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08/04/2024 08:55:00

Marsala, in tanti per il ricordo di Tancredi Tarantino. Il punto sulle indagini

In tantissimi si sono ritrovati a Marsala, sabato pomeriggio, alle 18,  presso l'associazione "Finestre sul mondo", per ricordare la figura di Tancredi Tarantino, il giornalista e cooperante internazionale, scomparso una settimana fa, il 1° Aprile, a Milano, in un incidente ferroviario.

"Non pensavamo di essere così tanti - hanno detto gli organizzatori, Salvatore Inguì ed Enzo Zerilli -. Abbiamo conosciuto Tancredi, e ci sembrava giusto ricordarlo". Inguì ha sottlineato l'impegno di Tarantino a sostegno delle popolazioni native del Sud America, soprattutto in Ecuador, aggiungendo che, per alcuni articoli coraggiosi, è stato oggetto di minacce. Enzo Zerilli ha letto un messaggio alla famiglia di padre Enzo Amato, sacerdote marsalese da anni missionario in Sud America: "Con Tancredi - scrive il prete - con condiviso la lotta contro la corruzione e la poverta". E poi: "Caro Tancredi, il tuo impegno per un mondo migliore continuerà".

Tra le proposte fatte nel corso dell'assemblea, quella non solo di chiedere al Comune di Marsala di dichiarare lutto cittadino per il giorno dei funerali, ancora da stabilire, ma anche di pubblicare una raccolta degli articoli di Tarantino.

Tra i messaggi arrivati anche quelli dei rappresentanti di Libera International, mentre il cugino di Tancredi, Alessandro Tarantino, ha portato i saluti della famiglia: "Aveva tanti progetti - ha detto - e la sua fine è inspiegabile".

Una considerazione che fanno in tanti. E mentre si susseguono le voci più disparate sulla morte di Tarantino, le certezze sono poche. Innanzitutto ci sono delle indagini in corso, e proprio nel fine settimana è terminata l'autopsia. La famiglia (ieri il fratello, Germano, è intervenuto su Tp24) ha dato l'incarico a degli avvocati del foro di Milano di seguire le operazioni e gli accertamenti in corso, interfacciandosi con la Procura. Quello che è certo è che l'incidente è avvenuto ad una decina metri dalla banchina della fermata della metro di Cascina Burrona, alla periferia di Milano. Lì, intorno alle 15 e 30 del primo Aprile, il macchinista ha visto spuntare dal nulla, improvvisamente, l'uomo, e non ha fatto in tempo a frenare. Cosa ci facesse in quel punto esatto, e come sia arrivato lì sono solo alcune delle domande che familiari ed amici si fanno in questi giorni dolorosi e complicati.