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07/06/2023 22:00:00

La Russa e il suo "Niente di più, niente di meno"...

 Niente di più, niente di meno. È la richiesta della seconda carica dello Stato il presidente del Senato La Russa, nel giudizio del suo operato, del partito d'appartenenza e della maggioranza. Rammenta Violante come esempio che nel discorso d'insediamento alla camera per aiutare a pacificare la nazione aveva parlato dei ragazzi di Salò e nessuno lo aveva tacciato di revisionismo. Si è andati a rileggere l'orazione nel passaggio interessato: "Mi chiedo se l'Italia di oggi - e quindi noi tutti - non debba cominciare a riflettere sui vinti di ieri; non perché avessero ragione o perché bisogna sposare, per convenienze non ben decifrabili, una sorta di inaccettabile parificazione tra le parti, bensì perché occorre sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per i quali migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Salò e non dalla parte dei diritti e delle libertà. Questo sforzo, a distanza di mezzo secolo, aiuterebbe a cogliere la complessità del nostro Paese, a costruire la liberazione come valore di tutti gli italiani, a determinare i confini di un sistema politico nel quale ci si riconosce per il semplice e fondamentale fatto di vivere in questo Paese, di battersi per il suo futuro, di amarlo, di volerlo più prospero e più sereno".

Difficilmente equivocabile. Nel frattempo in questi otto mesi di governo Meloni non è avvenuto nel rispetto dell'idea 'non plus, non minus' l'abolizione del controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr, la soppressione della protezione speciale per gli immigrati, l'introduzione del reato d'organizazzione di Rave party,oppure il nuovo codice degli appalti. Ovviamente il presidente obietterebbe perché si riferisce al vivisezionamento di ogni termine o gesto dalla coalizione proferito o effettuato. Nel rispetto della carica si ricordano: il 'pizzo di Stato', 'carico residuale', proprio da La Russa su via Rasella che gli uomini presenti erano" una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS" o "l'umiliazione fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità" degli alunni. Caro Ignazio niente di più, niente di meno.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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