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07/11/2023 06:00:00

Marsala, le farse del Sindaco Grillo 

Un paio di domeniche fa, il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, lanciava l'allarme: qualcuno aveva rimosso, cancellato, il murale dedicato a Marisa Leo, la giovane donna assassinata dal suo compagno. Il murale era stato realizzato nelle ore seguenti la tragica notizia dell'omicidio, all'interno dell'arco di Porta Garibaldi.

Dopo l'annuncio del primo cittadino, è partita la corsa al sospetto. Chi sarà stato? Chi sono questi vandali, misogini, che hanno fatto una cosa così spregevole? Qualcosa però non tornava. Come giallo di fine estate, era un po' fiaccotto. Primo, perchè si trattava del primo caso in Italia di vandalo gentile. Un anti - writer. Uno che anzichè imbrattare i muri e scrivere qualcosa tipo SUCA, rimuove i murali e ripristina lo stato dei luoghi. Un "vandalo" così vorremmo averlo tutti in casa. E' una cosa tipo il robottino aspirapolvere. 

E poi, c'era il solito dire e non dire del Sindaco di Marsala, la mezza messa, la salsa allungata di giaculatorie ed esortazioni, che sapevano tanto di carbone bagnato.

Il Sindaco poi, come nei gialli di serie B, fa l'errore più grave. Scrive apertamente e pubblicamente all'artista autore del murale:  "Vorrei togliere qualunque dubbio: la rimozione della tua bellissima opera non è responsabilità della mia Amministrazione".

 

"Addrina che canta fici l'ovo" diceva mia nonna. La gallina che canta è quella che ha fatto l'uovo. Non c'è bisogno di andare molto lontano. Ed infatti, qualche giorno dopo il Sindaco ha trovato il coraggio di ammettere: è stato lui a fare rimuovere il murale.

La vicenda diventa così surreale, comica. Roba che la Meloni che si fa prendere in giro dai comici russi, in paragone, è Churchill. E insomma, già è clamoroso il comunicato stampa con la confessione del Sindaco che arriva alle ventidue dell'1 Novembre, giorno festivo, quasi a vergognarsi di quello che si deve dire. E poi, tutta la vicenda è degna di una gag. Il Sindaco Grillo potrebbe chiedere a Maurizio Favilla, da lui ingaggiato in una tournee in giro per i quartieri popolari (consiglio ai politici: mai salire sul palco con un comico, le persone potrebbero non capire la differenza ...) di metterla in scena. Verrebbe tipo così. Scena iniziale:  il primo cittadino pensa che il murale vada rimosso perché è all'interno di un monumento. Atto secondo. Felice della bella pensata, convoca un tavolo (perchè abbiamo scoperto che a Marsala c'è un tavolo pure per questo, per la rimozione dei murali), e compare questo straordinario attore non protagonista: il funzionario che ha la pecca ... di fare il suo lavoro. E obbedisce (e siamo al terzo atto).  Il Sindaco scopre il fattaccio, avvia le indagini (qui, con un elemento del teatro surreale, potrebbe anche guardarsi allo specchio, mentre cerca il colpevole ...) e, dopo giorni di ansia, si dispiace: è colpa mia, io dicevo per dire, e invece mi hanno preso sul serio e hanno rimosso l'opera. Gran scena finale, applausi. SiparioSembra Zelig. Non fosse altro per il fatto che, tra le righe, il Sindaco di Marsala ammette che, a quanto pare, la norma al Comune è che quando lui parla, nessuno lo ascolta ....

Insomma, un appello per tutti gli sceneggiatori marsalesi, e non solo. La commedia è lì, portatela a teatro. Come nelle migliori opere, i critici diranno: "Si ride e si riflette", quel riso amaro che ha fatto grande la commedia italiana. Altro che il bianco e nero della Cortellesi.  Il teatro comunale, nella sua lucidissima nuova versione quasi fluorescente, sembra la location adatta. Sarebbe gradevole, nel foyer, ospitare il bibitaro / granitaro che staziona con il suo rumoroso gruppo elettrogeno proprio sotto l'arco di Porta Garibaldi. Lui si, che è il simbolo della rinascita di Marsala. 

All'opera manca solo il titolo. Io ne avrei uno: "Una farsa del Sindaco".

Giacomo Di Girolamo

Ps: che poi, se pensiamo al libro pieno di volgarità fatto acquistare per le scuole, che era diverso "dalla bozza visionata". O al caso del padiglione Covid, accanto all'ospedale, che non gli avevano detto "che non era un'inaugurazione", qui rischiamo tutta una stagione teatrale di farse...