline dichiarazioni, sembrò anticipare. Ne abbiamo parlato qui. 

Giuseppe Linares, oggi a Roma, non parla. Chi lo conosce e gli è vicino lo descrive profondamente amareggiato, soprattutto per la sua lontananza da Trapani. E in Procura cosa si dice? Chi ha lavorato con Linares ricorda che l'ex dirigente era solito parlare con tutti i politici e gli imprenditori, e che dava consigli a tutti e che si muoveva sempre nel solco della legge: "Anche le intercettazioni, venivano disposte con decreto del giudice, mica un candidato sindaco può andare in giro con le microspie così .." ci dicono. E circa il contenuto delle telefonate stesse, evidenziano che "è tutto conforme alla legge, non ci sono segreti d'ufficio rivelati". 

"Io di queste intercettazioni non so nulla, ma erano telefonate che facevo con gli esponenti delle forze dell'ordine per capire che ambiente mi girasse intorno" commenta oggi Giacomo Tranchida. "Io ho avuto sempre un approccio che magari per qualcuno può sembra atipico. C'è chi preferisce stare con l'antistato, io sto con lo Stato" continua. E tutte quelle telefonate con Linares? "Io arrivo ad Erice da Sindaco di Valderice, in un contesto che conoscevo poco, e parlavo con tante persone, ma contestualmente parlavo anche con le forze dell'ordine. Su molte vicende venivo chiamato, anche perchè ero stato oggetto di strani avvicinamenti di gente che a naso non  riuscivo a capire ..." .

Gianfranco Criscenti, decano dei giornalisti trapanesi e memoria storica di tante vicende del territorio, parla invece di un "comportamento certamente singolare, credo non gratificante per entrambi. Ragioni di opportunità vorrebbero che un dirigente di polizia fosse terzo rispetto alle vicende elettorali, anche quando agisce in buona fede". 

C'è anche chi pensa ad una terza via, su alcuni degli elementi della storia più interessanti. Queste intercettazioni escono da un fascicolo aperto dopo una denuncia dello stesso Tranchida, che quindi era parte offesa, per una tentata concussione. Le indagini poi finiscono in un nulla di fatto. Ovvero, le accuse erano prive di riscontri, e non sono approdate a nulla, tutto è stato archiviato. Ma magari Tranchida sapeva di essere intercettato, d'altronde la denuncia l'aveva fatta lui, e quindi ci teneva a rimarcare sempre di più la sua immagine di uomo della legge in rapporti diretti con il più importante dirigente della polizia nel territorio. 

Anche questo potrebbe essere un elemento interessante, certo. L'importante, adesso, è che, comunque, la storia sia stata raccontata - per sottrarla al chiacchiericcio e al sottobosco delle pen drive e della chat -  e speriamo di averlo fatto bene, nell'interesse di tutti. Per citare i nostri: ci sembrava giusto che le persone sapessero.