Quantcast
×
 
 
18/08/2023 06:00:00

 Benzina alle stelle. Ecco quanto costa (e dove si risparmia) in provincia di Trapani

I costi del carburante in Italia hanno raggiunto quote quasi impensabili un tempo. Nelle ultime settimane nonostante le polemiche, le denunce delle associazioni dei consumatori e gli annunciati controlli della finanza, sono andati su fino a toccare, per Ferragosto, punte in autostrada, in un distributore sulla A8 Varese-Milano, di 2,72 euro al litro per la benzina e 2,63 per il gasolio, entrambi in modalità self service.

Facendo un paragone con lo stesso periodo dello scorso anno, oggi il petrolio costa 83 dollari al barile, nel 2022 nel mese di agosto costava 113 dollari, quindi 30 dollari in meno ma il costo della benzina era di 1,80 al litro – fonte Assopetroli -. Dall'aggiornamento quotidiano del Mimit, la verde in self è salita in media a 2,019 euro al litro. Il 14 agosto era a 2,015. Aumenta anche il costo del gasolio a 1,928 (1,921 alla vigilia di Ferragosto). Fra le regioni il prezzo medio più alto è ancora in Puglia a 1,969 euro a litro e il più basso nelle Marche (1,924 euro). E in Sicilia il costo ormai è superiore a 2 euro.

Il Governo Meloni non fa nulla - “Menomale che c’è la Meloni al governo, taglierà finalmente le odiose accise sul costo dei carburanti”. In un Paese normale e con una politica coerente con il pensiero e i programmi lanciati durante le campagne elettorali, sarebbe stato così, in realtà da quando alla guida del Paese c’è la Meloni è venuto meno il taglio delle accise imposto dal Governo Draghi e i carburanti sono continuati ad aumentare inesorabilmente. L’unica cosa che ha fatto il Governo contro il carobenzina è stata quella di imporre ai gestori delle stazioni di servizio di esporre dall’1 di agosto e quotidianamente non solo i costi del carburante del proprio impianto, ma anche quelli medi regionali (nazionali in autostrada). Se la evidente speculazione in corso non è favorita dal Governo Meloni, quanto meno ne complice per il mancato intervento.

L’assurda affermazione del ministro delle Imprese Adolfo Urso, “carburante italiano meno caro senza accise” - Per il ministro Urso addirittura il costo del carburante italiano è meno caro. «Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania». Questa la difesa del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sul caro-benzina, spiegando come sia «falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei». Una mossa che però sembra avere l’effetto boomerang perché suscita reazioni dure e critiche sia in rete che nell’opposizione. Il carburante in Italia, fino a prova contraria deve fare i conti con le accise e non senza.

I controlli della Guardia di Finanza - I prezzi, ovviamente. Ma anche la qualità dei prodotti venduti, il regolare funzionamento delle pompe nei distributori, il rispetto degli obblighi fiscali: con il prezzo della benzina che continua a salire, la Guardia di Finanza intensifica i controlli. Un piano d'azione che riguarda tutta Italia e che andrà avanti fino alla fine dell'anno. Che ci sia qualcosa che non torna, d'altronde, lo dicono i numeri. Nei primi 15 giorni d'agosto - giornate tra l'altro con milioni di italiani e stranieri sulle strade - sono stati eseguiti complessivamente 1.230 interventi nei confronti di 85 distributori sulla rete autostradale e di 1.145 sulle altre strade, che hanno consentito di riscontrare 325 irregolarità, di fatto una su quattro controlli. 789 sono le violazioni contestate; 363 per mancata esposizione dei prezzi o per difformità di quelli praticati rispetto a quelli indicati e 426 per l'inosservanza degli obblighi di comunicazioni all' 'Osservaprezzi carburante', il servizio on line del ministero delle imprese e del made in Italy che consente di sapere in tempo reale i prezzi di vendita praticati dagli impianti.

Gettito fiscale in più per lo Stato di 2,2 miliardi - I consumatori protestano: in tempo di ferie, di rientri ma anche di partenze per le vacanze, il pieno è un salasso. Ma il caro-carburante pesa anche sul carrello della spesa visto che in Italia l'88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, ricorda la Coldiretti. Già, perché oltre al fatto che gli aumenti peseranno su chi è andato in vacanza utilizzando la propria auto, è evidente che i rincari si trasferiranno sugli altri beni, sul cosiddetto carrello della spesa, non contribuendo certo a ridurre l'inflazione. Il Codacons torna all'attacco. Questa volta annunciando la volontà di fare una denuncia contro il ministero dell'Economia e delle Finanze con "diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un'appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori".

Le denunce e l'appello a tagliare le accise - L'associazione Federcontribuenti ha annunciato le denunce a 104 Procure e alla Guardia di Finanza. L'appello generale è tagliare subito le accise. Ritiene che "il prezzo della benzina può calare di 20 centesimi senza conseguenze negative per le casse dello Stato". E a breve lancerà una "operazione verità" sulla composizione del prezzo dei carburanti: "Metà del tuo pieno va in tasse allo Stato" con un adesivo che sarà attaccato su molti distributori. L'associazione spiega che "su due euro di costo al litro della verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata una imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Una tassa sulle tasse. Agli esercenti della pompa se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro". Assoutenti ribadisce che la tassazione sui carburanti in Italia è tra le più alte d'Europa e che "le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro grazie agli aumenti" nonostante il calo delle quotazioni del petrolio in questi giorni. Quindi chiede al governo di sfruttare gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per tagliare le accise. Uno degli effetti negativi dell'aumento dei prezzi dei carburanti è l'impatto che questo avrà anche sugli altri beni. In Italia l'88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada e l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. Secondo un'analisi di Coldiretti, realizzata su dati del Centro Studi Divulga, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari, a livello nazionale, a 1,12 euro/chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro). Una realtà che pesa anche sulla competitività, con una spesa della logistica superiore dell'11% rispetto alla media europea.

Il costo del carburante in provincia di Trapani, ecco dove sono i prezzi più convenienti – A Marsala il costo della benzina sfiora ormai in quasi tutti i distributori le 2 euro al litro e rimane tra i più cari dell'intera provincia. La più economica si trova all’Eni di via Mazara a 1.934 al litro e al Q8 di via Crispi a 1.994. Il gasolio più economico per il momento si registra sempre all’Eni di via Mazara 1.814 euro al litro e 1,889 euro all’Esso di Corso Calatafimi ( fonte Pezzibenzina.it).

Decisamente più bassi a Trapani, rispetto a Marsala, in generale sia il costo della benzina che quello del gasolio. La benzina più conveniente a Trapani si trova al Q8 di via Archi a 1,906 euro al litro, segue l’Eni di via Marsala a 1,909 euro al litro. Per quanto riguarda il gasolio quello più economico si trova al Q8 di via Salemi a 1,799 euro litro e all’Eni di via Marsala 1,809 euro litro.

Ad Alcamo il carburante più economico. E in provincia di Trapani attualmente la benzina più economica sempre secondo i rilevamenti di Prezzibenzina.it si trova ad Alcamo presso il distributore indipendente Ventura (ex Energy World) di viale Italia al costo di 1,889 euro litro e all’Esso di via Gammara al prezzo di 1,890 euro litro. Per quel che riguarda il diesel, sempre all’Indipendente Ventura di viale Italia si trova il prezzo più economico 1,789 euro litro e al Q8Easy di viale Europa a 1,799 euro.

A Favignana il costo del carburante è molto più elevato rispetto alla terra ferma. Il prezzo di un litro di verde al distributore del porto, per quel che riguarda la nautica, costa 2,289 euro al litro. Decisamente più economica quella per le auto a 1,994 all’Eni di via Circonvallazione. Il diesel costa 2.179 al litro al distributore del porto, mentre 1,899 euro litro al distributore di via Circonvallazione.

Ancora più caro il costo della benzina a Pantelleria con 2,339 euro al litro all’Ex Erg di via Milano e 2,336 all’ex Agip di via Borgo Italia. Il diesel invece costa 2.219 euro all’ex Erg di via Milano e 2,222 all’ex Agip di via Borgo Italia.