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13/06/2023 06:00:00

  La Sicilia di Berlusconi: dal 61-0 alle inchieste antimafia. L’eredità e le reazioni

E’ sempre stata la sua roccaforte, la Sicilia. Silvio Berlusconi ha sempre saputo che per conquistare l’Italia doveva passare dalla Sicilia. Fin dalla sua discesa in campo, nel 94, dopo le stragi di mafia e un’isola orfana della Dc disgregata da Mani Pulite.

Così, per il Cav, la Sicilia diventa terra di conquista, la regione dei grandi successi elettorali - come lo storico 61 a zero delle politiche del 2001 - dei bagni di folla e delle ovazioni nei palasport, nei teatri e nei centri fieristici. Quasi una superstar ogni volta che arrivava.
Ma per Berlusconi la Sicilia è stata anche la terra delle inchieste più pericolose, quelle che lo avvicinavano alla mafia. La Sicilia di Dell’Utri, suo braccio destro, che lo aiutò a fondare Forza Italia, e che è stato condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa essendo stato riconosciuto mediatore tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi].


Le inchieste giudiziarie che lo hanno coinvolto a Caltanissetta e Palermo, per i mandanti occulti delle stragi del '92 e del '93 e per concorso esterno in associazione mafiosa, sono state tutte archiviate. E' il 20 marzo del 1994 quando Berlusconi, con a fianco Dell'Utri e Gianfranco Miccichè, si presenta per la prima volta a Palermo come leader di Forza Italia. Nel 2001 lo storico 61 a 0 alle elezioni politiche.


L'ultima visita in Sicilia di Berlusconi risale al mese di novembre del 2019: il Cavaliere arriva a Palermo come teste nel processo talpe alla Dda e si avvale della facoltà di non rispondere, poi riparte subito per Roma.
La sua ultima apparizione è dello scorso 22 aprile. Alla convention di Palermo organizzata dal gruppo parlamentare di Fi per i primi sei mesi del governo Schifani viene trasmesso un video-messaggio di Berlusconi: tutti in piedi, applausi e commozione.


L’eredità
Cosa lascia Berlusconi alla Sicilia? Beh, intanto la compagna Marta Fascina, eletta tra le polemiche deputata nel collegio di Marsala, senza mai esserci stata. Ci sono altre sue creature protagoniste della scena politica siciliana. Il presidente della Regione, Renato Schifani, su tutti. Il fido Gianfranco Miccichè, fatto fuori, però, da Forza Italia proprio nella guerra interna con Schifani. Una faida dalla quale Berlusconi si è tirato fuori. E chissà che partito sarà Forza Italia in Sicilia. Per Miccichè è un partito morto con Berlusconi. Tanti seguaci aveva in Sicilia Berlusconi. Scomparso dai radar è ad esempio Angelino Alfano, da Agrigento, che studiava da leader, ma non reggeva il confronto,
La promessa, grande, e ripetuta ad ogni occasione da Berlusconi, è quella del ponte sullo stretto di Messina. Un progetto che fu lui a ideare e far progettare e che oggi Matteo Salvini e il governo Meloni stanno riproponendo, nonostante tutte le controindicazioni, e non solo economiche.


Lutto anche in Sicilia
Bandiere a mezz’asta a Palazzo d’Orléans e in tutti gli uffici della Regione Siciliana nel giorno dei funerali del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, mercoledì 14 giugno. A disporlo è il presidente Renato Schifani in segno di cordoglio e nel rispetto del lutto nazionale proclamato da Palazzo Chigi.
Rinviata anche la riunione della giunta regionale di governo, da martedì 13 a giovedì 15 giugno, alle ore 11.
Il governatore ha anche scritto al presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, per chiedere la sospensione dei lavori dell'Ars almeno fino al giorno delle esequie dell'ex premier, “al fine di onorare questa figura così importante per tutto il mondo politico italiano. Questo lutto - scrive Schifani - è certamente un sentimento condiviso trasversalmente, per ciò che egli ha rappresentato per l'intera nazione, e non soltanto per gli italiani, che in questi anni si sono sentiti di appartenere e di essere rappresentati da questa parte politica”.

 

 


Le reazioni


Primo tra tutti a commentare la morte di Berlusconi è stato Renato Schifani, presidente della Regione, vecchio amico del leader di Forza Italia. «La notizia della morte di Silvio Berlusconi mi sconvolge, essendo venuto meno non soltanto il mio leader politico, ma un fraterno amico. Esprimo la mia più affettuosa vicinanza e il mio più sentito cordoglio ai familiari», dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. «L’Italia perde un grande statista, un uomo che ha cambiato la politica, dando una casa comune a quanti si riconoscono nei valori liberali che hanno garantito la tenuta democratica del Paese. Berlusconi è stato un leader che ha dominato la scena politica internazionale degli ultimi 30 anni. Personalmente perdo un riferimento politico e una guida, al quale devo il mio impegno diretto nelle istituzioni, ma soprattutto un amico con il quale ho condiviso anni di battaglie per la libertà e per il bene dell’Italia», conclude.
«Silvio Berlusconi ha rappresentato per l’Italia e per l’Europa un punto di riferimento per la politica. Con lui, scompare un pezzo della storia d’Italia. È stato un protagonista indiscusso della politica degli ultimi trent'anni, sapendo cogliere nei primi anni '90 le esigenze degli italiani, incidendo non solo nelle Istituzioni, ma anche nella vita di tutti i cittadini» dice il segretario nazionale della Dc Totò Cuffaro. «L’Italia perde uno dei più grandi statisti della sua storia» dichiara Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia.
Anche la politica trapanese ha ricordato l’ex Premier che qui, nel collegio di Marsala, ha fatto eleggere la compagna Marta Fascina che non è mai stata a Marsala.
"La Sicilia ha perso oggi un grande amico. L'Italia ha perso un uomo che ne ha segnato la storia economica, sociale, politica e culturale rappresentando un modello di impresa e un modello di politica liberale, moderata e democratica.
Noi di Forza Italia proseguiremo il suo impegno per la democrazia e per i valori della libertà." Dichiara Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all'Assemblea Regionale Siciliana
Questo il ricordo di Eleonora Lo Curto, ex deputata regionale ed ex europarlamentare.

 

 


Posta una foto con il leader di Forza Italia, Giuseppe Guaiana, presidente del consiglio comunale uscente a Trapani rieletto a Palazzo Cavarretta.