Renzo Carini, ex Sindaco di Marsala, che 2023 è stato, secondo lei per la città?
Guardate, parlo ogni giorno con tantissime persone, e posso dire che tutti i pareri che sento sulla nostra città si possono ridurre in una sola parola: disorientamento.
Cioè?
Sono tempi confusi. Ed i cittadini lo avvertono. Mancano punti di riferimento certi. Manca una visione della città. Dove andremo e dove saremo tra cinque o dieci anni? Non si capisce.
Ma intanto se lei ferma un marsalese, in questo momento, le parlerà della pista ciclabile…
Ma è proprio questo il punto. Il problema non è la pista ciclabile (sui lavori ho moltissime riserve anche io …), ma quello che c’è dietro. Cosa stiamo facendo, e perché? Guardi, io ormai ho concluso la mia esperienza di Sindaco più di 10 anni fa. Sono sempre ricordato con affetto, e ringrazio tutti di cuore per la stima e la vicinanza. Aggiungo, chissà ce ne fosse bisogno, che all’orizzonte non c’è alcuna candidatura nel 2025. Però, voglio ricordare che da Sindaco io ho affrontato due grandi rivoluzioni per la città: l’ospedale e l’avvio della raccolta differenziata. Le polemiche furono tantissime, e per altre vicende, lo ricordo, io sono finito pure sotto scorta. Ma io avevo chiara la visione della città e sono andato avanti, e i cittadini lo hanno compreso.
Manca dunque la politica.
Si, nel senso di interesse al bene comune e di chiara visione, ripeto, del nostro domani. Torno sulla sanità, è un tema che mi sta a cuore. E’ stata grazie ad una mia coraggiosa e inedita ordinanza che venne sgomberato il vecchio ospedale San Biagio e si aprì, dopo trent'anni di lavori e sprechi, il nuovo ospedale di Via Salemi. A volte penso che senza quel gesto saremmo ancora nella fatiscente struttura di prima. Oggi chi difende la sanità pubblica? Chi si interessa del nostro ospedale? Faccio questo esempio, ma potrei continuare.
Eppure la politica marsalese sembra essere sempre in movimento.
E’ tutta apparenza. Parlo da comune cittadino, sia chiaro, ma vedo che si fanno accordi sopra le nostre teste, non per il futuro di Marsala, ma per questa o quella scadenza elettorale. Un giorno si è avversari, il giorno dopo alleati. Il disorientamento è anche questo. Le alchimie di palazzo sono sempre esistite, per carità, ma prima magari si parlava un po’ di più con la “base”, come si dice. Ora invece, le cose le scopriamo leggendole sui giornali, o sui social, o tra le righe di un comunicato stampa, e da un mese all’altro cambia tutto. Ecco perché parlo di disorientamento.
Ecco poi perché la gente si disinteressa alla politica.
Certo! Ma perché devo andare a votare qualcuno, per poi scoprire che fa l’opposto di quello che aveva detto?
Così non ci sono speranze, e tutto resta nelle mani di pochi, però.
No, guardi. E’ iniziato il 2024, questa intervista ha lo scopo principale di fare gli auguri di un anno di pace e sviluppo vero alla città. Ma una speranza c’è.
Quale?
Vedo in consiglio comunale che ci sono giovani in gamba, vedo anche fuori dalla politica che ci sono realtà vive, che, tra mille difficoltà, cercano di fare sentire la loro voce nell’associazionismo, come nel mondo delle professioni e delle imprese. Marsala è una grande città, molti marsalesi sono delle vere e proprie eccellenze nei rispettivi campi. Se tutte queste persone decidono di fare sentire la loro voce, forse le cose possono cambiare.
Sta parlando di un movimento, un’alleanza per le elezioni? Ci faccia capire.
No, sto parlando della necessità di tornare a rivedersi, ad ascoltare, a svecchiare non tanto la politica marsalese, ma i suoi riti, certi modi fare. Non sto lanciando appelli, non voglio convocare assemblee, sto solo dicendo che è il momento, magari, che persone volenterose diano una mano alla comunità, facciano un lavoro di rammendo, lungo ma importante, per mettere insieme i cocci e cercare di portare aria ed idee nuove. E’ il mio suggerimento. Non ci sono più punti di riferimento, siamo disorientati? Bene, cerchiamo di essere noi, allora, il nuovo punto di riferimento per chi vuole il cambiamento in città. Io potrei dare il mio contributo, di idee e di esperienza, come tanti altri che magari aspettano, in questo momento, uno spazio nuovo per la città.
Ci sono temi da suggerire?
Guardate, a volte ho la sensazione che la politica locale si rifiuti in temi importanti, si, ma ideologici. Qua invece si tratta di sporcarsi le mani. Prima parlavo di sanità, ma possiamo parlare di scuola, cioè di mensa e di servizi per le famiglie marsalesi, di lungomare, centro storico, strutture sportive, servizi turistici. Ripeto, si può vivere alla giornata, cercare qua e là qualche finanziamento, e realizzare magari oggi una pista ciclabile, domani un ippodromo. Oppure si può decidere di capire, insieme, che città vogliamo.
Arduo compito, per il 2024.
Lo so, ma forse è l'augurio più bello che si può fare ad una comunità. Auguro ai marsalesi di ritrovarsi, di tornare ad avere il gusto per l'impegno e la partecipazione. E più in generale, auguro a tutte e a tutti un 2024, soprattutto, di pace.