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29/12/2023 12:00:00

A proposito di “legalizzare” mafia e corruzione

Roald Lilli Vento, affezionato e attento lettore di Tp24, interviene sull’editoriale del direttore Giacomo Di Girolamo sui fatti di Trapani e la corruzione. In particolare il passaggio in cui si riportava la citazione sul legalizzare la mafia e sulla corruzione già nei fatti legalizzata.

Vento in proposito propone unasua riflessione (apparsa sul Giornale di Sicilia nel lontano 1984) sulla proposta del Prof. Umberto Di Cristina di legalizzare le tangenti.

Un articolo di quasi 40 anni fa, ma i cui temi, segno che nulla cambia, sono sempre attuali.

 


Un passaggio è particolarmente importante. “Legalizzare l'operato di certi “sciacalli” che da sempre, anche se non protetti da una apposita legge (oggi però invocata), operano nel “superiore interesse dei partiti politici” sarebbe un ulteriore atto di debolezza e connivenza. Bisogna rimuovere le cause che consentono il fiorire di queste malsane abitudini, bisogna in tutti i modi stanare quei colletti bianche che simili a dei vampiri succhiano il sangue ai nostri imprenditori, bisogna combattere, non legalizzare un malcostume che si va sempre più generalizzando, inquinando anche ambienti ove sembrerebbe quasi assurdo pensare ad un attecchimento di questo triste fenomeno (avanzamenti di carriera, trasferimenti, assunzioni, etc.).