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17/10/2023 06:00:00

La Sicilia paga il Ponte con i fondi europei destinati al territorio 

 Ieri il governo ha dato l'ok al finziamento del Ponte sullo Stretto di Messina.

La Sicilia cofinanzierà la realizzazione del Ponte  con un 1,2 miliardi di euro.  L'investimento consentirà alla Sicilia di compartecipare, con una quota del 10 per cento, alla costruzione dell'infrastruttura che collegherà l'Isola alla Calabria. Il costo complessivo dell'opera è stimato in circa 12 miliardi di euro. Ma dove prenderà i soldi la Regione? Nel dettaglio, contribuirà con un miliardo di euro provenienti da risorse della nuova programmazione del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2021-2027, e con ulteriori 200 milioni frutto di economie relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020 non ancora spese.

I soldi per il ponte dunque verranno presi dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) che l’Europa destina ad opere che possano migliorare i territori in ritardo rispetto alle aree più economicamente avanzate. A pagare il ponte, insomma, saranno i siciliani. 

Se ne sono accorti subito dal Comitato "Invece del ponte", dal quale ieri è arrivata una nota molto dura:  “Verrebbero distolte somme già destinate a reali necessità, in particolare di Sicilia e Calabria, per consentire a Salvini di aggiungere fieno ad una propaganda che suona ormai come un disco rotto. E tutto questo viene strombazzato mentre le amministrazioni locali ricevono porte in faccia alle richieste di avere le risorse per completare opere, invece, essenziali dal punto di vista trasportistico e di vero e sostenibile sviluppo del territorio. Per limitarci alla città di Messina, i fondi per completare il porto di Tremestieri e quelli che servono per fare della Falce l’attrattore turistico più importante del Mediterraneo. Diciamolo a voce alta: un altro bluff si sta organizzando sulla nostra pelle”.

Particolarmente critico era stato, in mattinata, il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca. Per il politico siciliano la Manovra “di fatto finanzierà solo il Ponte, dimenticandoci dunque tutte le altre promesse fatte dal governo: niente flat tax al 20% per tutti, nessuna pensione minima a 1.000 euro, zero aiuti alle famiglie per combattere il caro vita”.

“La verità invece è la seguente: nella Manovra del Governo Meloni, non solo non ci saranno” i finanziamenti” per il Ponte, ma non ci sarà traccia nemmeno di tutte le misure promesse in campagna elettorale”.


“Sapete invece Salvini dove andrà a prendere i soldi per il Ponte? Dal Fondo Sviluppo e Coesione, che per la programmazione 2021-2027 ammonta a 70 miliardi di euro. Si prepara a togliere il 20% delle risorse dal fondo che sarebbero destinate a tutte le regioni d’Italia per fare investimenti”, ha aggiunto De Luca.

"Mi domando: il presidente della conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga per quanto tempo ha intenzione ancora di rimanere in silenzio? Ok che Salvini è il capo del suo partito, ma Fedriga ricopre un ruolo istituzionale e non fa gli interessi della Lega, piuttosto è chiamato a fare gli interessi delle Regioni. Fedriga convochi la conferenza Stato-Regioni subito e faccia approvare che Salvini per finanziare il Ponte userà le risorse del fondo”, ha concluso il sindaco di Taormina.


"In un solo giorno abbiamo guadagnato 100 milioni e abbiamo perso 1,2 miliardi. Il governo regionale e quello nazionale di destra non giochino al gioco delle tre carte con le tasche dei siciliani", così il deputato dem Nello Dipasquale commenta la notizia della maggiore compartecipazione da parte dello Stato alla spesa sanitaria regionale di 100 milioni e quella della compartecipazione regionale alle spese per la costruzione del Ponte sullo Stretto con 1,2 miliardi. "Premettendo che ancora tutto ciò che è stato annunciato deve essere riscontrato negli atti - afferma Dipasquale -, mi pare che siamo all'assurdo. Stamattina il governo festeggiava il raggiungimento di un maggiore incasso per 100 milioni e nel pomeriggio scopriamo che dovremo spendere 1,2 miliardi di euro. Da dove arriveranno queste risorse? Dagli stessi maggiori finanziamenti statali o saranno sottratti alle risorse già stanziate per altre opere nel territorio siciliano? Quale che sia la risposta, mi sembra chiaro - conclude - che ai siciliani verranno meno delle risorse. Piuttosto che fare annunci mi auguro che già domani il Presidente della Regione Schifani venga in parlamento a riferire".



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