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05/05/2023 11:09:00

Favignana. Campetto pubblico senza porte: sono di proprietà privata... E i bambini non possono giocare

 Campo pubblico, porte di proprietà privata. E i bambini non possono giocare. E' l'incredibile vicenda che arriva da Favignana, e danunciata dall'ASD Virtus Favignana. 

Nel campetto di calcetto, pubblico, sarebbero state installate delle porte di proprietà privata. Ma (incredibile!) il proprietario ha deciso di smontarle e portarle via. Risultato: i ragazzini non possono giocare a calcetto. E' forte l'indignazione. 

" In un mondo "normale" i bambini arrivano in un impianto sportivo pubblico a servizio della comunità e giocano. Non qui, i bambini arrivano in un impianto sportivo di calcio pubblico a servizio della comunità e non trovano le porte.
In un mondo "normale" le porte di un impianto sportivo pubblico a servizio della comunità possono mancare per tanti motivi. Perché si sono rotte, perché le hanno rubate, perché devono essere cambiate con porte più belle. Non qui dove a quanto pare può succedere che le porte di un impianto pubblico a servizio della comunità mancano perché sono porte private e non pubbliche" scrive in un post l'Asd Virtus Favignana.


"E allora a quanto pare può succedere che per tutelare il proprio bene privato, installato "generosamente" all'interno di un impianto sportivo pubblico a servizio della comunità, il proprietario delle porte le smonti in barba a tutto quello che lo sport dovrebbe insegnare ed in barba a tutto quello che quei bambini dovrebbero avere il diritto di vivere.
In un mondo "normale", soprattutto in un mondo in cui quei bambini hanno veramente molto poco in termini di svaghi ed attività extrascolastiche, questo atteggiamento verrebbe definito "prepotente", l'atto in sé verrebbe definito uno "sfregio ai bambini", dovrebbe suscitare "sdegno" in tutti... nei semplici spettatori, nei genitori dei bambini o nei titolari del bene pubblico a servizio della comunità. Purtroppo non qui dove questa dinamica, fortunatamente a pochi, strappa addirittura anche qualche sorriso" continua.
"Noi siamo personalmente molto stanchi di dover lottare continuamente queste periodiche urinate perimetrali finalizzate a marcare un territorio che si reputa proprio. E chiediamo soltanto definitivamente chiarezza circa le regole, diritti e doveri di ciascun fruitore del bene pubblico a servizio della comunità....se tale è" conclude l'associazione sportiva.