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03/06/2024 06:00:00

Gli insulti omofobi in consiglio comunale. Clima sempre più teso a Favignana

C’è un clima tesissimo a Favignana, dopo l’ultimo consiglio comunale in cui è stata bocciata la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Francesco Forgione. Non solo per il dibattito, anzi lo scontro politico che si è generato. Perchè in aula sono volati insulti omofobi e minacce nei confronti del consigliere comunale Pietro Giangrasso e del portavoce del sindaco Maurizio Macaluso.

Una degenerazione senza precedenti, al culmine di mesi di scontro politico dai toni troppo accesi per delle aule istituzionali.


Per il sindaco Forgione il consiglio comunale in cui si è discussa la sfiducia è “una delle pagine più vergognose della storia politica e istituzionale delle Egadi, che ha paralizzato per mesi l'attività del Consiglio comunale. La mozione di sfiducia, presentata nei confronti del sottoscritto, non ha ottenuto la maggioranza necessaria ed è stata bocciata. Per raggiungere questo obiettivo i consiglieri firmatari hanno tentato di far decadere, pretestuosamente, la collega Giuseppina Salerno, contraria alla mozione. Provvedimento che è stato bocciato dal Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo con ben due decisioni. Nonostante mancassero i numeri per l'approvazione e l'esito della votazione fosse ampiamente prevedibile, i firmatari della mozione hanno scelto ugualmente di discuterla in aula utilizzando la mozione come strumento di propaganda, aizzando all'odio e agli insulti, purtroppo, non frenati dalla presidente del Consiglio Emanuela Serra che non garantisce più la neutralità e l’imparzialità istituzionale della sua funzione”.

Ma al di là degli aspetti politici gli insulti omofobi nei confronti del consigliere comunale Giangrasso e del portavoce del sindaco amareggiano e non poco il primo cittadino delle Egadi.

“A ciò si aggiunge l'ulteriore indignazione per il degrado e la deriva dei toni e dei linguaggi utilizzati nella seduta di ieri. Quando il portavoce del sindaco e un consigliere comunale sono stati insultati con commenti omofobi, senza che la presidente abbia sentito il bisogno di esprimere solidarietà e vicinanza al collega Giangrasso, vuol dire che sono saltate tutte le regole del rispetto civico istituzionale. Lascia l'amaro in bocca vedere le Istituzioni ridotte a tale stato di degrado e non più luogo di confronto sereno e politico”.


Forgione non la dà per vinta: “continueremo ad andare avanti. È in gioco il futuro delle Egadi, con gli investimenti già in corso di realizzazione e gli altri in arrivo. È questa la nostra responsabilità: affrontare la stagione estiva, rendere accoglienti le nostre isole, garantire servizi essenziali per i cittadini, i visitatori e gli operatori economici e assicurare certezza di futuro, trasparenza e legalità”.

 

 

 


Anche la politica regionale è intervenuta su quanto accaduto a Favignana. Ad esprimere sdegno sugli insulti omofobi la deputata regionale dei 5 Stelle Cristina Ciminnisi. «Gli insulti omofobi sono una manifestazione di ignoranza e intolleranza che ferisce profondamente ciascuno di noi, e perpetua un clima di discriminazione e odio. Utilizzare tali termini non solo dimostra una mancanza di rispetto per la persona umana, ma anche un'arretratezza culturale che non ha posto in una società moderna e civile. Solidarietà alle persone offese dalla violenza verbale».


«Preoccupa - aggiunge la deputata – che l’episodio si sia consumato all’interno di una sede istituzionale e di rappresentanza democratica. Turba, inoltre, che il fatto sembra avere una matrice politica e che sia conseguenza di una lotta tra schieramenti senza quartiere che a Favignana ha ormai travalicato il buonsenso e travolto le regole della democrazia. L'insulto omofobo, che rimane comunque un fatto gravissimo, è conseguenza di questo clima di livore tra opposte fazioni, punta di un iceberg di quanto sta accadendo sull’isola, dove la comunità politica e quella cittadina sono dilaniate da una campagna di odio tra opposte fazioni».

 

E’ altalenante invece la reazione della presidente del consiglio comunale Emanuela Serra. Prima “esprime grande dissenso” a quanto accaduto in consiglio comunale e dà “la più piena solidarietà” a chi è stato oggetto di insulti omofobi”. Poi ridimensiona l’accaduto e se la prende con il sindaco Forgione.


Sugli insulti omofobi Serra parla di atteggiamenti “inqualificabili e non devono essere tollerati da nessuno,a maggior ragione all’interno di un luogo di rappresentanza politica e di alto livello istituzionale come il massimo consenso civico”.
Poi dà del “delirante” al sindaco Forgione: Non riesce proprio a digerire di essere contraddetto, non riesce a considerare il fatto che in consiglio comunale i consiglieri hanno la possibilità di contestare il suo operato e quello della sua amministrazione, finanche il presidente può avere possibilità di critica. “
Per la presidente del consiglio comunale il sindaco “si comporta come un fanciullo a cui viene negato un gioco che ha rotto proprio lui e poi attribuisce agli altri le colpe del suo fallimento, come del resto ha continuato a fare dall’inizio del suo mandato, e ancora continua. Non c’è niente da fare: è rimasto al tempo del soviet supremo, o, forse, lui un comunista non lo è mai stato. Ha dimostrato, infatti, che il suo atteggiamento è proprio l’opposto dei principi comunisti che lui stesso ha sempre sbandierato.
È sempre stato in opposizione, e proprio per questo dovrebbe comprendere le azioni delle opposizioni. Invece no”.
Sugli insulti omofobi poi la Serra e il suo gruppo politico LiberEgadi minimizzano quanto accaduto e dà la colpa a un cittadino ottantenne “figlio del suo tempo”.

“Il gruppo LiberEgadi, prendendo le distanze da qualsiasi atto scomposto e da qualsiasi offesa verbale pronunciata durante il Consiglio comunale di ieri, comprese le offese di Sindaco e Assessori verso la cittadinanza o verso i consiglieri comunali, vuole esprimere massima solidarietà alle persone offese, il consigliere e concittadino Pietro Giangrasso e il giornalista Maurizio Macaluso, qualora effettivamente la parola pronunciata da un cittadino presente in aula fosse riconducibile a un insulto omofobo.
Purtroppo la parola utilizzata, che non abbiamo sentito chiaramente, vista la confusione dell’aula e che oggi ci viene resa nota attraverso i Social, la dice lunga sulla provenienza stessa del termine che non è di matrice locale e che forse è stato confuso con un’altra parola, “pupo” dicono… volendo dire che uno dei consiglieri che sostengono il sindaco è un burattino.
Nell’uno o nell’altro caso, le offese verso chiunque sono da condannare e infatti la Presidente ha prontamente allontanato dall’aula il soggetto che ha proferito l’insulto. Un anziano ultraottantenne favignanese, figlio del suo tempo e della sua cultura, che ha sbagliato e che è stato immediatamente allontanato.
Da qui a dire che in Consiglio comunale c’è omofobia o che si sia tollerato un insulto omofobo c’è del marcio e del falso. Né una parola pronunciata da un singolo, che ne deve rispondere personalmente, può essere estesa a pensiero collettivo o associata in alcun modo al comportamento dei consiglieri.
La comunità egadina è accogliente e aperta da sempre, lo dimostrano non solo i Pride organizzati negli ultimi anni, svoltisi con serenità, allegria e partecipazione, ma anche l’assenza nel territorio episodi di violenza verbale o attacchi per l’orientamento sessuale. Il consigliere Pietro Giangrasso vive nelle Egadi e può confermarlo".


Poi c’è il nuovo attacco al sindaco: “Ci dispiace che ancora una volta Francesco Forgione e l’assessore Monica Modica cerchino di distogliere l’attenzione dal loro fallimento politico, non accettando il dibattito svoltosi in Consiglio, argomentato con l’elenco delle tante promesse disattese, strumentalizzando una parola, che forse non era nemmeno quella, detta da un anziano, noto a tutti, dal temperamento particolare”.
Il gruppo politico risponde anche alla deputata regionale Ciminnisi: “Ci dispiace ancora di più che la signora Modica abbia influenzato giornalisti e politici regionali, come la sua amica Cristina Ciminnisi, donna intelligente e stimatissima, a proprio favore, facendo uscire comunicati stampa del tutto errati.
È all’onorevole Ciminnisi che ci rivolgiamo, invitandola ufficiosamente e se necessario anche ufficialmente, a incontrare il nostro gruppo, che include le due maggiori cariche istituzionali del Comune: Presidente e Vicepresidente del Consiglio, per ascoltare la voce di chi ha fatto eleggere questo Sindaco e ha sempre avuto a fondamento del proprio credo politico, la libertà di pensiero, l’inclusione sociale, il ripudio di ogni forma di discriminazione”.