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05/03/2024 13:00:00

Il generale Vannacci e il giuramento alla Costituzione

 Roberto Vannacci è un generale di divisione dell'esercito italiano, sospeso dal servizio dal ministero della Difesa per 11 mesi per la pubblicazione del suo libro il "Mondo al contrario" con la seguente motivazione: "Carenza di senso di responsabilità e possibili effetti emulativi".

Indipendentemente dal contenuto del feuilleton, termine utilizzato in modo volutamente improprio, che si è letto grazie all'omaggio di un collega e delle opinioni espresse nel testo e senza entrare nell'accezione linguistica e neanche sociologica del Vannacci pensiero, l'uso dei vocaboli: finocchio, frocio, ricchione, culattone per indicare gli omosessuali, del neologismo "gretini" per i sostenitori dell'attivista Greta Thunberg o delle caratteristiche fisiche dell'italianità di Paola Egonu, cittadina per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri, si dà un contributo per precisare passaggi importanti rispetto ai concetti espressi da un professionista con le stellette.

Il sottoscritto di sette mesi più grande dell'alto ufficiale, ha prestato servizio per 31 anni e 7 mesi, per l'Aeronautica Militare Italiana e si conoscono abbastanza bene i diritti e i doveri di un milite. Prima di diventare sottufficiale per 365 giorni si è stato militare di truppa e per questa ragione, cambiando condizione si è giurato due volte con la seguente formula: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle istituzioni".

L'articolo tre della Costituzione italiana afferma: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

L'articolo ventuno sempre della Costituzione al primo comma asserisce: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". La domanda è: Vannacci si è attenuto al giuramento prestato? Ossia ha espresso le sue idee senza discriminare? Ad maiora semper.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-12 00:00:00
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