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11/10/2023 02:00:00

 Il corpo del nemico va sempre rispettato...

 Il corpo del nemico va sempre rispettato. E un concetto generato dal saggio dello storico Giovanni De Luna dal titolo: "Il corpo del nemico ucciso: violenza e morte nella guerra contemporanea". Il riferimento al più conosciuto in Italia è legato all'evento di Piazzale Loreto, luogo di Milano dove il 29 aprile 1945 furono esposti i cadaveri di Benito Mussolini, Claretta Petacci, Nicola Bombacci, Alessandro Pavolini e Achille Starace. Alcuni intellettuali lo definirono un crimine, perché: il corpo del nemico ucciso va sempre rispettato. Sulla lettura di quel fatto si scatenò una contrapposizione, comprensibile e tentare di capirne il motivo non significò giustificarlo; tanto meno può essere giustificato lo scempio che dei corpi fu fatto. Per altra intellighenzia il corpo del Duce fu esposto anche per comunicare a tutti, in epoca pre-televisiva, che fosse morto davvero e il fascismo finito.

L'esposizione del fisico del nemico è una pratica diffusa nell'Islam estremista, come fa l'Isis. Altro episodio che gli italiani ricordano è quello di Fabrizio Quattrocchi, guardia di sicurezza privata, giustiziato dalle Falangi Verdi di Maometto in Iraq nel 2004 e mostrato in un video. I motivi per cui i rapitori decisero di ucciderlo non vennero mai chiariti; probabilmente per una dimostrazione di forza verso i paesi interessati. I due maggiori conflitti in corso lo confermano. In Ucraina, le truppe di Mosca hanno filmato le loro vittime mostrando i corpi di alcuni soldati uccisi sull'Isola dei Serpenti, nel mar nero. Si tratta di un luogo simbolo, ma anche un importante accesso al Mar Nero.

Nei giorni passati l'organizzazione paramilitare Hamas ha bombardato massicciamente Israele, entrando nel suo territorio, per poi diffondere la disperazione della giovane Noa Argamani sotratta all'abbraccio del fidanzato e portata via in motocicletta da un rave party che si è trasformato in una mattanza. Nell’attacco Hamas rivendica di avere preso in ostaggio 35 anime tra civili e militari, prelevati e portati a Gaza dai miliziani che sono entrati nei territori adiacenti alla Striscia, nel Sud del Paese.

In un altro filmato si vede una donna con due bambini piccoli, in lacrime: sulle spalle una coperta con cui cerca di coprire se stessa e i figli.Hamas ha dichiarato che non sono ostaggi, bensì 'prigionieri di guerra'. Questa narrazione per rammentare che anche in guerra non deve paradossalmente mancare l'umanità per il nemico.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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