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05/10/2023 08:00:00

L'Italia e lo Stato di diritto che non funziona a convenienza...

 Montesquieu. È stato un filosofo, giurista, storico. È considerato il fondatore della teoria politica della separazione dei poteri. La divisione delle tre facoltà è uno dei principi cardine del costituzionalismo liberale e consiste nella tripartizione delle funzioni fondamentali dello Stato - legislativa, esecutiva, giudiziaria -. L’idea, mette in risalto la necessità che siano esercitate da organi diversi in posizioni di reciproca autonomia, al fine di evitare abusi e minacciare la libertà.

Nel Belpaese nella cosiddetta seconda repubblica, le tv di Berlusconi diedero un contributo formidabile alla popolarità di Tangentopoli: in prima fila il Tg4 di Fede che teneva un cronista fisso, Brosio, davanti al palazzo di giustizia milanese per narrare le gesta dei pm e le disgrazie giudiziarie di politici, manager pubblici e privati, imprenditori. Quindi pregiudizialmente non era ostile nei confronti della magistratura. Infatti nella formazione del suo primo governo propose a Di Pietro il dicastero dell'interno, ricevendo un no a qualunque incarico. Il seguito è noto. Anche Salvini non si è esentato dichiarando, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia sul caso Diciotti: "Qui c’è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno".

Adesso è Giorgia Meloni a criticare la sentenza del tribunale di Catania che aveva dichiarato illecito una parte del decreto migranti, rimettendo in libertà alcune persone colpite dal provvedimento. Ovviamente utilizza un social e se la prende anche con una parte d'Italia che, secondo lei, fa quanto in suo potere per favorire l'immigrazione illegale. "Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili - le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d'oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività - rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia paese non sicuro - compito che non spetta alla magistratura - e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto”.

La testata che mi ospita ha 'spiegato' con perizia la motivazione del provvedimento, che la presidente del consiglio ha strumentalizzato. Presidente e vice conoscono bene l'articolo 106 della costituzione che recita al primo comma: le nomine dei magistrati hanno luogo per concorso. E benissimo il secondo: la legge sull'ordinamento giudiziario può ammettere la nomina, anche elettiva, di magistrati onorari per tutte le funzioni attribuite a giudici singoli. E lo sa che può impugnare in Cassazione la sentenza. Montesquieu tre secoli prima aveva previsto tutto, perché uno stato liberale e di diritto non funziona a convenienza.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-12 00:00:00
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